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Poste italiane nel caos al Cmp di Bari: il ritardo nella consegna della rivista “Quindici” di Molfetta Un disastro nazionale che provoca danni economici.La disorganizzazione e il disservizio sono una regola nel centro distribuzione del capoluogo pugliese
29 dicembre 2018

 MOLFETTA – Che le Poste italiane siano campioni di inefficienza nazionale è noto da tempo. Il caos è la regola. Ma le cose si vanno aggravando con il passare del tempo, senza che il governo del cambiamento abbia mosso un dito per un servizio indispensabile ai cittadini.

A conferma di questa cronica inefficienza, che nemmeno la parziale privatizzazione è stata capace di risolvere, c’è il fatto che spedire un giornale in abbonamento è diventata un’impresa titanica. Specialmente quando alcuni uffici di Poste Italiane sono più inefficienti di altri. E’ il caso del Cmp di Bari che non riesce ad organizzare la distribuzione della corrispondenza e aumenta i ritardi nelle consegne. Gli italiani si sono rassegnati e fra i mali nazionali che devono subire c’è anche questo.

Ma, grazie alla posta elettronica, non ci sono più tante lettere da recapitare. Il problema sorge, invece, per chi deve spedire i giornali. In questi giorni stiamo assistendo alla difficile situazione della “Gazzetta del Mezzogiorno”, ma tutti i giornali nazionali e locali, attraversano un periodo critico e lottano per la sopravvivenza.

A contribuire alla crisi dei giornale è anche Poste Italiane che consegna in forte ritardo le pubblicazioni che le vengono affidate. E’ il caso della rivista mensile “Quindici” del mese di dicembre che non viene ancora recapitata agli abbonati. Oggi le Poste riposano, domani è domenica, lunedì è 31 vigilia di Capodanno e figurarsi se recapitano la corrispondenza, poi c’è il 1 gennaio che cade di martedì e il 2 gennaio, mercoledì il Cmp di Bari si deve riorganizzare dopo tre giorni di festa e quindi, cari abbonati, ma anche cittadini di questa Italia in decadenza, potrete ricevere il vostro giornale non prima di giovedì 3 gennaio. Se tutto va bene.

Ecco perché della crisi dei giornali sono responsabili anche le Poste italiane che fanno perdere abbonamenti creando un danno economico a chi paga un servizio ed è comunque un contribuente di questo Paese e con le proprie tasse consente anche il funzionamento (cattivo) delle Poste Italiane.

Chiediamo scusa agli abbonati di “Quindici” per colpe non nostre, ma, come sempre, facciamo nomi e cognomi di chi è responsabile di un disservizio.

Proprio per questo motivo ci viene il dubbio che sia anche l’attuale governo nazionale gialloverde, a favorire i ritardi della consegna dei giornali (prima non si erano mai registrati tanti ritardi come ora, col governo del cambiamento in… peggio). E’ nota l’avversione del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord, nelle persone di Di Maio e Salvini ad essere ostili alla stampa e insofferenti alle critiche, al punto che sono stati tagliati i fondi ai piccoli giornali, alle cooperative e al volontariato. Tutto per colpire i “buoni” e quelli scomodi, come la stampa libera. Prove in corso verso il regime che sarà sicuramente più illiberale, ma anche più inefficiente.

Ricordiamo ai vertici di Poste Italiane che le Poste, come l'informazione, sono un servizio pubblico. Un diritto dei cittadini. E lo ricordiamo anche agli sprovveduti ministri, senza cultura civica.

Ecco il governo del cambiamento. In peggio!

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