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Pomeriggio all'ombra dedicato all'infanzia con Simona Baldelli
09 luglio 2014

Solo due gli appuntamenti pugliesi per Il tempo bambino di Simona Baldelli, entrambi curati dall’associazione Made in Blu, il primo a Palese (Bollicine d’autore), il secondo a Bisceglie, presso la Chiesa di Santa Margherita, per la rassegna Pomeriggi all’ombra di un libro.

L’11 Luglio alle ore 19,00 l’autrice converserà con la psicologa infantile Rosalia Gentile e con Mariablu Scaringella, accompagnate dell’esibizione dell’Orchestra Giovanile "Gabriella Cipriani" dell'Accademia Wagner di Molfetta.

Simona Baldelli, dopo il felice esordio di "Evelina e le fate", torna con un romanzo delicato e perturbante, che ha per protagonista Mr. Giovedì, un uomo che aggiusta e ricostruisce orologi, che ha ancora tanta paura del buio e dell’ombra della madre, e che ha appena scoperto di accorciarsi, di perdere centimetri in altezza. Poi c’?è Regina, che è una ragazzina, anche se vorrebbe sembrare più grande.
Regina ha paura dell’insalata e non ha mai assaggiato pane, burro e zucchero. Ha le unghie laccate.
Per Mr. Giovedì il tempo è passato così lentamente che lui non è mai diventato grande davvero.
Per Regina invece il tempo non corre abbastanza veloce, lei lo vorrebbe velocissimo.
Un giorno Mr. Giovedì e Regina s’incontrano in uno spazio abitato da ombre e sogni, da desideri e fantasmi, fuori dal tempo che conosciamo, un tempo che non è fatto di ore, minuti e secondi. Un tempo differente. È il tempo bambino.
Alla seconda prova Simona Baldelli, già Premio John Fante Opera Prima con "Evelina e le fate", e finalista Premio Calvino 2012, rafforza e dà corpo alla sua abilità nel costruire mondi paralleli che rispecchiano e moltiplicano il nostro presente. Che costringono dentro un racconto da fiaba, dalle sfumature più variegate, riflessioni e pensieri urgenti e complessi, utili alla comprensione del nostro tempo. Un romanzo maturo e di grande intensità emotiva che conferma una voce solida e unica nel nostro panorama letterario.

L’Orchestra Giovanile "Gabriella Cipriani" dell'Accademia Wagner di Molfetta è composta dagli allievi di strumento provenienti dalla Classe di Violino della Prof.ssa Annalisa Andriani, e da allievi di altre istituzioni. L’orchestra nasce ispirandosi al Metodo Suzuki che permette ai bambini, sin dai primi anni di vita di apprendere uno strumento musicale e di conoscere l'esperienza dell'Orchestra sin da subito. Ispirandosi ai principi Suzukiani di benessere, ambiente, arte e lealtà, l’educazione alla musica è il metodo educativo migliore per lo sviluppo armonico di ogni bambino.

Naturalmente sensibile al problema e alla salvaguardia dei diritti dei bambini, l’Orchestra Suzuki ha partecipato nel 2001 al III Forum Internazionale dei Bambini per l’Unicef Italia. L'Orchestra Giovanile è intitolata a Gabriella Cipriani, scomparsa tragicamente nel maggio 2014, violinista ed allieva del metodo Suzuki. 

Pomeriggi all’ombra di un libro è realizzato in collaborazione con: FAI Bisceglie, Impresa Metropolitana, Radio Centro Bisceglie , Centro Antiviolenza Save, Biscegliesport, Arcigay BAT Le mine vaganti, Libreria Mondadori Chiarito, Club UNESCO Bisceglie, Circolo Open Source.

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L'infanzia è stata oggetto di fascinazione fin dai primordi, ma come concetto sociale ha solo 150 anni. Alla metà dell'ottocento i bambini dei paesi industrializzati stavano iniziando a trovare una collocazione nel mondo. Furono date loro scuole, abbigliamento consono all'età ed un ruolo maggiormente definito e rispettato nell'ordine sociale. La letteratura a loro rivolta mosse oltre l'obiettivo rigorosamente educativo. La società si mostrò più indulgente e premurosa nei confronti dei giovanissimi, mentre le gioie dell'infanzia cominciarono ad essere considerate un diritto di nascita. Il bambino era rappresentato nella pittura, nella scultura e nell'illustrazione, ma i vari Cupido mitologici e cherubini ultraterreni dell'arte occidentale non erano veri e propri bambini, quanto piuttosto simboli stilizzati. Anche Gesù Bambino costituiva una rappresentazione in miniatura di Dio incarnato. Non fu prima del diciottesimo secolo che i bambini divennero soggetto predominante di pittori ritrattisti. Mentre la società abbandonava l'idea che fossero esseri umani imperfetti ed immaturi nati nel peccato, i bambini sarebbero stati riconsiderati come creature innocenti, e di quella innocenza gli adulti si sarebbero sentiti in dovere di essere i garanti. E' nell'infanzia che si sperimentano le prime gioie, i primi dolori e le prime delusioni – un luogo e un tempo in cui scarsa è la necessità di sotterfugio o compromesso. Sono quelli gli elementi che gli artisti tentano di catturare. I più giovani sono viscerali: non hanno convinzioni strutturate, sono privi di preconcetti, non conoscono intolleranza, sono brutalmente onesti e incapaci di nascondere le proprie emozioni. Esibiscono l'orgoglio senza vanità e si dimostrano indulgenti nei confronti dell'errore. I bambini rifiutati e quelli in pericolo manifestano spesso altri aspetti della grazia – la capacità di adattarsi e la capacità di sopportare e perdonare. Non soffochiamo il bambino che è in ognuno di noi, non vergogniamoci, una volta adulti, di ritornare bambini in quelle manifestazioni di calore umano, di convivenza con le diversità che il mondo contemporaneo ci presenta, ne va' del futuro dell'umanità.
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