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Piazza Minuto Pesce, finalmente riapre. Ma quante perplessità
15 novembre 2010

Il mercato che ha fatto tanto parlare di sé per l’apertura e l’immediata chiusura dopo la ristrutturazione, sarà riaperto a breve. Con molta probabilità, già dall’8 novembre, pescatori e commercianti potranno insediarsi nel rinnovato mercato della vendita del pesce di qualità al dettaglio, appena pescato, e dare vita alla struttura che finora ha solo mostrato la sua nuova e apprezzata veste dopo l’inaugurazione del 9 settembre e la mancata entrata dei venditori stabilita per il 20 settembre. Il tutto si è sbloccato quando il Comune è venuto incontro agli operatori del settore abbassando i canoni di locazione inizialmente previsti e che avevano acceso le proteste e quindi la mancata apertura. Giovedì 28 ottobre, nel terzo incontro tra le parti, alla presenza di Domenico Corrieri, dirigente del settore commercio, infatti è stato raggiunto l’accordo che ha sbloccato la situazione svelando il perché del ritardo della riapertura. Un’opera, restaurata in un anno dalla Cooperativa Alternativa di Miglionico, Matera, e costata, oltre 1 milione e 40.128 euro di cui 300mila con fondi elargiti dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) e assegnati alle Risorse Aree Urbane del Fas (Fondo aree sottoutilizzate). Soddisfazione per i pescatori, che traslocheranno definitivamente dal Mercato Ittico all’ingrosso, ma solo a metà, visto che nutrono alcuni dubbi di varia natura, come Quindici ha accertato con un’inchiesta. NUMERI E NOVITÀ Al momento non è prevista alcuna cauzione per i 12 produttori e i 12 commercianti che si collocheranno all’interno del mercato mentre per il consumo di acqua e corrente ogni commerciante avrà la relativa bolletta mentre per i pescatori si è studiata una formula che somma il costo delle spese divise poi a seconda del consumo effettuato dal singolo. Riguardo i canoni mensili poca differenza tra le due categorie: -40 euro per i pescatori che potranno decidere se pagare con modalità semestrale o annuale -50 euro per i commercia ancoranti Gli orari di apertura saranno dalle 5 alle 13 e dalle 16 alle 20. Le postazioni dei 12 pescatori saranno ubicate in corrispondenza della prua della balconata delle postazioni a forma di barca. Per ciò che riguarda le pulizie se ne occuperà l’Asm di Molfetta, con tempistiche e modalità da concordare, mentre il complesso è dotato di un sistema di videosorveglianza. Sembra così conclusa una storia che stava insinuando dubbi, incertezze e domande tra i cittadini. Ma restano questioni irrisolte, come fanno notare molti pescatori, che dovranno essere affrontate se si vuole che il mercato funzioni in maniera corretta e civile. I DUBBI DEGLI OPERATORI Sia i commercianti che i pescatori hanno chiarito che non si sistemerà tutto con la sola loro entrata nel nuovo complesso; il problema resta, e non da poco tempo, soprattutto all’esterno della struttura. Alcuni precisano che senza i tre interventi dei carabinieri del Nas, che erano intenzionati a mettere i sigilli al vecchio mercato, nulla si sarebbe mosso dall’alto per riqualificare l’area. Quindi la necessità di regole igieniche rimane sempre la priorità assoluta. Molte, anzi troppe, le lamentele sul degrado dell’area di fronte al mercato, che non è certo una vetrina invitante per i futuri consumatori che transiteranno in zona. Al degrado della piazza si aggiungerebbe una perdita economica per la fuga degli acquirenti. Altro male alla radice, e mai contrastato, la continua presenza di venditori abusivi che, abbassando i prezzi, creano tuttora un fenomeno di concorrenza sleale a discapito di chi venderà all’interno del mercato. Lo stesso vale per i venditori di altre tipologie di merce che sarebbe opportuno collocare in sedi più idonee come gli spazi comunali liberi vicini con entrata da piazza delle Erbe. Quello che chiedono i “residenti” di Piazza Minuto Pesce è il rispetto delle regole e decoro, ovvero quello che finora è sempre mancato. Un esempio sotto gli occhi di tutti, oltre la sporcizia che domina l’area circostante, lo stato della Banchina di S. Domenico: ormai traballante e non più ancorata a terra quindi pericolosa e quasi inaccessibile. Una struttura che sarebbe costata sui 600mila euro di Fondi Comunitari specifici di sostegno alla piccola pesca e che poco dopo il collaudo ha messo in mostra tutte le sue carenze progettuali. Insomma, gli animi non sono del tutto tranquilli e i motivi di base per esserlo non mancano. Se l’amministrazione si animerà di buone intenzioni ed impegno farà il bene di tutta la città e non solo di chi lavora nei pressi del porto. Si spera che alla fine la storia del Mercato Minuto non sia ”Una storia da dimenticare, una storia da non raccontare, una storia un po’ complicata, una storia sbagliata” come cantava Fabrizio De André come ci ha ricordato un lettore di Quindici.

Autore: Domenico Sarrocco
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