Perché non sono un delinquente. Lo scrittore Schingaro a confronto con gli studenti
Progetto lettura all’IISS Ferraris- Montalcini
Confini - la parola è immagine, questo è il tema di fondo che quest’anno verrà affrontato nel corso dell’anno scolastico dagli studenti lettori dell’IISS G.Ferraris - Montalcini di Molfetta nell’ambito del progetto lettura, fortemente voluto e promosso dal Dirigente scolastico Luigi Melpignano. Questa immaginaria linea che può essere intesa come un luogo di divisione, ma che può trasformarsi in un luogo di incontro e di scambio sarà percorsa dagli studenti attraverso un ciclo di incontri con autori e registi. Ad aprire questa serie è stato Nicola Schingaro con il suo libro “Perché non sono un delinquente” edito da Laterza. Il 25 ottobre nell’aula conferenze del liceo “IISS Rita Levi Montalcini” si è tenuta la presentazione del libro del sociologo nell’ambito del progetto lettura “Confini” per analizzare e comprendere quanto le dinamiche fra centro e periferia siano un fattore che causa la devianza minorile. Il libro è un’autetnografia in cui è raccontata l’esperienza di vita dell’autore dall’infanzia attraverso l’adolescenza, fino all’età adulta vissuta nel quartiere San Paolo di Bari, noto anche con la sigla C.E.P. L’incontro si è aperto con un booktrailer realizzato da alcuni ragazzi membri del circolo dei lettori ed è proseguito con un reading di alcuni brani tratti dal libro. Schingaro racconta, attraverso le pagine, il suo percorso di vita tortuoso e travagliato, che lo ha portato ad essere ciò che è: sociologo, urban planner e docente presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bari. Per molti, il giovane Nicola è condannato a intraprendere strade ben diverse a causa del quartiere in cui era costretto a vivere; inaspettatamente riesce a rovesciare le sue sorti grazie ad alcuni elementi fondamentali: la famiglia iperprotettiva che ha investito nella sua istruzione e gli ha trasmesso i valori pro-sociali quali ad esempio il rispetto delle regole, il senso di responsabilità e lo spirito di sacrificio, la scuola grazie agli insegnanti che hanno creduto nel suo futuro e il partito di massa punto di riferimento. Tutti questi elementi lo hanno allontanato dalla devianza e hanno permesso che quanto prescritto dal complesso di norme che regolano tale processo fosse disatteso. Infine dall’incontro si è potuto comprendere quanto il fenomeno “dell’etichettamento” sociale e dei rituali di deterioramento di status, siano frequenti e di come possono essere superati anche grazie allo studio.
Angela Giancaspro Clara Spagnoletta
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