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Paola Natalicchio: vogliamo andare ad un referendum tra Tommaso Minervini e Annalisa Altomare? Non lo auguro alla mia Molfetta
24 febbraio 2017

MOLFETTA – Mentre a Molfetta partiti politici, liste civiche, ciambotti e fritti misti vari, in un miscuglio senza precedenti cercano di darsi una dignità per presentarsi agli elettori, che non hanno l’anello al naso, il dibattito si sviluppa anche con la partecipazione di alcuni protagonisti della passata stagione amministrativa. Fra questi Paola Natalicchio, ex sindaco, ma sempre attiva politicamente nella sua città, propone alcune riflessioni e insiste sulla necessità di una stabilità politica, per evitare quello che è accaduto con la sua amministrazione minata dall’interno fin dall’inizio, solo per ambizioni personali, come i fatti di queste ore stanno dimostrando. E, senza fare nomi, parliamo di Annalisa Altomare tornata in Forza Italia e con il sen. Antonio Azzollini, con la maschera delle liste civiche. Ma il re o meglio la regina è nuda e il popolo la vede senza veli e la giudica.
Sulla rivista mensile “Quindici” in edicola c’è l’articolo “L’ossessione del potere”, vi consigliamo di leggerlo e di guardare anche la vignetta di Michelangelo Manente del duello mortale tra Tommaso Minervini e Annalisa Altomare (foto). Come sempre, “Quindici” fa opinione e stimola il dibattito.

Vediamo cosa scrive Paola Natalicchio:

«Ho passato giorni belli e intensi nella mia Molfetta. Incontri vivaci e appassionanti hanno riempito le mie giornate. Tra questi, una mattinata in compagnia degli studenti e dei docenti dell'Istituto Mons. Bello e delle operatrici dello sportello antiviolenza Pandora, che mi ha ricordato quanto impegno civico passa dalle nostre associazioni e dalle nostre scuole.
I giornali, però, ne parlano poco. E sono tutti molto impegnati a raccontare i retroscena politici sulla ricerca del prossimo candidato sindaco delle forze di sinistra. Su questo, lasciatemi dire una cosa. Sono in corso riunioni, incontri, assemblee in tutti i partiti politici e le liste civiche che hanno animato la stagione del 2013. Una stagione finita male, con le mie dimissioni e l'implosione di un progetto entusiasmante di buona politica e buongoverno. Rimettere insieme un gruppo di lavoro coeso attorno a un programma credibile per Molfetta non è facile. Richiede tutta la nostra serietà e il nostro impegno. Perché il prossimo sindaco merita di governare cinque anni e non tre sostenuto da forze politiche leali e accomunate davvero da un progetto di città coraggioso e pienamente condiviso, senza che le divisioni interne prendano nuovamente il sopravvento.
Molfetta merita un periodo di stabilità politica. Idee chiare, un buon sindaco e una buona squadra.
Dietro lo slogan "Molfetta positiva" c'è un candidato sindaco da molti considerato "autorevole" che però mette insieme una compagine impresentabile. Dietro i manifesti di Annalisa Altomare c'è la consueta promessa di guidare al meglio la città, dopo mesi e mesi di sfascismo che ho provato sulla mia pelle e che ha contribuito in modo determinante alla caduta della precedente amministrazione.
Vogliamo davvero andare a un referendum tra Tommaso/Tammacco e Annalisa Altomare? E' questo il futuro di Molfetta nostra? Io credo di no. Stiamo cercando di capire se ci sono le condizioni per costruire un progetto alternativo che possa dare continuità alle belle cose fatte e migliorare tutte le cose ancora in cantiere. Un progetto stabile e duraturo, fatto di candidature presentabili e che parli alla Molfetta operosa e perbene che non si rassegna al ritorno della vecchia politica mestierante.
Ce la stiamo mettendo tutta e, al di là di quello che scrivono tanti giornali, prevale in queste ore il dialogo, l'amore per la città e il senso di responsabilità. Lo so che è difficile, ma chiedo a tutti pazienza e fiducia
».

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