Palazzo Dogana di Molfetta: apertura al pubblico prevista per il 2019
Questa mattina è stato benedetto il cantiere. La conclusione dei lavori è prevista per dicembre 2018
MOLFETTA – Trentadue stanze doppie, di cui tre suite con 4 posti letto, Hall e Reception di 140 mq, una SPA da 155 mq, ristorante da 100 coperti, sala polifunzionale da 50 posti, roof garden da 600 mq, cucine da 100 mq, 7 posti auto pertinenziali , 3 ascensori e uno scalone dedicato all’Arte: questi gli elementi che comporranno l’albergo a “4 stelle superiore” progettato all’interno di Palazzo Dogana, lo storico edificio del diciottesimo secolo, che, fino al 1785, ha ospitato l’episcopio e il seminario vescovile. Successivamente è divenuto di proprietà demaniale, ospitando anche gli uffici della Dogana.
Questa mattina il vicario generale della Diocesi don Raffaele Tatulli, affiancato dal parroco del Duomo don Liborio Massimo, ha benedetto l’avvio del cantiere, che trasformerà l’antica struttura in un albergo di lusso, e di coloro che vi lavoreranno.
A curare i lavori la società Dogana Vecchia S.r.L. che ha acquistato l’immobile, transazione conclusa nel febbraio di quest’anno. Per la verità i primi interventi sono partiti nello scorso mese di dicembre ma hanno riguardato essenzialmente la pulizia della struttura. Il crono-programma prevede la conclusione dei lavori nel dicembre 2018 e l’apertura al pubblico nei primi mesi del 2019.
Stando a quanto affermato dai progettisti, la logica gestionale non è quella di creare una struttura elittaria, un contenitore chiuso ma è quella di includere, di aprire al territorio. Non a caso hanno posto in evidenza proprio lo scalone monumentale: «nella logica gestionale c’è anche l’idea di far diventare questo posto un piccolo spot importante per quella che è l’arte contemporanea in Puglia».
Il presidente del Consiglio di Amministrazione della società Dogana Vecchia, avvocato Girolamo Rubini, ha tenuto a sottolineare come il recupero sia, in realtà, solo la prima fase dell’operazione: l’impresa turistico- alberghiera (candidata al PIA Turismo, il bando regionale che stanzia fondi per la valorizzazione di alcuni siti) sarà «aperta a contributi culturali, mostre, eventi». L’obiettivo dichiarato «è inserire la città nel trend positivo del turismo regionale».
Tutto ha avuto inizio otto anni fa, quando fu firmato un contratto di valorizzazione dell’immobile con l’Agenzia del Demanio, «si trattò della prima valorizzazione in Italia – ha evidenziato il sen. Antonio Azzollini – e, ad oggi, è ancora la prima nel Sud Italia. Ciò fu consentito grazie all’acquisto di un appartamento, in base al diritto di prelazione di cui i Comuni possono avvalersi per i beni storici».
Evidenziata anche la Sinergia tra ente pubblico (Demanio), grazie all’intuizione di un altro ente pubblico (Comune), e impresa privata.
Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore regionale all’industria turistica e culturale Loredana Capone e il Commissario Straordinario Mauro Passerotti.
«Ogni volta che si apre un cantiere è una benedizione, soprattutto in tempi di grande crisi – ha sottolineato il dottor Passerotti – l’auspicio è che possa seguire l’inizio di una ripresa degli investimenti e dello sviluppo».
L’assessore Capone si è detta sicura che «Molfetta possa diventare una destinazione ambita» ma sarebbe necessaria una sinergia tra un’amministrazione avveduta e imprese.
Ha ricordato l’incremento del 16% di turisti stranieri e ha assicurato l’impegno della Regione che «viene incontro alle esigenze dei privati ma difendendo gli interessi della collettività».
Non mancheranno ulteriori approfondimenti sul prossimo numero di Quindici.
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Autore: Isabella de Pinto