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Oriente ed Occidente: due orizzonti a confronto. Conferenza di Khaled Fouad Allam a Molfetta Terza edizione del Progetto “Leggere il tempo”
15 febbraio 2007

MOLFETTA - Il “Vito Fornari” di Molfetta, che in molti si ostinano ancora a chiamare Magistrale, qualcosa di realmente magistrale l'ha creato: un progetto di successo, giunto ormai alla sua 3ª edizione “Leggere il Tempo”, promosso dal preside Nicola Rodolfo Azzollini, curato dalla prof.ssa Angela Tannoia e sostenuto dal collegio docenti, ha riaperto i battenti con lo stesso entusiasmo delle edizioni precedenti. Guest star del primo incontro Dacia Maraini, del secondo Khaled Fouad Allam con il suo saggio “La solitudine dell'Occidente”. Il dirigente scolastico nella sua introduzione all'incontro, ha ripercorso a grandi linee il contenuto del testo, con una focalizzazione su un punto di straordinaria rilevanza: il mestiere di essere giovani. I ragazzi hanno dimostrato di essere all'altezza di questo onere, proponendo le loro interpretazioni del testo con le arti del nuovo millennio: interattiva e teatrale. Musiche e colori si sono fusi grazie a sofisticate tecnologie, ma senza abbandonare l'importanza del corpo e della danza, che ha spettacolarizzato le tematiche del libro, creando un impatto visivo molto toccante. Khaled Fouad Allam ha apprezzato questa presentazione. “Nel sangue sono un arabo, nell'anima sono un europeo e nel cuore sono un italiano”, così si è definito lo scrittore. Personaggio versatile, Fouad Allam si è presentato in una triplice veste: quella di autore, quella di parlamentare della “Margherita” e soprattutto quella di uomo, che guarda la sua contemporaneità con vari contorni. “Tanto gli orientali quanto gli occidentali sono colpevoli di aver creato un divorzio tra storia e memoria”; l'autore ha stimolato gli alunni con pennellate sottili ed efficaci, utilizzate per affrontare tematiche controverse, come la questione dell'immigrazione e della conseguente integrazione, accanto all'identità plurale che avvolge un individuo di un'altra comunità. “La cultura è il mezzo per sopravvivere”, ha affermato l'ospite; essa è il mezzo per ricordare, per mantener viva la tradizione passata, per seminare il nuovo campo e far crescere qualcosa di buono. Tutto ciò in assoluta solitudine, perché secondo Fouad Allam “la solitudine è una forza; le cose più belle sono state create da soli”; la sua solitudine è il silenzio notturno, durante il quale scrive, immerso nella sua arte, pronto a riempire quel foglio bianco che gli sta di fronte e a proporre la sua prospettiva della realtà per giungere alla sua vera essenza.
Autore: Maria Rosa Rainone
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