Ore drammatiche per la maggioranza di destracentro “ciambotto” a Molfetta dopo il passaggio di Tammacco a destra con Fitto. Pd al bivio. Verso le dimissioni del sindaco Minervini?
Saverio Tammacco e Tommaso Minervini
MOLFETTA – Sono ore drammatiche quelle della maggioranza di destracentro “ciambotto” che amministra Molfetta.
Dopo l’ultimo cambio di casacca di Saverio Tammacco, sindaco ombra della città, che è passato dal centrosinistra di Michele Emiliano al centrodestra di Raffaele Fitto, il sindaco in carica Tommaso Minervini si trova ad un bivio: dare le dimissioni salvando anche la sua dignità politica compromessa oppure passare anch’egli, che si è sempre dichiarato socialista e di sinistra, nella destra, come già avvenuto in passato nella giunta di centrodestra sostenuta da Antonio Azzollini.
Ma ad essere al bivio è anche il Pd di Molfetta che nell’ultima assemblea ha confermato di scendere in campo a sostegno di Michele Emiliano: "Le prossime elezioni regionali rappresenteranno un bivio per la nostra regione. Le scelte in campo saranno nette: da una parte la voglia di proseguire la stagione di cambiamento avviata nel 2005 e riconfermata nei quindici anni di governo del centrosinistra, dall'altra rimettere indietro le radici della storia alla buia stagione di Raffaele Fitto. Molfetta non può sottrarsi a questo impegno, quello di rimettere insieme una comunità fondata sui valori democratici e progressisti a sostegno di Michele Emiliano presidente. Il Partito Democratico molfettese fa appello a tutte le energie, singole e collettive, della coalizione per un impegno comune: costruire un tavolo di discussione e dibattito, creare una casa comune per raccontare la Puglia migliore.
Ora è il tempo di costruire i prossimi cinque anni di questa regione. Sarà necessario farlo INSIEME, con il centrosinistra unito, costruendo un largo campo progressista che veda coinvolte tutte le migliori energie della città contro le destre di Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Raffaele Fitto e di ogni loro candidato e rappresentante locale. Un grande Fronte Democratico che veda il contributo determinante delle donne, degli uomini, dei partiti, dei movimenti e delle associazioni che si riconoscono nei valori e nelle idee del centrosinistra, dovrà difendere Molfetta dal tentativo di interrompere la stagione più bella di governo di questa regione. Questa offensiva antidemocratica non passerà se uniti sapremo far trionfare i valori della Puglia migliore".
Questo comunicato prelude a una crisi amministrativa con l’uscita del Pd dalla maggioranza.
Ora che Saverio Tammacco ha ufficializzato la candidatura a sostegno di Raffaelle Fitto, il Pd non ha altra scelta e oltre ad uscire dalla maggioranza chiederà al sindaco Tommaso Minervini di dimettersi.
Questa sera è in corso un’assemblea del Pd che affronterà proprio questa situazione, con lo scenario della crisi.
L’attuale maggioranza destracentro “ciambotto” senza le dimissioni di Minervini non potrebbe cadere, in quanto a sostenerla ci saranno Giancola e anche Pino Amato che non ha fatto mai mistero di tornare in maggioranza, abbandonando il centrodestra e l’ex sindaco e senatore Antonio Azzollini che lui considera perdente.
Comunque andranno le cose, difficilmente questa maggioranza riuscirà a superare il 2020 ed è probabile che si voti nel 2021 con uno scenario politico cambiato sia se Tammacco viene eletto, sia che rimanga al palo.
Ecco perché questa situazione sta togliendo il sonno a Tommaso Minervini che vede la sua poltrona di sindaco sempre più traballante.
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