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Operazione By Pass Molfetta, sentenza forse a settembre: ieri le prime arringhe difensive
21 giugno 2012

MOLFETTA - A settembre il probabile pronunciamento della Corte per l’Operazione By Pass del 6 ottobre 2005 che portò all’arresto di 15 persone. Le arringhe difensive di ieri sono state sospese, quando mancavano le discussioni delle posizioni di due imputati, Saverio Piccininni e Michele Palmiotti (foto), all’epoca dei fatti contestati eletto nelle liste di Forza Italia e presidente della Multiservizi, oggi assessore alle Attività Produttive della giunta di centrodestra presieduta dal sindaco sen. Pdl Antonio Azzollini che, malgrado il rinvio a giudizio, lo ha nominato assessore al posto di Saverio Tammacco eletto alla Provincia. Né lo stesso Palmiotti ha mai accennato all’ipotesi di sue dimissioni.
Lo scorso aprile il Pm del Tribunale di Trani, Giuseppe Maralfa, aveva chiesto 8 condanne da 6 mesi a 15 anni di reclusione e 4 assoluzioni nei confronti di 11 imputati. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata ad estorsioni, ricettazione e furti ai danni della Multiservizi.
Per Palmiotti sono stati chiesti 6 mesi di reclusione per voto di scambio. L’assessore fu arrestato al rientro da un suo viaggio istituzionale in Australia. L'ordine di arresto fu disposto dal Gip di Trani, dott. Michele Nardi, su richiesta dello stesso Maralfa. L'accusa era di "favoreggiamento personale aggravato" nei confronti di Piccininni, soprannominato "Settpont", uno dei capi dell'organizzazione criminale. Sarebbe stato lo stesso Piccininni a portare sulla pista giusta gli inquirenti con le sue dichiarazioni.
L’inchiesta lambì anche presunti rapporti e collusioni tra politici e malavitosi, anche per la partecipazione di alcuni politici al funerale del padre di un boss locale, coinvolto nell’operazione antidroga “Reset-bancomat”.
L’ipotesi di favoreggiamento di Palmiotti verso Piccininni per dichiarazioni che avrebbero eluso le indagini sulla ricettazione di un furgone della Multiservizi e la relativa restituzione del veicolo venne meno per la successiva ritrattazione dello stesso assessore. Alla fine è rimasta l’accusa di voto di scambio.
Il prossimo 17 settembre si riprenderà con le arringhe difensive, quando potrebbe essere pronunciata la sentenza.
 
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