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Oggi il primo consiglio comunale a Molfetta: dopo i contrasti, Azzollini cede a Nappi e ricompone la coalizione
20 giugno 2008

MOLFETTA - Oggi inizia ufficialmente la nuova “consigliatura” dei prossimi cinque anni a Molfetta. Alle 17, infatti, è convocato il consiglio comunale (nella foto, l'aula vuota) e i cittadini conosceranno, finalmente, chi dovrà governare la città. Il sindaco Antonio Azzollini in questa circostanza dovrebbe sciogliere tutte le riserve: dalla nomina dell'ultimo assessore (il decimo), alla concessione delle deleghe ai nove assessori che sono stati già nominati (a proposito, si sono dimessi tutti da consiglieri oppure c'è qualcuno che nicchia ancora, pur prendendo regolarmente lo stipendio?). Il centrodestra cercherà fino alle 17 di ricomporre i contrasti che hanno caratterizzato questa fase post elettorale con scontri vivaci, che alla fine hanno costretto il sindaco, che si era dichiarato decisionista, a cedere alle pressioni di Nappi che non voleva fare l'assessore, ma tornare a presiedere l'Asm, dove non aveva ottenuto buoni risultati, almeno a giudicare dalla sporcizia in cui versa Molfetta. Non sappiamo quali argomenti abbia trovato Nappi per convincere Azzollini, ma sta di fatto che il sindaco ha dovuto fare marcia indietro e ingoiare l'amaro rospo, con una sconfitta che non gli fa onore. La preparazione politica e professionale del senatore Azzurro sono fuori discussione, ed anche un certo decisionismo, ma questa volta, evidentemente non è sfuggito al manuale Cencelli, che ha dettato anche le altre deleghe. Secondo voci di corridoio - perché il sindaco ha preferito tacere su questo argomento, imponendo il silenzio al suo ufficio stampa, di solito sempre prodigo di comunicati (anche inutili) - oltre alla conferma di Pietro Uva nell'incarico di vice sindaco e di assessore all'urbanistica, le altre deleghe sarebbero le seguenti: Mimmo Corrieri all'annona e polizia municipale; Saverio Tammacco alle attività produttive; Leo Petruzzella al turismo e ai progetti comunitari; Enzo Spadavecchia allo sport e al contenzioso; Mariano Caputo ai lavori pubblici; Giulio La Grasta al bilancio e Giacomo Spadavecchia al marketing e promozione del territorio; Luigi Roselli alla socialità e Mauro Magarelli, che è stato costretto a rinunciare alla presidenza dell'Asm per accontentare il “capriccioso” Nappi, si occuperà dell'ambiente e delle municipalizzate (insomma, controllerà Nappi). Da uno sguardo complessivo, per le deleghe non si è tenuto conto in molti casi di reali competenze, ma di appartenenze politiche. Già decisa anche la carica di presidente del consiglio comunale che verrà ricoperta ancora una volta da Nicola Camporeale, mentre oltre alla presidenza dell'Asm, l'altra municipalizzata, l'Mtm (Trasporti urbani), dovrebbe andare Cosimo Piccinni del Movimento per l'Autonomia. E così il manuale Cencelli è rispettato al completo. Sempre se il sindaco non cambi idea o se qualcuno, prima del consiglio, non faccia i “capricci”. Intanto è da dire che per mettere insieme l'assessorato al Marketing (non si è capito di cosa si debba occupare Spadavecchia) è stato necessario limare altre deleghe. Sempre con riferimento al Cencelli, il capolavoro di Azzollini questa volta è stato quello di riuscire a distribuire un po' di torta a tutti i “bambini”: tra gli incarichi in giunta e il sottogoverno, il consiglio comunale originario subirà un cambiamento di ben 21 consiglieri su 30. Oltre agli assessori citati, che faranno posto ai nuovi consiglieri Vito de Ceglia, Angelo Marzano, Giovanni Mezzina, Raffaele La Ghezza e Leonardo Scardigno (G. M. della Virtus Basket), sono previste anche le dimissioni di Nappi per l'Asm, di Giusy de Bari che andrà a ricoprire l'incarico di dirigente del settore ragioneria (non ci sono rischi di incompatibilità per vicende precedenti?) al posto di Luigi Panunzio, marito della consigliera dell'Udc, ex vice sindaco, Carmela Minuto, “silurato” per aver osato passare all'opposizione nelle ultime elezioni. Al suo posto dovrebbe subentrare Eleonora Caputi, la quale non sembra molto entusiasta della cosa e cederebbe il testimone a chi è dietro di lei nella lista dei non eletti, cioè Benito Cimillo, già consigliere comunale in passato, anch'egli trafuga da un partito all'altro. Anche Mario Amato dovrebbe lasciare per la presidenza del nucleo di valutazione, facendo posto ad Anna Maria Brattoli. Con questi avvicendamenti, nella lista del Popolo della Libertà è rimasto solo qualche altro e poi sono accontentati tutti, ma il buon Azzollini riuscirà a dare un posto o uno strapuntino anche a loro, forse perfino ad Antonella Colaluce che ha preso 0 voti. Ma la fedeltà è quella che conta. Resta il problema dell'eventuale incompatibilità del sindaco per il doppio (o triplo incarico, considerando la presidenza della commissione bilancio del Senato), che ha fatto agitare tanto l'opposizione, ma che lascia tranquillo lo stesso Azzollini, sicuro che finirà tutto in una bolla di sapone. Il caso sollevato dal suo amico presidente del Senato Schifani, si sgonfierà o al massimo la decadenza verrà bocciata nella relativa commissione del Senato, dove il Popolo della Libertà possiede la maggioranza. Stando così le cose, la minoranza di centrosinistra + altri, dovrà cercare nuovi argomenti più concreti per fare un'opposizione dura e convincente all'era dell'Azzollini due, che oggi va ad iniziare.
Autore: V. R.
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