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Oasi Torre Calderina una conduttura per allontanare lo scarico dei reflui
15 aprile 2012

Una condotta sottomarina per ripulire dagli scarichi dei reflui la costa tra Molfetta e Bisceglie. Le acque depurate saranno rilasciate a quasi 2km dalla costa, rendendo balneabile soprattutto la fascia costiera di Torre Calderina, ora interdetta, ma pur sempre frequentata da pescatori a bagnanti In base al progetto approvato dalla Regione Puglia il 24 febbraio scorso, il primo tratto della conduttura (circa 530m) sarà interrato fino a raggiungere la profondità marina di 12m, la restante parte sarà poggiata sul fondale. Tale progetto fa parte del quarto stralcio del progetto generale previsto dall’Acquedotto Pugliese, teso a migliorare la qualità dell’ambiente marino nell’ambito del progetto più ampio, già in atto, che prevede la realizzazione di tronchi di collegamento dei depuratori dei Comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi con un unico recapito finale nel territorio molfettese. Prima dell’approvazione definitiva, sarà necessario verificare l’impatto ambientale dell’opera e il miglior percorso sostenibile per la salvaguardia della colonia del Parco di Posidonia Oceanica San Vito di Barletta. Un’opera rilevante dal punto di vista ambientale, che non solo renderà fruibile quel tratto di costa, ma libererà dai vari fattori inquinanti (soprattutto i fosfati, che causano il proliferare della mucillagine e dell’alga tossica) tutta l’area marina, vero ricettacolo di rifiuti liquidi e solidi. Il progetto rispetterà la conformazione morfologica del territorio marino? L’acqua scaricata, seppur depurata, potrebbe essere comunque ricca di materiale organico sospeso e avere anche conseguenze sull’ecosistema marino costiero, provocando una variazione locale della salinità e la scarsa motilità delle acque. La lunghezza della condotta è stata determinata dal rispetto delle verifiche igienico sanitarie dello scarico a mare in corrispondenza della fascia di balneazione, fissata cautelativamente in 200m, e nelle situazioni più critiche (massima portata e correnti perpendicolari alla costa) la sua configurazione dovrebbe essere in grado di garantire il pieno rispetto dei parametri di legge fissati dal DPR n.470/82 anche nelle condizioni ambientali più sfavorevoli. Ma le correnti riusciranno a disperdere e allontanare le acque depurate immesse in mare senza aumentare il degrado della prateria marina presente sul fondale prospiciente la costa? Per di più, la conduttura sarebbe antistante o attigua all’Oasi WWF Torre Calderina. La Direttiva 92/43/ CEE (cosiddetta Direttiva Habitat) e la legge quadro sulle aree protette (la L. n. 394/1991), stabiliscono il divieto di ogni forma di discarica di rifiuti solidi e liquidi all’interno delle aree marine protette: quali possibili pericoli potrebbe correre l’oasi? Dietro la realizzazione di questo canale si celano, per caso, altre “motivazioni”? Solo la deviazione dello scarico delle acque reflue o ancora la speculazione edilizia, legata allo stralcio di 30mila mq dall’Oasi Torre Calderina che il Comune di Molfetta ha richiesto alla Provincia di Bari?

Autore: Giovanni Angione
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