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Nuovi guai giudiziari per l'ex sindaco Azzollini: dopo la vicenda dell'edilizia convenzionata, ora è sotto accusa per la storia del torrino sul Duomo Il senatore del Pdl è indagato con l'ing. Rocco Altomare (che dovrà rispondere anche di calunnia) di concorso in abuso di ufficio
01 ottobre 2013

MOLFETTA - Nuovi guai giudiziari per l’ex sindaco sen. Antonio Azzollini e l’ex dirigente del settore territorio del Comune di Molfetta ing. Rocco Altomare (già arrestato per presunti reati edilizi e poi scarcerato per decorrenza dei termini della detenzione preventiva). Dopo la vicenda dell’edilizia convenzionata, pubblicata ieri da “Quindici”, oggi è la volta del caso “Torrino sul Duomo” per il quale Azzollini è accusato di concorso in abuso d’ufficio con lo stesso Altomare, che risponde anche di calunnia, per la pratica edilizia relativa ai lavori di ristrutturazione dell’immobile accanto al Duomo di proprietà dell’avv. Annalisa Nanna.

Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani, dott. Michele Ruggiero, ha disposto la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini per le contestazioni risalenti a giugno 2010. Secondo l’accusa Altomare e Azzollini “in esecuzione di un medesimo disegno criminoso” avrebbero arrecato “intenzionalmente e ripetutamente danni ingiusti all’avv. Nanna adottando nei suoi confronti una serie di atti amministrativi illegittimi ed abusivi. Atti materialmente emessi da Altomare ma da questi adottati su sollecitazione di Azzollini – apprezzabile in termini di concorso morale, precisa Ruggiero – per ostacolare, interdire e comunque rallentare pretestuosamente i lavori edilizi di ristrutturazione e risanamento di un immobile”. E questo, secondo il Pm, pur essendo consapevoli della regolarità e conformità alle previsioni urbanistiche e ai regimi vincolistici delle opere eseguite dall’avv. Nanna, alla quale, con ordinanze del giugno 2011, fu intimata la sospensione dei lavori.

Queste ordinanze – dice ancora Ruggiero – inibirono l’esercizio del diritto di realizzare interventi edilizi, che erano stati, invece, considerati dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali “armonici con le vigenti normative edilizie-urbanistiche”.

L’ing. Rocco Altomare presentò anche una denuncia penale alla Procura di Trani contro l’avv. Nanna con la conseguente iscrizione della stessa professionista nel registro degli indagati, per presunti reati di abusivismo edilizio. Questa accusa fu ritenuta infondata dalla stessa Procura e archiviata. In conseguenza di questa archiviazione scattò per Altomare anche l’accusa di calunnia.

Ora i due indagati Azzollini e Altomare avranno 20 giorni di tempo per esporre le proprie tesi difensive. Dopo il dott. Ruggiero deciderà se e per chi formulare la richiesta di rinvio a giudizio.

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1°parte. - Al di fuori della politica l'uomo ha fatto miracoli: ha sfruttato il vento e l'energia, ha trasformato sassi pesanti in cattedrali, è riuscito a controllare e vincere quasi tutte le malattie, ha cominciato a penetrare i misteri del cosmo. “In tutte le altre scienze si sono registrate notevoli progressi” ebbe a dire una volta John Adams, secondo presidente degli Stati Uniti “ma non in quella del governo, la cui prassi è rimasta immutata.” Esistono quattro tipi di malgoverno, spesso combinati fra loro: la tirannia, l'eccessiva ambizione, la inadeguatezza e la decadenza, e, infine, la follia o la perversità. Ma follia e perversità, potrebbe obiettare qualcuno, fanno parte della natura umana, e allora per quale ragione dovremmo aspettarci qualcosa di diverso dagli uomini di governo? La follia dei governi preoccupa perché si ripercuote con effetti più negativi su un maggior numero di persone; di qui l'obbligo per i reggitori di stati di agire più degli altri seconda ragione. Tutto ciò è risaputo da tempo immemorabile, e allora perché la nostra specie non ha pensato a prendere precauzioni e a cautelarsi? Qualche tentativo è stato fatto, a cominciare da Platone, che propose di creare una categoria di cittadini destinati a diventare professionisti della politica. Secondo lui la classe dominante, in una società giusta, doveva essere costituita da cittadini che avevano imparato l'arte di governare, e la sua soluzione, affascinante ma utopistica, erano i re filosofi: “Nelle nostre città i filosofi devono diventare re, oppure chi è già re deve dedicarsi alla ricerca della sapienza come un vero filosofo, in modo da far coesistere in una sola persona potere politico e vigore intellettuale.” Fino a quando ciò non fosse accaduto, riconosceva Platone, “le città e, io credo, l'intero genere umano non potranno considerarsi al riparo dai mali.” E' così è stato. (continua)
2°parte. - Il conte Axel Oxenstierna, cancelliere svedese durante la terribile Guerra dei Trent'anni, parlava con ampia cognizione di causa quando disse: “Renditi conto, figlio mio, che ben poco posto viene lasciato alla saggezza nel sistema con cui è retto il mondo.” Lord Acton, uomo politico inglese del secolo scorso, usava dire che il potere corrompe, e di ciò ormai, siamo perfettamente convinti. Meno consapevoli siamo del fatto che esso alimenta la follia, che la facoltà di comandare spesso ostacola e toglie lucidità alla facoltà di pensare. La perseveranza nell'errore, ecco dove sta il problema. I governanti giustificano con l'impossibilità di fare altrimenti decisioni infelici o sbagliate. Domanda: può un paese scongiurare una simile “stupidità difensiva” come la definì George Orwell, nel fare politica? Altra domanda, conseguente alla prima: è possibile insegnare il mestiere ai governanti? I burocrati sognano promozioni, i loro superiori vogliono un più vasto campo d'azione, i legislatori desiderano essere riconfermati nella carica. Sapendo che ambizione, corruzione e uso delle emozioni sono altrettanto forze di controllo, dovremmo forse, nella nostra ricerca di governanti migliori, sottoporre prima di tutto i candidati a un esame di carattere per controllarne il contenuto di coraggio morale, ovvero, per dirla con Montaigne, di “fermezza e coraggio, due virtù che non l'ambizione ma il discernimento e la ragione possono far germogliare in uno spirito equilibrato.” Forse per avere governi migliori bisogna creare una società dinamica invece che frastornata. Se John Adams aveva ragione, se veramente l'arte di governare “ha fatto pochissimi progressi rispetto a 3000 o 4000 anni fa” non possiamo aspettarci grandi miglioramenti. Possiamo soltanto tirare avanti alla men peggio, come abbiamo fatto finora, attraverso zone di luce vivida e di decadenza, di grandi tentativi e d'ombra. (fine)

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