No more gaps il progetto parte in salita
Quest'anno il progetto “No more gaps”, del Parlamento dei giovani non ha avuto vita facile. Moltissimi sono stati i problemi da affrontare, primo fra tutti l'avvicendarsi delle amministrazioni e il mancato inserimento dell'iniziativa nel POF, che hanno rallentato i tempi di organizzazione pratica. Il gruppo di giovani che hanno partecipato ai lavori parlamentari è stato inizialmente ridotto a quattro e poi è tornato di nuovo ad otto. Anche l'organizzazione ungherese si è trovata a dover superare moltissimi ostacoli. Si è addirittura rischiato che l'incontro non si tenesse, ma fortunatamente si è riusciti a rimediare, dando la possibilità ad 8 ragazzi di vivere questa particolare esperienza. Il sindaco Antonio Azzollini dice di essere disposto a portare avanti questo progetto anche il prossimo anno, quando il parlamento sarà ospitato dalla città di Vladimir in Russia. I ragazzi hanno discusso riguardo il terrorismo e i diritti umani, mostrandosi molto sensibili alla questione dell'adozione da parte di coppie omosessuali. Forte è stato anche il desiderio di introdurre all'interno delle scuole una materia che consenta lo studio dei diritti umani e della politica, per vivere in maniera più consapevole le problematiche dei nostri tempi. “No more gaps” resta comunque un progetto molto giovane e bisognoso di miglioramenti. C'è bisogno di una maggiore informazione della cittadinanza: pochissimi sono i molfettesi a conoscenza dei veri intenti del progetto. Il cittadino contribuente che non sa perché alcuni giovani hanno avuto la possibilità di viaggiare all'estero grazie all'intervento del Comune, si chiede come sia potuto accadere, a dimostrazione della reale difficoltà che ha quest'amministrazione comunale nel comunicare con i cittadini. I molfettesi sentono l'esigenza di essere informati riguardo queste iniziative, proprio come gli studenti sentono l'esigenza di una maggiore trasparenza nella scelta dei ragazzi che parteciperanno ai lavori parlamentari del prossimo anno. Lo stesso gruppo organizzativo ha ammesso di essere a conoscenza dei difetti dell'iniziativa e forse è un primo passo verso il cambiamento. Il progetto ha bisogno di diventare più oggettivo e lo chiedono gli stessi insegnanti, che a causa della mancata organizzazione non hanno avuto la possibilità di portare avanti con i loro alunni un adeguato lavoro di ricerca come quello dello scorso anno. Gli insegnanti hanno anche chiesto che vengano coinvolti più studenti, facendosi portavoce dei desideri dei loro alunni. Noi giovani possiamo solo sperare in un miglioramento sostanziale di questo progetto, capace di farci interagire con giovani di altre nazione, capace di farci sentire cittadini del mondo, anche se per poco.