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No alla privatizzazione dell'acqua, continua la raccolta di firme a Molfetta Oggi dalle 11 alle 13.30 e dalle 19 alle 21.30 in corso Umberto I (altezza Liceo Classico L. Da Vinci)
23 maggio 2010

MOLFETTA - Il Giro d’Italia dell’acqua pubblica, questo il tema della campagna di raccolta firme, promossa dal Forum italiano Movimenti per l’Acqua, per i tre referendum per l’acqua pubblica in questo fine settimana.
«Partita da un mese, la campagna ha ottenuto importantissimi risultati - scrivono gli organizzatori: è stata raggiunta e superata la quota di 500mila (siamo oltre le 516mila) firme a livello nazionale! Mentre, al 16 maggio, in Puglia sono state raccolte 58mila firme, più di un decimo delle firme raccolte a livello nazionale».
Migliaia saranno i banchetti di raccolta firme organizzati in tutta la penisola in questo fine settimana (mappa dei banchetti su www.acquabenecomune.org).
Il Giro d’Italia dell’acqua pubblica vedrà anche la giocosa competizione dei comitati territoriali: la provincia che raccoglierà più firme vestirà un’ideale maglia rosa dell’acqua bene comune. Anche a Molfetta, dove fino ad ora sono state raccolte 1.200 firme, si continua con entusiasmo.
I banchetti e punti raccolta saranno allestiti oggi dalle 11 alle 13.30 e dalle 19 alle 21.30 in corso Umberto I (altezza Liceo Classico L. Da Vinci). Inoltre, è possibile trovare i moduli e firmare presso l’ufficio elettorale del Comune di Molfetta, in Piazza Municipio, tutti i giorni negli orari di apertura al pubblico.
I tre quesiti, già depositati in Cassazione a Roma, sono stati scritti da giuristi come Stefano Rodotà, Gianni Ferrara e Alberto Lucarelli, e se approvati renderanno possibile il ricorso ad aziende speciali o enti di diritto pubblico che gestiscano l’acqua come servizio di interesse generale, senza profitti.
Primo quesito: fermare la privatizzazione dell’acqua. Si chiede di abrogare l’art. 23 bis della legge 133/2008. L’ultima normativa in materia approvata dal Governo Berlusconi, che ha segnato un’accelerazione del processo di privatizzazione. Stabilisce come modalità ordinaria di gestione l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o affidamento a società miste con socio privato almeno al 40%.
Secondo quesito: aprire la strada alla ripubblicizzazione. Si chiede di abrogare l’art. 150 del decreto 152/2006 che stabilisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la Gestione attraverso SpA a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico.
Terzo quesito: eliminare i profitti dal bene comune acqua. Si chiede di abrogare l’art. 154 del decreto 152/2006 che dispone che le tariffe del servizio siano determinate tenendo conto della “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.

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