No alla guerra, Molfetta sfila contro la violenza
MOLFETTA – 16.12.2002
Basta guerre, basta morti, basta vittime. Molfetta ha sfilato contro la violenza sabato sera. Contro tutti i conflitti del mondo e contro la prospettiva di aprirne un altro a breve. In Iraq, con la partecipazione complice e colpevole dell'Italia. A promuovere l'iniziativa, l'Azione cattolica, la Fgci, il Molfetta Social Forum, la Parrocchia Immacolata, l'associazione studentesca Studenti e studentesse in Movimento. E ancora, esercizi commerciali, palestre, associazioni e collettivi teatrali, già impegnati nella raccolta di firme in favore dell'appello “Fuori l'Italia dalla guerra”, lanciato anche a Molfetta martedì scorso.
Una grande manifestazione (nella foto, un'immagine del corteo): da Piazza Aldo Moro, passando per corso Umberto, via Margherita di Savoia, lungo le arterie principali della città, i molfettesi che dicono no alla violenza “senza se e senza ma” hanno sfilato in silenzio, prima dell'assemblea pubblica tenutasi, a conclusione del corteo, presso la villa comunale. 1800 in Nepal, 100mila in Ruada, 500mila in Burundi, 1 milione in Angola, 1 milione e mezzo in Somalia. E, ancora, milioni e milioni in Iraq, Afghanistan, Palestina. Sono i morti di alcune delle guerre del mondo ancora in corso. La lista delle vite spezzate dai conflitti portata all'attenzione della città dai manifestanti, è stata lunga, impressionante.
“Questa è follia collettiva! Per questo dobbiamo dire un no categorico a questa guerra. E' un momento di non ritorno. Altrimenti sarà guerra infinita”. Hanno usato le parole di Alex Zanotelli, il comboniano missionario di pace, i partecipanti alla manifestazione. Fare della guerra e della violenza il nuovo tabù del XXI secolo. Per combattere anche l'ingiustizia sociale. “Le armi servono oggi a garantire che pochi possano continuare a papparsi quasi tutto a spese di molto morti di fame. Solo lo strapotere delle armi può permetterci questo”, denunciano i pacifisti di Molfetta. Che sottoscrivono le ultime dichiarazioni di Gino Strada, il coraggioso medico di Emergency: “Il mondo in cui viviamo non è un quel villaggio globale che molti si ostinano a farci credere. Di villaggi, infatti, ce ne sono almeno due, il primo dei quali conta solo un miliardo e duecentomila persone, che consumano ben l'83% delle risorse del pianeta”.
La manifestazione di Molfetta è stata un segno importante. Il segno che la città non dorme, né sonnecchia sui grandi problemi del mondo. E che non ha dimenticato una fetta importante del suo passato.
Adelaide Altamura