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Molfetta, successo dell'iniziativa dell'Azione cattolica “Io cambio… il mio voto non lo scambio” Alla proposta ha aderito anche “Quindici” collocando un banner sul proprio quotidiano on line
22 febbraio 2013

MOLFETTA - Sette scuole superiori di Molfetta (Liceo Statale “Vito Fornari” – IPSIAM “Amerigo Vespucci” – ITCGT “Gaetano Salvemini” – Istituto Professionale Alberghiero – IISS “don Tonino Bello” – Liceo Scientifico “Albert Einstein” – Liceo Classico “Leonardo Da Vinci”). Nove parrocchie di Molfetta visitate. Più di 24 appuntamenti in 3 settimane… più di 1600 persone, tra giovani e adulti, incontrate…. sono questi alcuni dei numeri più significativi della prima fase del percorso “IO CAMBIO… il mio voto non lo Scambio” – Per un voto libero e responsabile che l’Azione Cattolica di Molfetta ha realizzato nelle ultime settimane sul territorio cittadino.
«Un’esperienza – dice un comunicato del Coordinamento cittadino di Azione Cattolica – Molfetta- tanto faticosa quanto entusiasmante, di reale sensibilizzazione dei giovani (e non solo) sulla necessità di riflettere sul nostro modo di essere “cittadini”. Il percorso ha voluto innanzitutto rimotivare in ciascuno di noi il senso autentico della partecipazione quale principale esperienza attraverso la quale si vive autenticamente la propria cittadinanza,per poi far capire a ciascun elettore quanto sia importante esprimersi attraverso il voto.
Certo abbiamo percepito una lampante emergenza democratica: tanta l’indignazione letta nelle parole dei giovani e degli adulti, tanto lo sconforto per una politica troppo lontana dalla gente e troppo ripiegata su se stessa e sulla difesa di privilegi di pochi piuttosto che sulla ricerca del Bene Comune!
“Se ci permettono di farlo (n.d.a. andare a votare), allora vuol dire che non vale niente”, ha dichiarato uno studente dell’IPSIAM. E’ da qui che siamo partiti: il lavoro nelle scuole ha voluto soprattutto dire ai giovani che è proprio nei momenti di sconforto e di indignazione per l’operato di chi ci rappresenta, che bisogna rimboccarsi le maniche per operare un “cambiamento” e per contribuire alla rinascita di questo Paese. Una rinascita che non dovrà essere soltanto economica, ma anche morale, recuperando il senso della legalità e della ricerca del bene comune, oltre che il protagonismo di noi cittadini.
Abbiamo cercato di dire ai giovani e agli adulti che la politica non si gioca solo sui banchi parlamentari o sugli scranni del consiglio comunale, ma la politica è la nostra vita quotidiana, riguarda il presente ed il futuro dei nostri fratelli minori e dei nostri figli. Difficile per molti capire che, se ci sono politici corrotti, è soprattutto perché ci sono cittadini che si lasciano corrompere…..difficile comprendere che, se ci sono amministratori che basano il proprio operato sul non rispetto delle regole, questo avviene perché sono i cittadini molto spesso a chiedere favori e a far prevalere il proprio interesse a scapito di quello della collettività.
Nelle parrocchie abbiamo calcato la mano un po’ su quanta responsabilità abbia un cristiano nell’essere “sale della terra e luce del mondo”. Abbiamo detto ai nostri aderenti di AC di non cadere nella trappola di chi dice che la Chiesa non deve pronunciarsi su certi temi, cercando di mantenersi equidistante da tutto e tutti. L’abbiamo detto basando la nostra riflessione su testi biblici, sui documenti conciliari e sugli scritti della Chiesa di ogni epoca ed età, ricordando a tutti che il luogo della santificazione dei laici è il mondo e che il silenzio e l’assenteismo dai temi quotidiani della politica è “per i cattolici, peccato di omissione”.
Al termine di ogni incontro la nostra riflessione si è inevitabilmente portata sul tema del voto di scambio!! La nostra campagna va avanti e nei prossimi 100 giorni, in previsione delle amministrative a Molfetta, intensificheremo il nostro impegno contro questa piaga, invitando anche i partiti a non pagare i rappresentanti di lista.
Invitiamo ancora le associazioni, i gruppi, i movimenti di Molfetta, ad aderire alla campagna e a mettersi in contatto con noi per costruiree pensare insieme esperienze di “nuova primavera” per la nostra città. E’ importante riscoprire il gusto del lavorare in rete, per il bene della nostra città e della nostra Italia».
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Volete sapere cosa siamo andati a fare nelle scuole? Ai più di 1000 studenti delle scuole di Molfetta abbiamo semplicemente ricordato che VALGONO, forse, molto più di tanti bravi adulti; abbiamo ricordato che è da loro che si deve iniziare a sognare una Politica sana; agli studenti, disillusi da molti adulti che dovrebbero dar loro l'esempio, abbiamo suggerito di essere loro di esempio, abbiamo insegnato che il BENE è davvero COMUNE a partire anche dalle piccole cose, che siano le bottiglie di birra lasciate sul lungomare l'estate o le auto parcheggiate in seconda o terza fila... abbiamo insegnato che la PARTECIPAZIONE alla vita Politica non si esaurisce solo in quei secondi nella cabina elettorale, ma INIZIA IN QUEL PRECISO MOMENTO quando hai RIPOSTO FIDUCIA IN QUALCUNO che hai deciso LIBERAMENTE che ti debba rappresentare, e se non segue il suo programma, hanno tutto il dovere ma soprattutto il diritto di andarglielo a rinfacciare... ai ragazzi abbiamo ricordato che più di 60 anni fa giovani più o meno della loro età, di colori e fazioni politiche diverse, che fino a quel momento avevano vissuto la terribile esperienza della guerra, erano così convinti di quello che sognavano tanto da metterlo nero su bianco redigendo la Costituzione... ...abbiamo insegnato quanto sia importante la Partecipazione, quanto sia bella la Democrazia e quanto sia fondamentale essere un Cittadino.....e, per citare Platone, abbiamo loro spiegato che “una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla vita politica è di essere governato da essere inferiori” Semplicemente questo siamo andati a fare nelle scuole! Mi risulta davvero difficile pensare che ci sia della gente che vede il male dappertutto o peggio ancora un secondo fine in qualsiasi cosa si faccia... Se il coordinamento cittadino di Molfetta ha deciso di portare questa “campagna per un voto libero e responsabile” nelle parrocchie e nelle scuole aveva già messo in conto che nessuno si sarebbe candidato...


L'interrogativo che poniamo a SONO STATO UN ADERENTE DI AC è uno solo.....ma quale Azione Cattolica hai vissuto nella tua vita?? Innanzitutto chi sei?? Abbi almeno il coraggio di presentarti per nome e cognome e di ripetere in faccia a ciascuno di noi queste calunnie! Quali sarebbero i favori che ciascuno di noi avrebbe avuto dagli impegni che vive?? Vogliamo considerare le serate trascorse al centro diocesano?? Vogliamo considerare i weekend interamente dedicati all'Associazione invece che alla propria famiglia o ai propri svaghi?? Vogliamo considerare i soldi di cellulare e di benzina che un responsabile diocesano spende?? TUTTO QUELLO CHE SI FA IN UNO TRIENNIO E' FATTO GRATUITAMENTE....e dico di più....tutto quello che ogni giovane educatore fa in parrocchia ogni giorno lo fa senza percepire un centesimo!! A proposito di rinnovamento poi vorrei dire che l'attuale presidenza diocesana è rinnovata per 9/11 rispetto alla precedente e che negli ultimi 20 anni abbiamo avuto 5 presidenti diocesani diversi...da noi esiste una regola ben chiara secondo la quale un incarico può durare solo 2 mandati consecutivi (6 anni) dopodichè si lascia spazio ad altri!! I miei colleghi di lavoro quando hanno sentito che spendevo le mie giornate di ferie per girare nelle scuole mi hanno detto...."ma chi te lo fa fare??" o peggio "ma cosa ti ritorna come vantaggio??" Ecco....questo è il problema degli italiani e dei molfettesi...non saper distinguere e non sapersi unire attorno al bene...ma sputar veleno sempre su tutto e tutti!! Ora capisco perchè sei un ex aderente all'Azione Cattolica....perchè l'Azione Cattolica non è per tutti....e certamente non è per i mediocri!! Cmq a tutti rivolgiamo ancora l'invito a venire al centro diocesano a parlare di questi argomenti....noi stasera saremo lì fino alle 23.00 circa....mentre qualcuno se ne starà comodamente a casa!!


Mi sento fieramente di dire che sto nell'AC da una vita, per scelta libera e consapevole; a volte ho ricoperto ruoli di responsabilità, come in questo triennio, a volte sono stata semplice aderente, come negli ultimi diciotto anni, ma sempre con spirito di servizio e grande gioia, e sfido chiunque a mettere in dubbio questo. Le persone che ho attorno, quelle che lavorano a livello diocesano e parrocchiale, sono persone pulite, che stimo ad una ad una. Ognuno di noi contribuisce in vario modo all'esercizio della sua piccola/grande responsabilità, dall'educare alla fede un gruppo di bambini, al lavorare con giovani e adulti. Nessuno di noi percepisce per questo uno stipendio, anzi: essere responsabili costa. Costa in termini di impegno, fatica, tempo, preoccupazioni ed è insieme un'esperienza bella di crescita personale e comunitaria. Io amo quest'Associazione e le persone che la fanno ogni giorno, in silenzio, con entusiasmo, passione e DISINTERESSE. Ho trascorso le mie giornate libere per girare nelle scuole e c'è chi addirittura ha preso giorni di ferie per fare lo stesso. Non ce ne pentiamo. E' stata una bellissima esperienza ,senza doppi fini: piuttosto è stato un tentativo -ammettetelo- coraggioso, di riportare al centro i temi della partecipazione, della cittadinanza attiva e del nostro ruolo di cittadini. Per la cronaca: non ho mai lontanamente pensato di chiedere favori di nessun tipo a nessun politico e non ho nessuna intenzione di candidarmi alle prossime amministrative, non perché candidarsi è sbagliato –anzi!- ma perché sento personalmente di essere chiamata a fare altro nella vita.


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