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Molfetta, sì al bilancio comunale solo con i voti della maggioranza
25 maggio 2010

MOLFETTA - Approvato il bilancio comunale di previsione 2010-2011 e pluriennale 2010-2012 con 21 voti favorevoli e 8 contrari, oltre alla sua immediata esecuzione. Un iter di approvazione che, come ha sottolineato il consigliere di maggioranza Angelo Marzano (Pdl) ai titoli di coda, «è stato stravolto da alcuni interventi della opposizione che andavano compiuti in sede di discussione e non durante la dichiarazione di voto», impendendo anche una fruttuosa discussione tra maggioranza e opposizione, realizzatasi nel precedente Consiglio Comunale per la presentazione del bilancio con la relazione dell’assessore Giulio La Grasta.

Durante l’interrogazione, il consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sinistra e libertà)dopo aver evidenziato i lati positivi di un bilancio definito del sindaco Antonio Azzollini (nella foto di Luigi la Candia, con il vice sindaco Uva) come «straordinario e unico», ha voluto manifestare anche «i lati negativi di questa manovra, senza dare numeri, ma puntando sulla qualità dell’azione politica». Dal Piano del Commercio, scaduto nel 2010 e bisognoso di rinnovo, alla riorganizzazione del personale comunale; dalla sicurezza pubblica all’attenzione alla spesa e al servizio mensa, con il miglioramento del sistema ticket; infine, il rafforzamento del servizio del trasporto pubblico con la revisione dei tragitti MTM, la regolarizzazione dei tabelloni pubblicitari, la diminuzione dei contenziosi pubblici e delle transazioni legali e il maggiore impegno per la realizzazione della zona turistica nell’area di via Giovinazzo.
Anche il consigliere di opposizione Mauro de Robertis si è soffermato sulle «ombre del bilancio», in particolare nell’ambito delle opere pubbliche e dei relativi investimenti. Una «amministrazione che naviga a vista», come nel caso della struttura in via Salvo d’Acquisto, che sarà riconvertita in impianto sportivo di atletica (6milioni di euro), dell’alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e della destinazione pubblica di Lama Scotella, qualificata come «un grosso nuvolone».
Infine, Giovanni Abbatista (PD) ha ribadito più volte «la realtà schizofrenica» del Comune di Molfetta, che da un lato «è impostato sul rigore assoluto e sul contenimento a tal punto da ridurre i servizi pubblici», dall’altro «annaspa nello sperpero del denaro pubblico per il porto, la capitaneria, l’impianto Mazzitelli». Insomma, un’amministrazione attenta alla revisione dei conti e votata ad una gestione sana e trasparente, volta al contenimento delle spese, che «deve realizzare opere effettivamente utili alla comunità», come ad esempio «riqualificare il tetto in ethernit del Palazzetto don Sturzo, piuttosto che ristrutturare la struttura di via Salvo d’Acquisto». Mino Salvemini (PD) ha rincarato la dose, contestando «il gigantismo del Comune per le grandi opere che creano consenso pubblico e la poca attenzione alle reali esigenze della comunità».
Successiva alla discussione del consiglio, la presentazione di due emendamenti da parte di Saverio Patimo (PD) che ha voluto anche ringraziare il sindaco Antonio Azzollini che, grazie all’operato in Commissione di Bilancio al Senato, ha risolto una serie di problematiche legate all’agricoltura nostrana. Primo emendamento, l’istituzione di un fondo di solidarietà di 150mila euro per il sostegno delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà, secondo emendamento, una maggiore agevolazione per l’ICI sulla prima casa, con «la possibilità di introdurre un’ipotesi di assimilazione», evitando che chi possiede un (grande) immobile accatastato in un’unica particella sia esentato dal tributo rispetto a chi possiede un (piccolo) immobile accatastato in più particelle.
Il primo emendamento è stato ritirato perché il sindaco Antonio Azzollini ha ricordato che esistono fondi e sedi attrezzate, inoltre si stanno effettuando nuovi monitoraggi per le fasce sociali più colpite dalla crisi, garantendo una «maggiore corresponsione da parte del Comune». E nel caso in cui ci dovesse essere la necessità di rimpinguare quei fondi, «ci saranno le dovute variazioni di bilancio». Il secondo emendamento sarà all’ordine del giorno della Commissione Consigliare per analizzare i vari punti e scongiurare ogni possibile sperequazione sociale.
La dichiarazione di voto, di solito la fase più breve, è stata invece appesantita e dilatata nel tempo da interventi che sarebbero stato opportuno eseguire durante la discussione. Il consiglio comunale si è concluso con l’approvazione e l’immediata effettività del bilancio, che «consentirà fino al 2015 di dimezzare il debito pubblico a 3 milioni di euro - come ha affermato con soddisfazione il sindaco Antonio Azzollini - assottigliando il rapporto tra debito ed entrate».
 
 
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Autore: Marcello la Forgia
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