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Molfetta. Romeo and Juliet (are dead) , giovedi 11 febbraio al Teatro del Carro
09 febbraio 2010

MOLFETTA -  Rivisitare un testo classico per suggerire nuovi spunti critici e rielaborazioni. E’ quanto propone la compagnia dello Charioteer Theatre portando in scena, giovedì 11 febbraio al Teatro del Carro di Molfetta (in via Giovene 23) Romeo & Juliet (are dead), un percorso avvincente alla scoperta di Shakespeare e dell’inglese.  Ripercorrendo le tappe fondamentali di Romeo e Giulietta, una delle tragedie più note di William Shakespeare, Laura Pasetti, attrice e regista (formatasi alla Scuola del Piccolo Teatro e ora Direttore della formazione scozzese The Charioteer Theatre), propone uno spettacolo dalla struttura semplice che offre a tutti, grandi e piccoli, la possibilità di rinforzare la percezione della lingua inglese attraverso la forza dell’azione teatrale. 
“Romeo, Giulietta e Mercuzio non sono per niente contenti del finale che il drammaturgo inglese ha riservato loro. Soprattutto Romeo e Giulietta non riescono a darsi pace, non accettano la loro fine prematura e ritengono che Shakespeare sia stato particolarmente ingiusto e crudele; così per cercare di dare un senso al loro destino ripetono all’infinito la scena conclusiva”.
La disperazione per un epilogo tragico e inesorabile che avremmo voluto fosse diverso, la determinazione e la voglia di non rassegnarsi a ciò che gli altri hanno deciso per noi sono temi tanto attuali che i protagonisti già dalle prime scene smettono gli abiti del 1500 per indossare jeans e maglietta.   Allo stesso modo le scene, recitate rigorosamente nell’inglese di Shakespeare e accompagnate dalle musiche di John Metcalfe, a sottolineare la naturale musicalità del pentametro giambico, sono invece commentate in inglese moderno da un Mercuzio narratore che, collegando le scene in italiano, facilita la comprensione della pièce da parte dei più giovani.  
Lo spettacolo è dinamico e la scenografia inesistente, proprio per dare l’opportunità di apprezzare la poesia del testo, stimolare la fantasia e appassionare al teatro, in grado di creare solo con la recitazione le situazioni più drammatiche.  Adattamento e riduzione di Nick Fearne e Jennifer Mc Gregor; con Alan Alpenfelt, Julia Dixon-Phillip, Scott Hoatson.    
Il costo del biglietto è di € 10,00. L’ingresso allo spettacolo è alle ore 20.30, il sipario alle ore 21.  È possibile acquistare i biglietti presso il Teatro del Carro (via Giovene 23), tutti i giorni dalle 18 alle 22.    
Per ulteriori dettagli su Il Carro dei Comici consultare il sito www.ilcarrodeicomici.it.

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Monologo stupendo. Si ride delle cicatrici altrui chi non ebbe a soffrir giammai ferita… (Giulietta appare a una finestra) Oh, quale luce vedo sprigionarsi lassù, dal vano di quella finestra? È l'oriente, lassù, e Giulietta è il sole! Sorgi, bel sole, e l'invidiosa luna già pallida di rabbia ed ammalata uccidi, perché tu, che sei sua ancella, sei di gran lunga di lei più splendente. Non restare sua ancella, se invidiosa essa è di te; la verginal sua veste s'è fatta ormai d'un color verde scialbo e non l'indossano altre che le sciocche. Gettala via!… Oh, sì, è la mia donna, l'amore mio. Ah, s'ella lo sapesse! Ella mi parla, senza dir parola. Come mai?… È il suo occhio che mi discorre, ed io risponderò. Oh, ma che sto dicendo… Presuntuoso ch'io sono! Non è a me, ch'ella discorre. Due luminose stelle,tra le più fulgide del firmamento avendo da sbrigar qualcosa altrove,si son partite dalle loro sfere e han pregato i suoi occhi di brillarvi fino al loro ritorno… E se quegli occhi fossero invece al posto delle stelle,e quelle stelle infisse alla sua fronte?Allora sì, la luce del suo viso farebbe impallidire quelle stelle,come il sole la luce d'una lampada;e tanto brillerebbero i suoi occhi su pei campi del cielo, che gli uccelli si metterebbero tutti a cantare credendo fosse finita la notte. Guarda com'ella poggia la sua gota a quella mano… Un guanto vorrei essere,su quella mano, e toccar quella guancia! - Così parlò Romeo. Oggi? Non sono più i tempi di Giulietta e Romeo. Tempi che non ritornano.
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