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Molfetta, presentazione 'informale' del Piano Strade: scusa poco credibile del sindaco Azzollini per i comunicati propaganda D'Oria (Sceap), le fasi del rifacimento del manto stradale, dalla bonifica alla posa dell'asfalto. Impossibile quantificare i tempi di esecuzione del piano. Le strisce pedonali rosse: le spiegazioni dell'assessore Caputo. Ma il Ministero le ha bandite nel 2011
17 aprile 2012

MOLFETTA - La pioggia ha fermato i lavori. Cessate le precipitazioni, la Sceap s.r.l. di Andria (la società che ha rilevato a luglio 2011 il 49% della Multiservizi) riprenderà le bonifiche sul manto stradale di via Bisceglie, primo step del Piano Strade del Comune di Molfetta, annunciato negli ultimi due anni con uno stuolo di comunicati propaganda
Perché due anni dall’approvazione del piano nel 2009 e 12 comunicati stampa in cui si annunciava l’imminente inizio dei lavori? «Per fare le strade bisogna reperire i fondi, stabilire come farle, decidere con regolarità a chi affidarle in una normativa in continua evoluzione - la poco credibile scusa del sindaco Antonio Azzollini a Quindici nel corso di un incontro organizzato dall’amministrazione sul cantiere di via Bisceglie - come tutte le amministrazioni abbiamo comunicato ai cittadini le varie fasi dell’iter del Piano Strade e ora siamo passati dal futuro prossimo al passato prossimo».
Purtroppo, numerosi comunicati propaganda del Comune annunciavano l’inizio dei lavori brevi termine, giocando sui tempi e sulla buona fede dei cittadini, ora stanchi e delusi dalle frottole amministrative.
Ad esempio, nell’aprile 2010 si prometteva un vago inizio entro l’anno («i lavori, promette il sindaco, cominceranno subito già a partire da quest'anno e porteranno al rifacimento totale del manto stradale»), ribadito a maggioSi tratta di un intervento di manutenzione straordinaria che l'assessorato ai Lavori Pubblici aveva programmato già da tempo e che quindi si aggiunge all'atteso "Piano Strade", il maxi progetto che prevede (già da quest'anno) il rifacimento di tutte le principali strade del centro e della periferia di Molfetta»).
Se nel comunicato dell’agosto 2010 si annunciava l’inizio dei lavori «entro breve termine» (come pure in quello di settembre), l’assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo, assicurava a Quindici nel settembre 2011 che il Piano Strade sarebbe diventato operativo entro fine ottobre 2011, dopo aver formalizzato la cessione del 49% della Multiservizi (anche se lo stesso assessore annunciava l’avvio dei lavori tra settembre e ottobre 2010 nell’intervista sul Piano Triennale delle Opere Pubbliche pubblicata sul numero di giugno 2010).
Per di più, nel comunicato dell’aprile 2011 il coordinatore del Pdl, Pasquale Mancini, sosteneva che «forse per la prima volta queste opere non si fanno in campagna elettorale». Ma i lavori sono iniziati durante una campagna elettorale latente e si protrarranno in quella che infiammerà Molfetta nei prossimi mesi.
 
I LAVORI.
Due le fasi: ricognizione e interventi nelle parti più degenerate, scarificazione totale e bitumazione. Per ora non è possibile quantificare i tempi di esecuzione del Piano Strade, anche se l’intento dell’azienda è terminare il prima possibile 
«Prima di tutto, faremo delle bonifiche, perché questo tratto di strada (via Bisceglie e poi via Madonna dei Martiri, ndr) è sottoposto alle pressioni dei mezzi pesanti - ha spiegato a Quindici il dott. Raffaele d’Oria, amministratore legale della Sceap - dai saggi eseguiti abbiamo rilevato alcune zone stressanti, oltre a perdite di argilla e di acqua e, perciò, non era possibile solo fresare e posizionare il bitume sul manto stradale, altrimenti dopo alcuni mesi si sarebbe ripresentato lo stesso problema».
Dunque, sondaggi preliminari e bonifica sono il primo passo per il rifacimento di via Bisceglie (ma così sarà per tutte le strade urbane interessate dal Piano Strade). Le “toppe”, proprio come quelle che tempestano le strade urbane, avevano allarmato i cittadini, preoccupati di ritrovarsi di fronte a una ennesima bufala. Il dott. d’Oria ha, invece, assicurato a Quindici che quelle “toppe” resteranno per due o tre settimane sottoposte allo stress del traffico: in caso di reazione negativa, sarà ripetuta la bonifica, di contro si procederà alla scarifica (preparazione del supporto in calcestruzzo con fresatura della superficie, per rendere l’asfalto drenante), alla risagomatura e alla posa dell’asfalto. In questo modo, sarà possibile rendere nuovamente percorribile via Bisceglie e il tratto successivo, via Madonna dei Martiri.
Questione non secondaria, il fattore tempo. Infatti, ha aggiunto il dott. d’Oria, i lavori si fermeranno in caso di precipitazioni, perché la pioggia può incrementare nel tempo lo stress sul manto stradale e provocare una sgranatura dell’asfalto (perdita delle proprietà adesive). Il termine per la fine dei lavori è fissato (per ora) al 5 luglio 2013, oltre un anno di lavori, con notevoli disagi per i cittadini.
 
STRISCE PEDONALI ROSSE
Infine, le strisce pedonali rosse (il cui costo potrebbe anche essere quattro volte maggiore rispetto a quelle bianche), realizzate anche dove saranno eseguiti i lavori di bitumazione e, dunque, da ridipingere. Una situazione che ha suscitato nei cittadini non poche perplessità, riportate da Quindici all’assessore Caputo.
«Abbiamo adeguato la segnaletica verticale e orizzontale alla normativa, come stanno facendo anche gli altri Comuni - ha spiegato Caputo, mentre il gruppo riunito con a capo il sindaco ridacchiava - dovevamo necessariamente ripristinarla e adeguarla, così come prescrive il codice, per salvaguardare la pubblica incolumità nei punti di massima tensione». Una necessità, dunque, perché in caso d’incidenti o sinistri l’amministrazione comunale sarebbe stata corresponsabile dell’evento per non aver adeguato la segnaletica.
Eppure, il parere n.1379/11 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha bandito proprio le strisce pedonali rosse, sottolineando che gli attraversamenti pedonali possono essere individuati da strisce alternate solo bianche o gialle poiché qualsiasi altro colore striderebbe con le normative vigenti nazionali (art. 40 del Codice della Strada e artt. 137 e 145 del Regolamento d’attuazione) ed europee. Inoltre, secondo il Ministero non esisterebbero studi che dimostrino l’efficacia di colorazioni differenti dal bianco per migliorare la sicurezza degli attraversamenti pedonali. Insomma, i colori non tornano. E non solo quelli.
 
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Autore: Marcello la Forgia
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