Molfetta potrebbe perdere più di due scuole per la riforma
La città si avvia a “perdere posti di lavoro nell'ordine di alcune centinaia”. La paura della crisi economica sta diventando sgomento tra le fila degli impiegati nell'istruzione pubblica. Pare che anche Molfetta dovrà “stringere la cinta” come ordinato dal ministro dell'Istruzione. Il nostro Edward Mani di Forbice in salsa italiana, Mariastella Gelmini, farà un bel taglio anche in città. A rivelarlo l'allegato, di un articolo, comparso su www.orizzontescuola.it, firmato on. Mariangela Bastico, del Partito Democratico. Nella lista, con molti altri centri urbani dell'intera Italia, compare anche il nostro centro urbano. Se da un lato fosse chiaro che l'istruzione nostrana non sarebbe uscita indenne dalle recenti scelte a Roma altro conto è capire che la famosa “ottimizzazione” ci riguarderà nell'accorpamento di almeno due scuole come risulta dal freddo numero che compare accanto alle parole “Puglia – Molfetta”. Purtroppo non viene data altra indicazione a riguardo. Quindici ha cercato di comprendere quali potrebbero essere le scuole travolte. Voci di corridoio ci avevano indicato la scuola elementare Don Cosmo Azzollini, IV Circolo Didattico e la secondaria di primo livello Corrado Giaquinto, che, è stato riferito da più d'una fonte ufficiosa, non raggiungerebbe i 400 alunni. Ci siamo rivolti al prof. Antonio Bombini, dirigente scolastico della scuola per la formazione primaria. L'intervistato ha smentito, al momento, la chimera che l'intero circolo possa essere accorpato ad altri in quanto si superano, ad oggi, i 600 alunni e se il trend d'iscrizioni dovesse reggere allora non ci sarebbero problemi. “E' pur vero che in Italia si sta assistendo ad una crisi demografica”. “In qualsiasi caso – ci è stato riferito – un eventuale accorpamento sarebbe disastroso.” Ad essere perduto, innanzi tutto, il fondamentale rapporto tra dirigente e insegnante che è alla base di un ambiente scolastico che, si sa, non deve produrre ma formare. “E' indiscutibile che gli sprechi ci siano e li si debba ridurre, ma la riforma fatta non la si può definire tale. E' come se si volesse far dimagrire un uomo e gli si tagliassero le braccia”. L'assessore all'Istruzione del Comune di Molfetta Luigi Roselli, che ha incontrato i dirigenti scolastici, ha affermato che l'intenzione, a livello comunale, è quella di evitare per quanto possibile accorpamenti tra i plessi. Questo ci è stato riferito direttamente da Bombini il quale, però non ha voluto o, più semplicemente, non ha potuto dire come una tale posizione possa essere assunta e mantenuta dalla Giunta di Nicola Azzollini dato che le direttive di accorpamento e soppressione arrivino direttamente dall'Ufficio Scolastico Regionale che, al momento, non ha dato alcuna indicazione pratica in questo senso. Nell'occhio del ciclone, comunque, ci sarebbero soprattutto le scuole medie secondo Bombini: “Mi sembra ovvio che chi gestisce solo tre annualità sia molto più esposto rispetto a chi ne gestisce otto”, riferendosi alla scuola materna ed elementare che sono già tra loro accorpate. D'altro canto, da dati ufficiosi, a frequentare le scuole medie sono circa 2.000 ragazzi che, non essendo equamente distribuiti tra le quattro istituzioni esistenti, non garantiscono il superamento della soglia. Dunque, le prospettive sono due, premesso che la Giaquinto, in qualsiasi caso, sarà accorpata: il IV Circolo potrebbe rimanere indipendente o meno e, in entrambi i casi, fagocitare la Giaquinto stessa. A questo punto si formerebbe un maxi agglomerato da novanta classi che “a mio avviso è realmente qualcosa di ingestibile”, aggiunge Bombini. Ci sono anche visioni più nere ossia che a scomparire, a livello indipendente siano non solo la Don Cosmo Azzollini con tutti i suoi plessi ma anche più di una scuola media. Tra le vittime eccellenti, quasi certa, c'è la scuola seminario plesso staccato del IV Circolo. In un'eventuale fusione, che purtroppo ricorda molto la crisi finanziaria, a saltare sarebbero decine di posti di lavoro: oltre al Dirigente scolastico anche il direttore generale e una serie di responsabili amministrativi. In ogni caso nell'arco di cinque anni a Molfetta come nel resto di Italia, si procederà verso una riduzione, per quanto riguarda la scuola materna ed elementare, di oltre il 30% di posti di lavoro per la classe docente con punte del 50% per le scuole che perderanno la propria indipendenza. Notizia relativamente recente, e anch'essa non confermata, pare che la riforma Gelmini, nella parte inerente l'accorpamento di scuole elementari, sarà congelata sino all'anno scolastico 2010-2011. Altro affare le scuole superiori, con gli Istituti Professionali che, se da un lato sono le scuole più importanti a Molfetta, con un bacino d'utenza nell'intero hinterland e decine di centinaia di iscritti, dall'altro sono anche quelle che maggiormente subiranno tagli d'orario, di docenti e di fondi. Alla richiesta di una data nella quale tutto questo potrebbe accadere la significativa risposta, da parte del Direttore della scuola elementare è stata:“Nessuno stabilisce la data della propria morte”.
Autore: Sergio Spezzacatena