Molfetta, oggi a S. Filippo Neri saluto al vecchio parroco don Franco Sasso
MOLFETTA – 4.10.2005
Questa sera alle 19 nella Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Oratorio S. Filippo Neri (nella foto, l'interno della chiesa) la Comunità parrocchiale darà il suo saluto a don Franco Sasso, il quale per raggiunti limiti di età passerà il testimone a don Francesco De Lucia, con una celbrazione eucaristica presieduta dal vescovo della Diocesi, mons. Luigi Martella.
Per l'occasione il parroco uscente ha scritto una lettera per i suoi fedeli:
“Carissimi amici – scrive don Franco - ho voluto scegliere una festa mariana per far scorrere avanti ai miei occhi i volti di ciascuno di voi e confermare il nostro affidamento a Maria, al suo Cuore Immacolato che ci ha sempre sostenuti, guidati, corretti, stimolati.
Invocando il suo aiuto, 51 anni fa ho iniziato il mio cammino sacerdotale tra di voi accanto a don Cosmo Azzollini a cui vanno la mia riverenza e il ricordo perenne. Da quasi 40 anni, come parroco di questa comunità, il mio essere tra voi si è arricchito di una responsabilità e insieme siamo cresciuti nel rispetto, nell'amore scambievole, nella corresponsabilità e nella fede nell'Amore Trinitario. Il nostro cammino è stato a volte lento, a volte spedito, a volte entusiasta, a volte stentato, ma sempre ci siamo aiutati ad abbandonarci alla volontà divina conservando nel nostro cuore, con la guida della nostra Mamma celeste, quanto ci univa e quanto ci divideva.
Una guida paterna, tenera e ferma l'abbiamo trovata in Monsignor Achille Salvucci che ha incoraggiato i nostri passi sin dal tempo della costruzione di questo tempio che testimonia l'impegno e porta l'impronta di moltissimi di voi. I tufi e i mattoni, le lastre di marmo del pavimento, l'attrezzatura per le tante attività, le suppellettili sacre e le opere d'arte possono raccontare la storia e la gratuità dei vostri sacrifici e dei gesti di condivisione non del superfluo, ma del necessario.
Il mio grazie per questo è solo un voler dar voce alla ricompensa che l'Abbà che ha ispirato la vostra generosità ha preparato per voi. Avete dato testimonianza che i "poveri" sanno aiutare i poveri, che Cristo va riconosciuto, accolto e amato nei "piccoli" e che a Lui va dato il meglio.
Un pensiero particolare e speciale va a voi che in qualsiasi modo soffrite. Io ho visitato tanti di voi con assiduità, ma siete proprio voi i veri pilastri della Comunità. Molti di voi non mettono piede in Chiesa da tanto tempo, ma tutti rendete, con la vostra sofferenza, la casa in cui abitate un luogo da cui si innalza la lode più vera: quella dell' «eccomi» alla volontà di Dio.
Saluto tutti ricordandovi un impegno che tantissime volte vi ho affidato: recitare ogni giorno in famiglia una posta di Rosario. Sarà come un sasso lanciato nell'acqua perché provocherà vibrazioni all'infinito. Maria, la Ragazzina di Nazareth, le farà risuonare come forza a chi non ce la fa più, come coraggio a chi vuol mollare la lotta, come tenerezza a chi vive solo, come speranza a quanti neppure osano chiedere qualcosa, come gioia di spalancare le porte a Cristo ai giovani, come voglia di osare vie nuove a chi in qualsiasi modo si impegna per la promozione della vita e della sua qualità.
Queste vibrazioni continueranno a tenerci uniti a distanza e contribuiranno a far sentire in famiglia don Francesco a cui affiderò la cura di tutti voi invocando su di lui la protezione del Cuore Immacolato di Maria.
Stringo la mano a ciascuno di voi”.