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Molfetta, nuovo direttivo alla Consulta femminile "E qui, finalmente, ebbi il mio noi" manifestazione il 16 marzo
07 marzo 2011

MOLFETTA - Il 21 febbraio 2011 si è costituito il nuovo direttivo della Consulta Femminile del Comune di Molfetta così composto:
 - Presidente: dott.ssa Maddalena Altomare
 - Past President: prof.ssa Adele Alma Mastropasqua
 - Vice presidente: prof.ssa Pasqua Gadaleta Caldarola
 - Segretaria: dott.ssa Rosalba Catacchio
 - Componenti: Paola Copertino, Caterina Rosselli
La Consulta, quindi, riprende i suoi lavori e organizza il 16 marzo alle ore 18 presso la Sala Stampa di Palazzo Giovene Piazza Municipio l'evento "E qui, finalmente, ebbi il mio noi" con l'incontro “Il cammino delle donne continua...”. Interverranno Giusi Giannelli del “Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari” e Rosy Paparella dell'associazione “UnDesiderio InComune” di Bari.

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La radice della rivolta femminile italiana degli anni Settanta è americana e s'ispira alle teorie di due sacerdotesse della liberazione della donna: Betty Friedan (autrice di “La mistica della femminilità”) e la più radicale Kate Millet. Rimbalzate in Europa, quelle idee infiammano anche gli animi del Vecchio Continente. Ma, come dice Simone de Beauvoir, “donne non si nasce, si diventa” e infatti la strada delle conquiste femminili è partita da molto lontano. Il vento femminista torna a soffiare sull'Europa verso la metà dell'Ottocento con l'inizio dell'era industriale: il lavoro in fabbrica, malsano e malpagato, si aggiunge al peso della famiglia, rendendo la vita delle operaie insopportabile. In Europa e in America ci si batte per il diritto al voto, per migliorare le condizioni della donne. L'Italia, però, arriva tardi all'appuntamento: le guerre per l'unità del Paese non lasciano spazio alla discussione della questione femminile. Nel 1864, tuttavia, Anna Maria Mozzoni pubblica il suo primo libro, “La donna e i suoi rapporti sociali”, che già denuncia la mistificazione del ruolo “casa e famiglia”. Le 224 laureate che l'Italia conta alla fine dell'Ottocento sono più che altro considerate stravaganti intellettuali: infatti devono scordarsi di potersi inserire nel mondo del lavoro. Ma la cultura e amare esperienze le portano verso le altre sorelle, operaie e contadine, altrettanto discriminate e con situazioni ben più drammatiche. E così che in Italia nasce il movimento femminista. A Roma, nel 1903, si forma il Consiglio nazionale donne italiane, che aderisce al Consiglio internazionale femminile. Tra il 1904 e il 1906, sorgono i comitati “Pro Suffragio”, anch'essi collegati con i movimenti esteri. Nel 1908, in Campidoglio ha luogo il primo Congresso delle donne italiane. C'è anche la regina Margherita di Savoia, Grazia Deledda e Maria Montessori. Ma la parità è ancora un miraggio……………..
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