Molfetta nel mondo no more gaps
Dopo la scorsa “invasione pacifica” a Molfetta di studenti e studentesse da ogni parte d'Europa, l'edizione 2007 di “No more gaps” (non più barriere), il Parlamento Internazionale dei Giovani (International Youth Parliament) è stata ospitata dalla cittadina ungherese di Esztergom. Il tema su cui quattro studenti e studentesse di diversi istituti molfettesi hanno discusso insieme alle altre delegazioni durante la loro permanenza in Ungheria è stato: “diritti umani di base e terrorismo”, tema fortemente d'attualità. Le discussioni si sono svolte durante sessioni plenarie dove tutti hanno avuto l'occasione di intervenire ed esporre la propria idea (rigorosamente in inglese). “Burocrazia” a parte, per rendersi seriamente conto della concreta utilità del progetto ci è sembrato più che giusto sentire il parere di uno dei protagonisti: Michelle Pepe, rappresentante del Liceo Classico “L. da Vinci”. Non è difficile accorgersi che le aspettative della partenza sono state ampiamente soddisfatte e che il ritorno alla routine scolastica non è stato dei più piacevoli: il primo ricordo che le viene in mente è proprio la presentazione delle delegazioni, segno che, non meno che l'intento formativo, il “fattore divertimento” ha fatto da padrone (oseremmo dire che se tutti i parlamenti fossero come questo, troveremmo probabilmente una drastica diminuzione di “incidenti diplomatici” e affini). Intervenendo attivamente durante ogni sessione, Michelle ha contribuito con gli altri studenti alla stesura del documento finale che arriverà sui banchi dei Parlamenti nazionali e dei governi dell'Unione Europea. Michelle ci racconta con soddisfazione della sua partecipazione attiva, degli scambi culturali e della serata finale dove ognuno ha avuto il compito di presentare la propria città di provenienza. Insomma, un lavoro concreto per mostrare ancora una volta l'interesse dei giovani verso un mondo che cambia, e non sempre in meglio; naturalmente, ci garantisce che i contatti tra delegazioni rimarranno tali anche dopo la permanenza a Esztergom, come è stato per gli altri anni, e chissà che un'altra “invasione pacifica” non riempia le strade di Molfetta.