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Molfetta. Mostra e convegno sulla donna all'Associazione culturale "Eredi della storia" Convegno in Sala consiliare presso il Palazzo di Città il 10 aprile alle ore 18,30 e mostra presso la Sala dei Templari dal 10 al 19 aprile dalle ore 10-12 alle 18,30-21,30
02 aprile 2010

MOLFETTA - L'associazione "Eredi della Storia" organizza un convegno a Molfetta nella sala consiliare presso il Palazzo di Città il 10 aprile alle ore 18,30 e mostra presso la Sala dei Templari dal 10 al 19 aprile dalle ore 10-12 alle 18,30-21,30. Il tema è "Donna di cuori, la donna e i conflitti del Novecento italiano".

Il XX secolo è quello che ha segnato maggiormente l'affermazione delle donne nello spazio pubblico e nella conquista dei loro diritti sul piano della vita privata. Nelle società occidentali, gli ultimi decenni hanno visto modificarsi il loro status giuridico, le condizioni della loro indipendenza, l' accesso a certe forme di potere e alla creazione artistica.
Il XIX secolo, con la diffusione e l'imposizione di una morale conservatrice, aveva imbavagliato le donne delle classi agiate e sfruttato le più povere al limite di ogni tollerabilità. Le opere di Friedrich Engels per l'Inghilterra e Emile Zola per la Francia descrivono quanto siano costati alle donne la modernizzazione del lavoro in fabbrica, l'urbanizzazione. La loro condizione è potuta migliorare solo a prezzo di dure battaglie, quando si sono associate alle lotte operaie cercando di far sentire la voce della specificità femminile
Oltre alla lotta perseverante e coraggiosa si sono prodotti eventi, talvolta tragici, che hanno contribuito ad accelerare l'evoluzione della condizione femminile. Innanzitutto le guerre: con la mobilitazione di qualsiasi tutta la popolazione maschile, le due guerre hanno aperto alle donne l'accesso agli impieghi occupati dagli uomini, non solo nei settori dell'industria legati alla produzione bellica, ma anche in funzioni riservate agli uomini.
Le donne hanno così lasciato l'universo familiare per affrontare il mondo del lavoro e ciò ha profondamente trasformato le mentalità, le aspirazioni e ha fatto prendere coscienza delle capacità produttive e intellettuali delle donne. Finita la guerra, la situazione si è invertita, con i governi che incoraggiavano le donne a ritornare a casa per restituire il posto agli uomini di ritorno dal fronte.
I progressi della tecnologia hanno favorito l'affrancamento dagli obblighi domestici; i nuovi strumenti, le nuove macchine, ma anche i nuovi modi di preparazione dei prodotti a seguito della razionalizzazione della produzione facilitano l'adempimento delle funzioni tradizionali del preparare da mangiare, pulire e curare la casa. Negli anni '70, il controllo legalizzato delle procreazione e l'aborto ha liberato inoltre le donne dalle gravidanze indesiderate.
Gli ostacoli al controllo delle nascite, legati sia alle pressioni di tipo religioso che alle condizioni dei Paesi in via di sviluppo, costituiscono per molte donne un fardello. Anche nei Paesi "ricchi" esistono molti altri freni alla libera affermazione delle donne: per esempio l'avanzare della crisi economica  e il diffondersi delle famiglie con un solo genitore, in cui le donne svolgono le funzioni di capofamiglia e si assumono da sole la responsabilità dell'educazione dei figli e del loro mantenimento, le conducono molto spesso all'emarginazione.
E' incontestabile che le donne abbiano superato una dopo l'altra le barriere imposte dagli uomini. E' cambiata la loro mentalità: ormai è accettato che una ragazza debba preoccuparsi del proprio futuro professionale allo stesso modo di un ragazzo; il matrimonio non è più l'unico scopo della vita, l'indipendenza economica e la possibilità di disporre liberamente il proprio corpo e della propria anima. 
Il cammino da percorrere delle donne è ancora lungo, persistono ancora discriminazioni nel mondo del lavoro, sia per i salari che per le assunzioni, e non sono scomparsi gli ostacoli che sbarrano l'accesso a certe professioni, anche se alcune coraggiose riescono a superarli. I rapporti umani  generati da questi profondi mutamenti pongono nuovi problemi a entrambi i sessi.
 

Autore: Pres. Ass. Eredi della Storia Michele Spadavecchia
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Voglia di D O N N A - Una canzone di natale che le prenda la pelle e come tetto solo un cielo di stelle abbiamo un mare di figli da pulirgli il culo che la piantasse un po' d'andarsene in giro la voglio come biancaneve coi sette nani noiosa come una canzone degli intillimani voglio una donna donna donna donna donna con la gonna gonna gonna voglio una donna donna donna donna donna con la gonna gonna gonna prendila te quella col cervello che s'innamori di te quella che fa carriera quella col pisello e la bandiera nera la cantatrice calva e la barricadera e non c'e' mai la sera non dico tutte me ne basterebbe solo una tante auguri alle altre di piu' fortuna voglio una donna mi basta che non legga freud dammi una donna cosi' che l'assicuro ai lloyd preghierina preghierina fammela trovare madonnina madonnina non mi abbandonare vogilo una donna donna donna donna donna con la gonna gonna gonna voglio una donna donna donna donna donna con la gonna gonna gonna prendila te la signorina rambo che s'innamori di te sta' specie di canguro che fa l'amore a tempo che fa la corsa all'oro veloce come il lampo tenera come un muro padrona del futuro donna donna donna donna donna con la gonna gonna gonna donna donna donna donna donna con la gonna gonna gonna donna donna donna donna donna con la gonna gonna gonna prendila te quella che fa il leasing che s'innamori di te la capitana nemo quella che va al briefing perche' lei e' del ramo e viene via dal meeting stronza come un'uomo sola come un'uomo.


Quanta strada in salita e non poche vittime ha fatto il cammino dell'emancipazione femminile. "L'istruzione scolastica l'approvo per li giovani nobili destinati a famiglie cospicue, ma quanto a quelle di umile e povero stato, il buon padre di famiglia si contenti che sappian leggere li figliuoli "la vita dei Santi", e nel rimanente attendano a lavorare nei campi. In quanto poi l'istruzione estesa perfino alle femmine io non l'approvo, ne so vedere quale utilità possa derivare alla società. Che insegnino li madri alle figliuole a filare, a cucire e ad occuparsi di esercizi donneschi. In quanto a leggere, al massimo insegnino loro quanto basta per leggere i libri delle preci" ("Trattato dell'educazione politica sociale e Cristiana dei figliuoli". 3 volumi di Silvio Antoniano. Scritto ad istanza da San Carlo Borromeo-Libro Terzo, pag264, Milano MDCCCXXI - 1821!!!). Il Ministro della P.I. BACCELLI ancora nel 1894 non è che ragionasse diversamente. Questo il suo preambolo nella riforma della scuola. "Bisogna insegnare solo a leggere e scrivere, bisogna istruire il popolo quanto basta, insegnare la storia con una sana impostazione nazionalistica, e ridurre tutte le scienze sotto una unica materia di "nozioni varie" senza nessuna precisa indicazione programmatica o di testi, lasciando spazio all'iniziativa del maestro e rivalutando il più nobile e antico insegnamento dell'educazione domestica, e mettere da parte infine l'antidogmatismo, l'educazione al dubbio e alla critica, insomma far solo leggere e scrivere e far di conto. Non devono pensare altrimenti sono guai!!!! Che anno è...2010?

Non si può ignorare la discriminazione e i problemi che affliggono una metà degli abitanti del nostro paese: le donne. La parità è ancora poco meno di un miraggio. Lunghe e difficili, non senza sacrifici le tappe dell'emancipazione femminile. Una delle prime tracce si trova nella Rivoluzione Francese (1789-94), quando, accanto alla "Dichiarazione dei diritti dell'uomo" venne presentato alla Costituente anche un Cathier de dolèances des femmes (un elenco di proteste) che doveva portare la donna a essere considerata "cittadina", ossia a godere gli stessi diritti dell'uomo. Fu però solo un lampo: soffocata la rivoluzione, la donna tornò in condizioni di inferiorità. Illuminante, a questo proposito, un articolo del Codice Civile di Napoleone che accumunava donne sposate, minorenni e pazzi: tutta gente alla quale negare ogni attività pubblica e privata. La Chiesa è ferma (?) a quanto ha scritto papa Leone XIII nell'enciclica sul matrimonio: "L'uomo è capo della donna, siccome Cristo è capo della Chiesa. Quindi, come la Chiesa è soggetta a Cristo, così le mogli eziandio debbono essere soggette ai loro mariti in ogni cosa". Luoghi comuni e vecchie discriminazioni fra uomo e donna resistono ancora, nonostante le numerose conquiste del femminismo. La legge 903 del 1977 consente l'accesso delle donne nei posti di lavoro di solito destinato agli uomini. Tuttavia, quando si tratta di fare carriera, difficilmente spetta a una donna. Scriviamolo anche che, molti errori sono stati e vengono tutt'ora commessi dalle stesse donne. Il cammino è ancora lungo e, come scriveva il romanziere Joseph Conrad, "essere donna è terribilmente difficile, perchè consiste soprattutto nell'avere a che fare con gli uomini".

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