Recupero Password
Molfetta, Mino Salvemini (PD): L'avanzo di amministrazione è solo fumo negli occhi
06 settembre 2010

MOLFETTA - Il capogruppo in Consiglio Comunale del Partito Democratico, Mino Salvemini (foto), prende posizione sulla recente approvazione del bilancio consuntivo del Comune di Molfetta da parte dell'amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Antonio Azzollini.
"Con tre diversi comunicati dell'ufficio stampa del Comune, il sindaco Antonio Azzollini e l'assessore al Bilancio, Giulio La Grasta, hanno tessuto le lodi del  bilancio consuntivo 2009, approvato a maggioranza dal Consiglio comunale nella seduta del 6 agosto scorso.
In particolare si sono espressi in termini encomiastici sull'avanzo di amministrazione pari a circa 1,6 milioni di euro, sostenendo che  Molfetta sarebbe "uno dei comuni più virtuosi d'Italia", e ciò a differenza di "altri enti locali a noi vicini che invece sono letteralmente al tracollo".
Per la verità già nel corso della seduta consiliare durante la quale fu approvato il predetto rendiconto di gestione, l'opposizione aveva posto in rilievo una serie di criticità cui i mezzi di informazione hanno prestato scarsissima attenzione, forse anche per la complessità della materia che richiede alcune cognizioni tecniche.
Al riguardo va innanzitutto ricordato che, ai sensi dell'art. 186 del Testo Unico degli Enti Locali, il risultato di amministrazione "è pari al fondo di cassa aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi", dovendosi intendere per residui attivi tutti i crediti dell'ente, mentre per residui passivi i debiti.
Assolutamente fondamentale, quindi, viene ad essere una "valutazione attenta dell'entità e della sussistenza dei residui attivi, al fine di evitare l'utilizzo di risorse esistenti soltanto formalmente con possibile pregiudizio degli equilibri complessivi di bilancio" (Commento al Testo unico degli enti locali coordinato da Vittorio Italia, volume 2° pag. 207).
In altri termini, se si espongono crediti insussistenti o semplicemente non esigibili per insolvenza e incapienza dei debitori, non solo risulta completamente falsato il risultato di amministrazione, ma si compromettono gli equilibri di bilancio, perché quando si destina il presunto avanzo di amministrazione per finanziare opere pubbliche o quant'altro, si spende denaro prelevandolo dalla cassa, nella previsione che essa verrà in futuro rimpinguata dalla riscossione di crediti che invece non esistono.
E a tale riguardo la minoranza ha dovuto sottolineare che la situazione è piuttosto preoccupante, riscontrandosi crediti non riscossi per la TARSU pari a € 1.500.000 circa per gli anni dal 2003 al 2008, con una percentuale di irrecuperabilità prevedibile piuttosto elevata, data anche l'anzianità dei crediti stessi (appare prudente stimare perdite di circa un terzo sulla predetta somma).
Notevoli perplessità sussistono inoltre sulla recuperabilità di € 240.000 all'incirca per la gestione degli impianti sportivi, mentre è praticamente certa l'inesigibilità della somma di € 500.000 circa per gli affitti dei fabbricati comunali non pagati da inquilini nella quasi totalità insolventi e privi di beni su cui l'agente della riscossione possa rivalersi, in quanto trattasi di persone che hanno potuto godere degli immobili di proprietà dell'ente proprio perché si trovavano in disagiate condizioni economiche.
La fondatezza di tali rilievi è in qualche modo confermata dallo stesso Collegio dei Revisori comunali che a pag. 29 della loro relazione e con riferimento ai crediti anteriori all'anno 2005 scrivono: "l'organo di revisione ritiene che è necessario attivare urgentemente una verifica della esigibilità dei suddetti residui attivi".
Se, quindi, il bilancio fosse stato "ripulito" da tali attività puramente apparenti, l'avanzo di amministrazione sarebbe stato assai modesto (non più di 400.000 euro), ma, evidentemente, si è scelta una politica  a nostro avviso poco prudenziale, al solo scopo di  vantare risultati comunque scarsamente significativi, dal momento che, notoriamente, l'avanzo di amministrazione non indica affatto di per sé che il comune sia "virtuoso", tant'è che degli 8500 comuni italiani solo 250 circa espongono un disavanzo mentre tutti gli altri dichiarano un avanzo. 
A proposito, infatti, di enti vicini che sarebbero "letteralmente al tracollo", il Comune di Bari, sin dallo scorso maggio, ha approvato il bilancio consuntivo 2009 con un avanzo di amministrazione di 12,5 milioni di euro, cioè quasi otto volte l'avanzo presunto di Molfetta a fronte di una popolazione superiore di poco più di cinque volte, quindi un risultato proporzionalmente di gran lunga migliore rispetto a quello conseguito dal "virtuosissimo" Comune di Molfetta.
Ma è importante che i cittadini molfettesi sappiano come si è giunti a tale risultato che, come abbiamo visto, non avrebbe dovuto essere superiore ai 400.000 euro (la metà dell'avanzo dell'esercizio 2008) se l'Amministrazione avesse privilegiato una politica di bilancio improntata alla diligenza del buon padre di famiglia.
Innanzitutto si è scelto di "affamare" letteralmente l'ASM che, al contrario, ha bisogno, data l'espansione della città e il pensionamento di dipendenti non sostituiti (per  via del blocco del turn over), di procedere ad almeno dieci assunzioni di operatori da impiegare per lo spazzamento delle strade e dei marciapiedi che, infatti, specie in periferia, vengono puliti con frequenza del tutto insufficiente.
Ciò significa che il Comune, proprietario dell'azienda, dovrebbe sborsare almeno 300.000 euro in più all'anno (presumibile costo di 10 dipendenti di nuova assunzione) per rendere un servizio di igiene urbana dal livello almeno accettabile.
E, nonostante tale scelta, ugualmente l'ASM chiude regolarmente i suoi bilanci in perdita. Vale a dire che, anche senza procedere alle predette necessarie assunzioni, le risorse erogate dal Comune sono comunque insufficienti.
Altro capitolo su cui l'Amministrazione ha, a nostro avviso,  improvvidamente lesinato è quello della manutenzione delle strade e della segnaletica orizzontale, il cui pessimo stato è ben noto a tutti i cittadini e che produce ogni anno esborsi ingenti a carico del bilancio comunale per risarcire i danni riportati dagli utenti della strada.
A tale riguardo sarebbe stato saggio procedere alla manutenzione ordinaria anno per anno, mentre si è scelto di contrarre un mutuo di ben 3 milioni di euro, così interrompendo il necessario percorso di discesa del debito per capitale e interessi, allo scopo di realizzare un lavoro pubblico che, concernendo la pura conservazione del patrimonio comunale, avrebbe  dovuto essere finanziato con fondi di bilancio e non già ricorrendo all'indebitamento che, invece, dovrebbe essere preferibilmente riservato agli investimenti per  nuove opere pubbliche.
Ma, evidentemente, alla Giunta e alla maggioranza di Centrodestra  interessa più che altro sbandierare ai quattro venti gli avanzi di amministrazione che, come si è visto, sono poco più che fumo negli occhi, mentre nulla dice - e non a caso - il loquace Ufficio stampa del Comune sullo stato di realizzazione dei programmi, sul cui negativo andamento avremo modo di tornare".

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""




"..........e non c'è maggioranza di sondaggi che giustifichi la sua pretesa di imporre agli altri poteri e organi dello Stato, dalla magistratura al presidente della Repubblica, i suoi desideri. E ancor meno di sostituire la Costituzione vigente, l'unica a cui si giuri fedeltà, con una fantomatica Costituzione "materiale". Infine, essenziale per una normalità occidentale all'altezza dei nostri giorni è l'approssimazione dei principi liberali nel campo dell'informazione: un mercato PLURALISTICO (altrimenti non è neppure mercato). Inconciliabile con ogni posizione di monopolio. Perchè il mezzo televisivo costringe comunque, dato il numero limitato delle frequenze disponibili, ad una sorta di oligopolio. Di conseguenza, nessuna posizione dominante può essere consentita all'interno di questo gruppo di proprietari già previlegiati. La regola occidentale è dunquerigorosa: a nessun privato più di una sola rete. L'applicazione di questa ovvietà liberale, di questo abc occidentale, viene invece giudicata dalle destre italiane alla stregua di un "esproprio proletario". Così come inaccettabile viene giudicata ogni norma antitrust per impedire il monopolio della pubblicità, capace di strangolare ogni libertà di informazione..........Contro quel devastante conformismo del "COSI' FAN TUTTI" a cui troppi italiani spesso si sono assuefatti al punto di acconsentire (anche in termini di consenso elettorale) agli Andreotti e ai Craxi ieri, e ai Berlusconi oggi. Dunque la rivoluzione della SERIETA' deve essere anche una rivoluzione della LEGALITA'. Di cui l'ITALIA ha bisogno anche sotto il profilo della semplice efficienza......Perchè oggi questa è la grande menzogna che inquina la vita politica del nostro Paese: che tutti siano liberali. Mentre anti-liberali sono proprio coloro che inondano gli schermi del loro monopolio televisivo presentandosi come i campioni delle "libertà". Valori che puntualmente calpestano nella loro pratica quotidiana......" (P.F.d'Arcais)
"......allora siate utopisti, chiedete il possibile. E impegnatevi in prima persona a costruirlo. L'utopia dell'Italia si chiama oggi, infatti, nulla più che NORMALITA', ma proprio in questo consiste il paradosso dell'Italia. Chiedere che i fatti corrispondano alle parole che tutti pronunciano, ai valori da tutti celebrati, ma che troppo spesso rimangono solo parole - libertà (al plurale), legalità, individuo, solidarietà: questo è oggi comportamento rivoluzionario.............. Le regole che vengono prima del potere e che dunque regolano la stessa SOVRANITA', poichè vi è Stato di diritto solo laddove il sovrano (e tanto più se esso è il popolo, cioè i cittadini tutti) non è LEGIBUS SOLUTUS. Dunque il governo delle leggi, e non dell'arbitrio dei governanti, quale che sia la maggioranza che li sostiene. La legge uguale per tutti, dunque il rafforzamento dell'autonomia dei magistrati, senza di che essi non possono esercitare l'irrinunciabile controllo di legalità anche sui poteri politici. Questo potere INDIPENDENTE dei magistrati "scomodi" va garantito contro le pretese degli uomini di governo di imbrigliarlo per ostacolare le inchieste e di accusare di politicizzazione i giudici ogni qual volta, guarda caso, indaghino su uomini di governo o altri "eccellenti" a loro legati....... E ancora. Una cura intransigente per la neutralità dello Stato e l'imparzialità dei suoi apparati, che devono essere al servizio dei cittadini tutti e non della parte politica in quel momento prevalente. L'opposto dunque della lottizzazione...... Solo così la democrazia liberale onora il suo impegno ad essere una democrazia di individui, e a non diventare dittatura delle masse. Per questo sono i dittatori che fanno costantemente appello al popolo (" il popolo e solo il popolo è la forza motrice del mondo - Mao)....... Per un cittadino che prenda sul serio LE LIBERTA', infatti, non c'è volontà popolare che possa trasformare un governante in "Unto del Signore"........(P.F.d'Arcais-1994)


Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2023
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet