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Molfetta, “Largo all'arte”, un tuffo nel passato per farci sognare
12 settembre 2005

MOLFETTA – 12.9.2005 Un tuffo nel passato, nel Medioevo, quando le arti si rappresentavano in strada, quando pittori, ballerini, attori, musici si esibivano l'uno accanto all'altro attirando forestieri e gente del paese; ieri sera Largo Chiesa Vecchia, una delle strade più storiche della città vecchia è stata protagonista di una magica serata. L'idea di “Largo all'arte”, questo il titolo della manifestazione lanciata da un gruppo di artisti locali, è stata quella “di realizzare un percorso interdisciplinare, finalizzata a mostrare ad un vasto pubblico la vivacità culturale e le pulsioni artistiche più autentiche della nostra città” (Gianluca de Pinto, organizzatore insieme ad Irene Marzocca, Ti Con Zero e Graphix). Così davanti agli occhi della gente entusiasta che si spostava lungo la strada seguendo “l'ordine” di esibizione, i pittori dipingevano e creavano la loro tela, le ballerine interpretavano attraverso la danza i quadri più celebri del nostro tempo, il “Carro dei Comici” si esibiva con le sue maschere in uno spettacolo dal sapore goldoniano, e infine Sergio Altamura, ormai musicista internazionale, stupiva con la sua chitarra e la sua voce creando armonie autentiche. Le Arti figurative hanno iniziato la serata. Pino Spadavecchia ha riempito la sua tela di un cielo cobalto dai toni cromatici che evocavano angoscia e in alto campeggiava una scritta in rosso: Firmate Kyoto, un invito non rispettato dagli Stati Uniti che ha avuto come conseguenza l'uragano Katrina, causa della tragedia a New Orleans; Anna Teresa Solimini ha fissato sul suo quadro un momento ludico con un ragazzo che gioca con la pistola ad acqua, i colori e le forme hanno reso evidente quanto l'artista continui la sua ricerca pittorica sul corpo umano; Nico Cicolella ha scavato sulla tela, l'opera dai forti contenuti simbolici si riempiva man mano di colori producendo effetti sempre diversi; la creazione di Michele Amato che si concentrava sul mondo dei mass media e la sua violenza, presentava una istallazione, con due prue di navi e stralci di giornali selezionati non a caso, un omino colorato (lo stesso artista?) disegnato da Pin (ospite d'eccezione) che reggeva tutto questo. Poi è stata la volta delle allieve della scuola “Artedanza” di Bisceglie guidate da Claudia Candelmo ed Emiliana Pappagallo che hanno realizzato uno spettacolo che univa la danza all'arte: la Sfinge, le sei statue che fanno da colonna al tempio di Eretteo ad Atene, la Gioconda di Leonardo da Vinci, Amore e Psiche di Canova, la Zattera della medusa di Gericault, le Bisce d'acqua di Klimt, l'autoritratto di Frida: sono state queste le opere che con grande suggestione hanno preso vita attraverso la musica e i corpi delle ballerine. Mentre Francesco Tammacco, Rosa Tarantino e Matilde Bonaccia hanno divertito e interagito con il pubblico interpretando dialoghi esilaranti (e non solo) dei personaggi tipici della commedia napoletana. Ed infine Sergio Altamura ha estrapolato dal suo nuovo disco “Blu”, uscito già negli Stati Uniti alcuni brani che ha eseguito con la chitarra con una tecnica particolarissima, facendo emozionare i tanti cittadini accorsi per ascoltare un musicista più noto all'estero che nella sua città. “Non bisogna andare via per scoprire il proprio talento - ci dice Gianluca de Pinto - rischieremmo di perdere ancora molto per colpa del disinteresse generale, vogliamo che questo capisca la gente con una manifestazione del genere, che speriamo di riproporre ogni anno con l'aiuto di tutti quelli che ci hanno sostenuto”. Tre ore e mezza volate in una calda serata di settembre, nel centro storico che non può essere più considerato, come recitava Tammacco, il bosco impenetrabile di Cappuccetto Rosso, ma fucina delle arti come era un tempo, da vivere e far vivere. Laura Amoruso
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