Molfetta, la "non notizia": l'ennesimo incendio notturno di autovetture
MOLFETTA – Cos’altro dire, cos’altro scrivere sull’ennesimo, forse plurimo incendio notturno di autovetture. La domanda più angosciante da porsi è la seguente: ma è ancora una notizia da dare ai lettori? Sembra oramai che faccia più scalpore, il venditore abusivo – forse povero cristo che a volte non saprebbe come campare e cerca di sbarcare il lunario vendendo qualcosa per strada – che si piazza all’improvviso all’angolo di qualche marciapiede a vendere magari, il raccolto fatto la mattina presto, in campagna, piuttosto che l’incendio di automobili. Non se ne viene a capo, diciamo le cose come stanno e, probabilmente, non se ne verrà a capo, sono oramai troppi gli anni costellati, dal settimanale e qualche volta infrasettimanale appuntamento con l’incendio dell’autovettura. Sono centinaia gli autoveicoli incendiati negli ultimi anni. Nulla, non è venuto fuori nulla, a parte l’arresto di un presunto piromane che di seriale, a dire il vero, aveva ben poco.
L’ennesimo incendio, questa volta è avvenuto in via Puccini. Quello stesso punto, vide, due anni fa, l’incendio di due autovetture. Se mettessimo una segnaletica in ogni punto della città che ha visto il verificarsi di un incendio di autovettura (ma anche di qualche attività commerciale) negli ultimi anni, è probabile che l'intensità di questi segnali, superi quella dei divieti di sosta.
Siamo al paradosso, è inutile negarlo e, forse, l’approccio iniziale dato al problema, è stato errato, quello di attribuire l'incendio alla così detta “autocombustione dei veicoli”.
Certo bisognava capire da subito – e quindi fare analisi più approfondite – che Molfetta, non poteva essere una città ad alto indice di “autocombustione veicolare”. Non si può prendere in giro l'opinione pubblica in questa maniera. I cittadini non sono così stupidi, avevano già compreso che nella "migliore" delle ipotesi, c'era in giro qualcuno che da solo, o in associazione con altri, per futili motivi o forse per motivazioni ben più angoscianti, andava in giro incendiando autovetture. Non si sa bene quante siano, per la verità, le auto conivolte nell’incendio avvenuto tra sabato e domenica, alle ore 3 circa, in via Puccini, all’altezza del civico n. 12. Le tracce comunque su quella strada sono evidenti, ma sul tutto oramai s'adombra oltre al fumo acre della plastica bruciata, anche quello dell'omertà, anche da parte di chi, invece, queste notizie, dovrebbe darle costantemente. Ma forse il problema è ancora un'altro: è importante saperlo? E’ ancora importante dare notizia dell’ennesimo incendio? Gli organi inquirenti, sanno dirci qualcosa? Ma soprattutto, è ancora possibile fare qualcosa per arginare il problema o la città si deve definitivamente rassegnare? In quest'ultimo caso, sarebbe utile venire a conoscenza della resa, in maniera tale da non dover più dare notizia, dell'ennesimo incendio, per impedire al fenomeno di autoalimentarsi nell'impunità.
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Autore: Adelaide Altamura