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Molfetta, l'impegno delle edizioni “la meridiana” per la giornata della memoria Presentazione dei libri di Marco Maestro e di Henryk e Irena Zeligowsky sui temi della memoria dell'olocausto in diverse scuole medie e superiori del barese
24 gennaio 2010

MOLFETTA - Il tema della Shoah in occasione della Giornata della Memoria sarà al centro di numerosi incontri con gli autori dei libri Ballata di tempi lontani di Marco Maestro e Fuga dalla paura della coppia di medici ebrei israeliani Henryk e Irena Zeligowsky, per il quale presenzierà la figlia Hanna, da anni residente a Ruvo di Puglia. Questo l’impegno delle edizioni la meridiana per celebrare la Giornata della Memoria e il ricordo della persecuzione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, coinvolgendo per l’occasione molte scuole del barese che, fino al 2 febbraio prossimo, ospiteranno incontri e dibattiti a partire dai due libri.

Fitta l’agenda di appuntamenti per Marco Maestro che ha iniziato giovedì 21 dal Liceo Classico di Giovinazzo e venerdì 22 dall’Istituto Tecnico-Linguistico Marco Polo, a cui è seguita alle 18.30 la presentazione del libro presso la libreria Laterza in via Sparano. Sabato 23 gennaio l’autore è stato ospite al Liceo Casardi di Barletta.
Domani, lunedì 25, alle 10 è in programma un incontro al Museo Civico di Bari organizzato in collaborazione con la cooperativa Il Nuovo Fantarca prevedendo per l’occasione la partecipazione dei ragazzi di terza media di due scuole di Bari che hanno letto Ballata di tempi lontani. Sempre lunedì, alle 17, Marco Maestro presenzierà all’incontro organizzato nella Scuola Media Tommaso Fiore di Bari, dove i ragazzi mostreranno alcuni lavori realizzati sul tema della Shoah. A seguire, due appuntamenti per martedì 26 gennaio: alle 9 nel Liceo Scientifico Socrate di Bari e alle 18.30 al Liceo Classico di Molfetta.
Marco Maestro concluderà gli incontri mercoledì 27 gennaio: sarà ospite alle 10 nell’Istituto Professionale “Don Tonino Bello” di Molfetta e, nel pomeriggio alle 17, nella Scuola Media Zingarelli di Bari.
Oltre a Marco Maestro, anche Hanna Zeligowsky (figlia degli autori del libro Fuga dalla paura Henryk e Irena Zeligowsky, residenti in Israele) incontrerà diverse scuole per ripercorrere assieme agli studenti la terribile vicenda dei suoi genitori già raccontata nel libro.
 
 
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(La Memoria) Il 17 agosto, un suo telegramma ai prefetti condannò alla fame gli Ebrei che ricoprivano cariche pubbliche, per le quali era “essenziale e inderogabile” un requisito di Assoluta italianità. Il 2 e 3 settemnbre, la discriminazione persecutoria si articolò in una serie di provvedimenti emanati dal Consiglio dei Ministri: divieto agli Ebrei di vivere nel Regno; obbligo di andarsene entro sei mesi agli ebrei stranieri già residenti; revoca della cittadinanza italiana, se ottenuta dopo il 1° gennaio 12919; esclusione degli Ebrei dall'insegnamento; non ammissione degli alunni di “razza ebraica” alle scuole pubbliche; Il tutto condito con lo slogan: Discriminare non vuol dire perseguitare”. In attesa della Migiurtina dove avrebbero potuto, secondo Mussolini, “esercitare l'industria del pesce, della madreperla, dell'incenso e del sale”, 96 cattedratici universitari di “razza ebrea” furono cacciati, insieme a 164 professori di scuole medie, e a 195 liberi docenti. Fu fatto divieto alle librerie di esporre in vetrina volumi di autori israeliti e alle case editrici di pubblicarli. I programmi radiofonici dell'EIAR furono “mondati” da qualsivoglia presenza ebraica: la musica doveva essere esclusivamente ariana. Il 29 novembre del 1938, il razzismo di Stato fece la sua prima vittima, il suo primo morto. Angelo Fortunato Formigoni, si buttò dalla torre della Ghirlandina di Modena. Si trovò un suo messaggio: “Io non posso rinunciare a ciò che considero un mio preciso dovere. Io debbo dimostrare l'assurdità malvagia dei provvedimenti razzisti”. I giornali non pubblicarono la notizia. Achille Starace commentò: “ E' morto da ebreo, risparmiando un colpo di pistola”. Ma la tradizione italiana non è razzista. (continua?)
....(continua La Memoria) 1)le razze umane esistono; 2) esistono grandi razze e piccole razze; 3) il concetto di razza è concetto puramente biologico; 4) la popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza ariana e la sua civiltà è ariana; 5) è una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici; 6) esiste ormai una pura “razza 7) è tempo che gli Italiani si proclamano razzisti; 8) è necessario fare una netta distinzione tra i mediterranei d'Europa (occidentali) da una parte, gli orientali e gli africani dall'altra; 9) gli Ebrei non appartengono alla razza italiana e rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia, perchè essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani; 10) i caratteri fisici e psicologici puramente eruropei degli italiani non devono essere alterati in nessun modo”. Pochi giorni dopo, Achille Starace, Il segretario-sergente del partito fascista, spiegò ai federali le conseguenze pratiche del “Manifesto”. Si doveva impedire ogni contaminazione razziale nelle colonie dell'Impero e allontanare gli Ebrei “dal corpo etnico della nazione”. Quasi contemporaneamente vennero innescati i primi provvedimenti. Presso il Ministero degli Interni una speciale sezione per la Democrafia e Razza, preseduta dal ministro dell'Educazione Giuseppe Bottai, si iniziò un censimento degli Ebrei, e l'invio di circolari a tutte le amministrazioni statali. Il divieto di iscrizione agli studi, a tutti i giovani Ebrei, e la divulgazione del “Manifesto”; escludere gli Ebrei da ogni incarico scolastico. Si mosse in velocità anche il ministro degli Interni Buffarini Guidi.

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