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Molfetta, irrigava fondo con reflui: denunciato un agricoltore. Possibili controlli e denunce nei prossimi giorni
05 luglio 2012

MOLFETTA -  Concime naturale, ma inquinante per l’ecosistema ambientale e dannoso per la salute dell’uomo. Un agricoltore 70enne, originario di Terlizzi, è stato denunciato dalla Procura della Repubblica di Trani per aver utilizzato i liquami provenienti dal depuratore di Ruvo di Puglia per irrigare il fondo di due ettari (orto, frutteto, uliveto) in contrada Morigene, nelle vicinanze del depuratore di Ruvo e Terlizzi.

L’agricoltore è stato sorpreso in flagranza di reato dal Nucleo di Polizia Ambientale della Polizia Municipale di Molfetta, al comando del tenente Gaetano Camporeale, su segnalazione delle guardie volontarie della LAC Puglia, mentre prelevava le acque reflue dal canale intubato (emissario Savanella). Aveva realizzato un'asta metallica, della lunghezza di circa 3m, alla cui estremità era stata saldata una piastra circolare del diametro di circa 40cm, avvolta da stracci. L'agricoltore inseriva l'asta in un pozzetto d’ispezione e, grazie alla piastra, bloccava il deflusso delle acque reflue a valle (foto).

Danneggiamento di cose e di violazioni di ordinanze regionali e sindacali, le accuse formulate. Nelle prossime settimane saranno eseguiti maggiori accertamenti da parte del sostituto procuratore, Mirella Conticelli, titolare dell’inchiesta, per verificare le condizioni sanitarie del terreno.

Proprio un servizio di Quindici del 22 giugno aveva segnalato e seguito non solo il canale a cielo aperto dei reflui provenienti da Ruvo di Puglia (poi interrati alla zona ASI) e diretti verso lo scarico a mare Torre Calderina, ma anche il prelevamento delle acque reflue da parte di alcuni agricoltori attraverso una particolare rete di tubazioni irrigue (località Zappino, Spinaruta e san Lorenzo). Tra l’altro, nel secondo servizio del 27 giugno era stata evidenziata l’eventuale modificazione degli argini di contenimento del tratto finale dello stesso canale a cielo aperto e il prelievo dei liquami attraverso una pompa durante il pomeriggio.

Pasquale Salvemini della LAC Puglia ha ribadito che in questi giorni continuerà l'attività di controllo «al fine di evitare il continuo prelievo abusivo da parte di agricoltori senza scrupoli che non curanti conducono, poi, i propri raccolti sia all'interno del mercato ortofrutticolo locale sia alla vendita in forma ambulante». «L'attività di controllo sarà ancor più pressante viste le condizioni meteo in cui versa la nostra Regione in queste ultime settimane - ha aggiunto -. Non va dimenticato, tra l'altro, che solo lo scorso anno 5 agricoltori molfettesi furono condannati in primo grado dal Giudice Monocratico di Molfetta, Lorenzo Gadaleta, per analoghi episodi».
I controlli continueranno nei prossimi giorni con probabili ulteriori denunce perché quello denunciato non sia solo un “caso” fine a se stesso (non è l’unico). Infatti, le verifiche dovrebbero essere eseguite lungo tutto il percorso dei reflui (anche per il canale interrato proveniente dal depuratore di Molfetta), soprattutto nel pomeriggio, senza lasciare che questa unica denuncia sia stata solo un pretesto per creare movimento nell’opinione pubblica.

 Riproduzione riservata

Autore: Leonardo de Sanctis
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