Molfetta, in marcia verso la pace
MOLFETTA - Durante il Mese della Pace, come cita un comunicato, i ragazzi ACR sono invitati ad aprirsi al mondo, per cogliere la bellezza di ciò che c’è fuori, ma anche per riflettere su questioni delicate che riguardano loro coetanei, non così fortunati. Quest’anno l’iniziativa di carità accolta e promossa dall’AC mira a sostenere la costruzione di un centro di detenzione alternativo per ragazze minorenni in Bolivia.
Vogliamo pertanto prepararci a vivere quest’impegno durante il mese di gennaio, come da calendario associativo, puntando ad alcuni obiettivi fondamentali e unitari. Ci sono diritti innati (quelli universali e fondamentali dell’uomo) connessi alla nostra stessa natura umana e altri che, invece, è stato necessario conquistare (come i “Diritti dell’Infanzia” a cui dal 1989 è dedicata una giornata, il 20 novembre).
Il primo obiettivo sarà quello di far comprendere ai ragazzi che i diritti sono dono e conquista da tutelare per sé e per gli altri. I concetti di giustizia e legalità sono spesso intrecciati, ma non intercambiabili (non sempre una legge è giusta, si pensi alle leggi razziali che violavano i diritti fondamentali dell’uomo). Dunque, fine degli educatori, sarà portare i ragazzi a fare esperienza di situazioni in cui non c’è rispetto della legalità (e della giustizia). Il termine “punizione” sembra evocare tempi passati. Siamo nel 3° millennio, animati da correnti di tolleranza e apertura. Eppure, ha ancora senso parlare di punizioni perché esse sono un modo per portare a riflettere e a dare a chi ha commesso errori la possibilità di ri-educarsi, ossia, acquisire gli strumenti più idonei a vivere la società nel modo più giusto e civile possibile.
L’ultimo obiettivo consisterà nel cogliere e far cogliere le differenze tra carcere e centri di detenzione alternativi.
Come di consueto, il Mese della Pace si concluderà con una marcia colorata che sfilerà nelle quattro città della nostra diocesi il 29 gennaio.