Molfetta, il WWF sul taglio dei pini: candidiamo l'amministrazione comunale al premio Attila
MOLFETTA - Pubblichiamo il comunicato stampa del WWF Molfetta.
"Nel comunicato diffuso dall'assessorato ai Lavori Pubblici si legge che il radicale taglio dei pini di viale Giovanni XXIII è stato reso necessario perché c'erano rischi per la pubblica incolumità, citando la caduta di un albero avvenuta qualche settimana fa. Ciò che non viene chiarito è perché siano stati rimossi tutti gli alberi e non solo quelli che potevano rappresentare un rischio? Chi ha stabilito che quei pini andassero abbattuti? Tecnici forestali o imprese private?
Le radici dei pini avevano invaso marciapiede e asse stradale creando pericoli alla viabilità? Anche i lecci, crescendo, produrranno un apparato radicale che si allargherà e saremo punto e a capo.
In realtà la situazione di pericolo caduta di alcuni esemplari di pino è stata determinata da errata o carente manutenzione effettuata nel corso degli anni.
I problemi del resto non sono circoscritti al quartiere di Ponente. Basti pensare al taglio delle ginestre in via Berlinguer o i tanti prati all'inglese, costati migliaia di euro alle tasche dei cittadini molfettesi ed oggi in pessime condizioni.
A Molfetta, ormai, ci sono più cartelloni pubblicitari che alberi. Neanche la nuova zona di espansione è stata salvaguardata (in quell'area, poi, si notano solo discariche).
In questo clima anche i privati si sentono legittimati al taglio di alberi pubblici, come è accaduto in via Freemantle, dove i titolari di un bar hanno deciso di eliminare due alberi di ficus (su suolo pubblico) per far posto a una pedana.
D'altro canto, sono giunte contestazioni al numero verde dei reati ambientali, in cui cui i cittadini denunciano e criticano tali scelte scellerate.
Il vero problema è la mancanza di un piano del verde urbano. Tale carenza provoca scelte di gestione del verde illogiche. "Tutte le nostre indicazioni, nel corso degli anni, sono state disattese. Oggi basta guardarsi attorno per verificare le pessime condizioni del verde pubblico- afferma Pasquale Salvemini, responsabile del Wwf Molfetta - Siamo nella città di Raffaele Cormio al quale è stato dedicato il museo del legno, ubicato proprio nel Palazzo di Città, dimenticando che lo studioso considerava l'albero come una persona".
Pasquale Salvemini prosegue confermando che se Molfetta non si dota di un piano del verde urbano entro la fine dell'anno, le sarà assegnato il premio Attila ed il Wwf si rivolgerà alla Corte dei Conti per verificare l'effettivo esborso di denaro pubblico sciupato in interventi inutili o errati.
"Si è detto che il taglio dei pini trentennali, sostituiti da giovanissimi lecci, è stato un intervento di riqualificazione in un'area periferica - conclude Salvemini - invitiamo, allora, assessore e tecnici a partecipare ad un corso di formazione in restyling urbano. Forse imparerebbero a usare meglio i soldi dei cittadini".