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Molfetta, il sindaco sulle dimissioni: mi atterrò alla legge. Il consiglio comunale dice “no” all'edificazione del Park Club
02 febbraio 2008

MOLFETTA - “Mi atterrò rigidamente alle normative istituzionali, qualora ci fosse lo scioglimento anticipato delle Camere e dovessi candidarmi a delle successive elezioni politiche”. Con queste parole il sindaco-senatore Antonio Azzollini ha risposto, nel Consiglio Comunale di ieri sera, ad una sollecitazione del consigliere del gruppo socialista, Tommaso Minervini, il quale ha richiesto che il sindaco, in questa evenienza, convochi immediatamente il massimo consesso cittadino per comunicare le sue decisioni. Lo stesso Minervini ha anche ricordato una nota congiunta del Ministero dell'Interno e dell'ANCI che pone fine al trambusto di notizie ed ipotesi che avrebbero potuto portare il sindaco a dimettersi anche entro domani, per consentire le elezioni comunali entro questa primavera; infatti, quei paesi in cui i Consigli Comunali si sciogliessero dopo il 24 febbraio, che per legge dovrebbero affrontare un anno di commissariamento, sostenendo le elezioni solo nel 2009, grazie ad un atto legislativo urgente (come avvenuto già in passato) eviterebbero questa ipotesi, consentendo loro lo svolgimento delle elezioni nel turno annuale del 2008. Dopo gli auguri del sindaco ai tre avvocati molfettesi (Francesco Logrieco, Anna Giulia Murolo, Damiano de Ceglia) eletti nel Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani, il consigliere Udeur, Mariano Caputo, ha sollevato le ancora irrisolte problematiche strutturali (addirittura si parla di mancanza di acqua calda e di servizi igienici esclusivi per il personale femminile) che affliggono la caserma dei Vigili del Fuoco di Molfetta, annunciando che i comuni di Bisceglie e Corato sarebbero pronti ad offrire delle strutture più adeguate, scippando la caserma al nostro comune. Sul punto il sindaco ha rassicurato che questo non accadrà. “Ci sono stati degli intralci burocratici con altri organi istituzionali competenti – ha precisato il sindaco – ma ci sono dei fondi previsti per il corpo nell'ultima legge finanziaria, che comunque cercheremo di anticipare con degli stanziamenti del Comune per eliminare tutte le carenze strutturali esistenti”. I punti 3, 4 e 5, all'ordine del giorno del Consiglio, sono stati esposti dall'Assessore al Bilancio, Domenico Corrieri. “Considerando il rispetto del patto di stabilità, brillantemente conseguito da questa amministrazione – ha introdotto l'assessore – Molfetta rientra tra i Comuni virtuosi e quindi ha potuto confermare il livello di tassazione dell'anno precedente anche per il 2008, senza apportare alcun incremento”. Quindi rimarrebbe inalterata l'addizzionale Irpef, l'Ici, la tassazione sulle aree fabbricabili, sull'occupazione e la concessione del suolo pubblico, sui diritti delle affissioni pubblicitarie, la tassa sui rifiuti ecc. I punti 3 e 4 (conferma livello tassazione Irpef e Ici) hanno ottenuto il voto favorevole del centrodestra e dell'Udeur (ormai sempre più parte integrante della maggioranza), invece il PD e il gruppo socialista hanno votato contro, in quanto avrebbero auspicato (come ha dichiarato Mino Salvemini) in una riduzione di queste imposte, considerando un maggior gettito di entrate fiscali, comunque non meglio quantificate dall'assessore Corrieri. Il punto 5 (conferma del livello di tassazione del 2007) è stato approvato all'unanimità. Più articolata è stata la discussione del punto 8, in cui la Giunta ha richiesto al Consiglio di rigettare il progetto di edificazione presentato dai privati in merito al comparto urbanistico B2.1 (area compresa tra le piscine comunali e lo stadio, ex Park Club), ed affidare al settore comunale competente la redazione del piano particolareggiato. Sulla base della relazione dell'assessore all'urbanistica, Pietro Uva, i proprietari del suolo avrebbero previsto la costruzione di villette in uno dei pochi spazi sulla costa rimasti inedificati, che invece bisognerebbe riqualificare curando l'interesse collettivo. “Sono pienamente d'accordo sul rigetto del progetto del privato – ha contrattaccato il consigliere del PD, Nino Sallustio – ma ritengo che non sia compito del Consiglio affidare l'incarico della progettazione al dirigente di settore (attività che spetterebbe alla Giunta), piuttosto questo consesso deve avere la possibilità di definire i criteri entro cui dovrà muoversi la progettazione (distanza dal mare, destinazione d'uso, verde), non vorremmo consegnare un incarico a scatola chiusa che ci viene sottoposto a delibera senza alcuna possibilità di modifica, come più volte avvenuto in passato, con il rischio di trovarci con un altro obbrobrio sulla costa come il palazzo Inps”. Tommaso Minervini, invece, ha proposto la creazione di un'area sportiva polifunzionale, considerando la vicinanza delle piscine comunali, dello stadio e del palazzetto dello sport. Sull'argomento anche il sindaco ha voluto esprimere, con fermezza, il suo parere: “in questo caso il meccanismo della concertazione con il privato, che ha prodotto ottimi risultati in passato, è fallito per l'egoismo di qualcuno; l'iniziativa di assumerci come Amministrazione la redazione di un piano particolareggiato per l'area va fatta, ed anche se questo potrebbe determinare un ricorso al TAR da parte del privato andremo fino in fondo. Probabilmente ci sarà un aggravio di costi per le casse comunali, ma è un costo da sostenere per tutelare l'interesse della comunità in una zona con rilevanti potenzialità”. Con l'apertura del sindaco ad un confronto serio, affinché l'iniziativa avesse il più basso tasso di impugnabilità, il capogruppo di FI, Giusy de Bari, e quello del PD, Mino Salvemini hanno definito una delibera che poi è stata approvata all'unanimità. Da un punto di vista politico riconosciamo come, ultimamente, in diverse occasioni si realizzi un dialogo proficuo tra maggioranza ed opposizione su tematiche particolari e delicate, come lo è stato in questo caso l'urbanistica. Purtroppo constatiamo anche come alcune personalità politiche sfruttano questi momenti delicati per fare delle pretese politiche: il gruppo consigliare di AN (in aperto dissenso con il sindaco per il mancato riconoscimento delle poltrone assessorili) è stato fuori dall'aula per tutta la fase di discussione, rientrando solo al momento della votazione, quando si sono accorti che anche l'opposizione avrebbe votato la delibera, altrimenti avrebbero rimediato una figuraccia.
Autore: Roberto Spadavecchia
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