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Molfetta, il segretario provinciale del Pd Pagano invita Calvani a ritirare le dimissioni e si prepara a guidare il partito. Iniziata la resa dei conti
14 aprile 2015

MOLFETTA – Il segretario provinciale del Partito democratico Ubaldo Pagano ha invitato il dimissionario segretario del Pd di Molfetta Giulio Calvani a rivedere le sue intenzioni per evitare un partito spaccato in un momento delicato come quello elettorale, e, in alternativa, si propone di guidare egli stesso il circolo locale.

Ecco la lettera di Pagano: «Caro Giulio,- scrive Pagano - prendo atto con immenso dispiacere della tua decisione di dimetterti irrevocabilmente dalla guida del circolo PD molfettese, in particolar modo in un momento tanto delicato per la nostra comunità già particolarmente scossa dalle ultime vicende di passaggi vari ad altre formazioni politiche di esponenti importanti del nostro partito ed alla vigilia di una campagna elettorale che dovrebbe vederci tutti impegnati a dedicare ogni energia utile all’affermazione del centrosinistra alle elezioni regionali.

Per le suddette ragioni ti ho invitato a rivedere le tue intenzioni, peraltro comunicatemi qualche ora prima dell’assemblea di mercoledì scorso in cui hai rassegnato le dimissioni, ma evidentemente con scarsi risultati.

Intendo assumere da subito la responsabilità di guidare il circolo di Molfetta per condurlo entro la fine di questo mese ad una nuova assemblea congressuale che vada ad insediare i nuovi organismi dirigenti.

Nei prossimi giorni convocherò il gruppo consiliare in Amministrazione per garantire il necessario sostegno all’attività amministrativa ed evitare che il dibattito interno possa provocare alcun problema agli interessi della Città.

Sono certo, conoscendo la passione civile che anima la comunità del Pd di Molfetta, che sapremo cogliere anche da questa situazione di difficoltà, l’opportunità di una ripartenza su basi maggiormente solide e meno legate alle logiche del recente passato».
Come era prevedibile, sono iniziate la resa dei conti e le vendette personali all’interno del Pd, da parte di alcuni vecchi esponenti del partito (a proposito, sembra che ieri, anche qualche personaggio politico locale, una volta cacciati i “guglielmini”, abbia fatto il suo ingresso trionfale nella sede del Pd locale, anche senza essere iscritto), con un rinnovamento, sembra di verso contrario.
Gli avversari di Guglielmo Minervini, non hanno perduto tempo nel loro progetto di impossessarsi del partito e preparano l’alternativa alla segretaria Calvani, con un accordo tra vecchi pezzi livorosi e nostalgici della ex Dc Annalisa Altomare e Lillino Di Gioia del cosiddetto gruppo “Cambia verso” legato al candidato presidente del centrosinistra alla Regione Puglia, Michele Emiliano, e il gruppo che fa capo a Piero de Nicolo, che candiderebbe alla segretaria Roberto La Grasta, consigliere comunale passato dalla lista civica di Paola Natalicchio proprio al Pd. A questo gruppo si aggiungerebbero i Giovani democratici guidati da Giuseppe Percoco.
Intanto sarebbe stato individuato anche il candidato del Pd alle elezioni regionali, con un accordo con il gruppo di Ennio Cormio che, dopo le smentite iniziali, ha deciso di schierare la figlia Erika, nipote del compianto Sandro Fiore (figura storica del Pci, consigliere provinciale e regionale), che fa parte attualmente della segretaria regionale. Anzi, la richiesta della candidatura, in alternativa a quella di Guglielmo Minervini - candidatosi con la lista promossa da Nichi VendolaNoi a sinistra per la Puglia” -, sia venuta dallo stesso Emiliano.
L’obiettivo è quello di arrivare dopo le regionali a far cadere l’amministrazione di Paola Natalicchio, per andare a nuove elezioni con un accordo inciucio col centrodestra di Saverio Tammacco, che ora si candida con una lista collegata ad Emiliano, che sta destando scandalo in città, per quello che viene considerato un ennesimo pasticcio politico di potere.
SULLE “NUOVE” PROSPETTIVE DELLA POLITICA MOLFETTESE TROVERETE UN APPROFONDIMENTO CON UN EDITORIALE DEL DIRETTORE FELICE DE SANCTIS SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE “QUINDICI” IN EDICOLA A FINE SETTIMANA.

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Intanto non ho gettato fango sul Pd, né volevo farlo. Quando ne parlavo bene, mi dicevano che ero di parte, ora che critico alcuni atteggiamenti, sono diventato offensivo? Dov'è l'analisi? Abbiamo solo registrato fatti: è vero che è iniziata la resa dei conti nel Pd? E' vero che ci sono livori e desideri di rivalsa? Nessuno ha parlato di tradimento. Anch'io non ho condiviso la scelta di Guglielmo e l'ho scritto. Ma dimmi, caro Pietro, tu andrai a braccetto con Tammacco, oltre che con De Nicolo (Tedesco), Lillino e Annalisa? E dov'è il Pd? Quello di Renzi? Capisco la disciplina di partito da parte di un vecchio e onesto militante del Pci, ma questo Pd, mi sembra impresentabile: è ancora un partito? È ancora di sinistra? Forse sei fermo al centralismo democratico, ma allora c'erano altri uomini, come Sandro Fiore e Matteo Altomare. Poi, come abbiamo scritto, si può condividere o meno la candidatura di Guglielmo, ma al di là di quella, è l'unica che può avere qualche chance. Non credi che il partito debba andare unito, magari facendo un accordo con lo stesso Guglielmo, legandolo a un patto di legislatura, che preveda anche la crescita di una nuova classe dirigente? Così non cresce nulla. Alcuni nuovi piddini sembrano immaturi in politica, presuntuosi e poco democratici. Attendo di essere smentito. Dai fatti. Ci risentiamo dopo le regionali, allora sì per fare le analisi e vedere questo famoso rinnovamento che comincerà con Piero de Nicolo segretario e padrone del partito. Con la stima di sempre per un comunista autentico che ci crede ancora, malgrado tutto.

Questo esercizio di mostrare i muscoli sta facendo solo male alla sinistra a Molfetta. Sembra che alcuni personaggi abbiano paura del buon governo della città. Successe anni fa con Tommaso Minervini che per sue mire personali fece saltare la giunta di Guglielmo Minervini consegnando poi la città per ben 10 anni ad una scellerata stagione della destra che ora sta portando i conti della sua gestione alla Procura di Trani; sta succedendo oggi con questi personaggi, che tra l'altro hanno meno carisma di Tommaso Minervini, che stanno facendo di tutto per far cadere una esperienza, quella di Paola Nataliccchio, che finalmente sta riportando Molfetta alla normalità e la sta liberando definitivamente da tutti i problemi giudiziari in cui era stata rilegata. Non siamo capaci di convivere con l'onestà, la rettitudine, la buona politica? In questo scenario ovviamente i "soliti noti" che stanno sulla scena politica molfettese ormai da oltre 40 anni: Lillino Di Gioia, Annalisa Altomare, Piero De Nicolo ch stanno costruendo con personaggi molto discussi del Centro e della Destra molfettese il nuovo "Centro di Potere". In questa storia unica nota stonata i Giovani Democratici, che forse abbagliati di un momento di effimera gloria si stanno facendo mettere in mezzo da vecchi lupi e sciacalli. E' questo che vuole Molfetta? Io penso di no, io penso che la maggioranza dei cittadini molfettesi non vuole un ritorno agli affari, al dominio dei palazzinari, al ritorno al potere di personaggi al limite della legalità che scorazzano per la città non osservando le regole come se ne fossero i padroni. Forza Molfetta reagisci, mandiamoli definitivamente a casa questi signori alle prossime elezioni.


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