Molfetta, il mistero dei sei nuovi pannelli toponomastici
Verranno collocati al posto di quelli attuali bruciacchiati o imbrattati, ma alla delibera amncano gli allegati. Cosa si vuole nascondere?
MOLFETTA - Non più pannelli toponomastici bruciacchiati o imbrattati, come quelli che si possono ammirare in alcuni punti della città di Molfetta: piazza Cappuccini, piazza Vittorio Emanuele II, incrocio via Martiri di Nassiria-via Giovinazzo, uscendo da via Longone della Spina. Altri ancora, dopo essere stati sfasciati, sono divenuti raccoglitori pubblicitari per concerti ed eventi culturali: ingresso via Piazza (Centro Storico), incrocio via Dante-via Altamura a pochi metri da Largo Municipio, via Terlizzi (ingresso ospedale), piazza Aldo Moro (stazione).
L'amministrazione comunale ha autorizzato la ditta Ca.Li.Grafica Palladio s.r.l. a installare sei pannelli toponomastici informativi in alcuni punti della città, dopo la richiesta di autorizzazione inoltrata un anno e 5 mesi or sono (17/02/2009), assunta al protocollo n.10154. Nessun onere finanziario a carico del Comune: sarà la ditta stessa a farsi carico delle spese, della fornitura, della posa degli impianti e delle opere di successiva manutenzione.
Comunque, un numero inferiore a quelli che sono disseminati per la città: se ne possono contare almeno sette, tre ancora consultabili, quattro trasformati in pannelli pubblicitari (foto). E sei pannelli sembrano insufficienti per una città in continua espansione edilizia e demografica, che aspira a essere la più bella "pupa vestita, a vocazione turistica".
Uno strumento utile per i turisti che approderanno in città, ma anche per gli stessi cittadini: gli impianti, infatti, segnaleranno punti d'interesse pubblico, turistici, amministrativi, scolastici, commerciali, nonché i servizi pubblici comunali. Un'iniziativa che poteva essere già approvata per l'estate 2009, visto che la richiesta di autorizzazione della ditta risale al febbraio dello stesso anno.
Piuttosto, sarebbe necessario dare una mano di antiruggine e di pittura ai pannelli del servizio di affissione sparsi per tutta la città. O risistemare le strutture delle fermate di autobus cittadini e pullman, che qualche vandalo ha personalizzato con scritte, locandine e pannelli plastificati spezzati. Magari, risolvere il problema delle panchine scassate, che Quindici denuncia da ormai parecchi anni: quelle del viale dei Crociati e del Lungomare Colonna tutto suono fuorché panchine.
Secondo quanto si legge nella delibera n.141 del 4 giugno 2010, i pannelli saranno realizzati con materiali di ottima qualità, in grado di garantire nel tempo un buono stato di conservazione. Più che l'ottima qualità, lo stato di conservazione di un qualsiasi bene pubblico, lasciato alla cura dei cittadini, è determinato dal grado di civiltà di chi ne fa uso. Ebbene, bisognerà sperare che qualche barbaro-zotico non compia la sua solita opera di distruzione e scempio: soprattutto, che la manutenzione sia costante ed efficace.
Tuttavia, alla delibera n.141 mancano gli allegati progettuali che la stessa cita, quelli in cui consultare caratteristiche e dimensioni degli impianti, da installare dopo la firma del contratto tra Comune e ditta: "vista la bozza (disciplinare, contratto, autorizzazione) per la fornitura ed installazione gratuite di pannelli toponomastici, allegate (?) alla presente per costituirne parte integrante e sostanziale". Sarebbe opportuno sapere, ad esempio, il loro design e loro collocazione. Che fine hanno fatto gli allegati?
Autore: Marcello la Forgia