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Molfetta, i colori del riciclo: Carmela Minuto rilancia Dopo la risposta nel Consiglio Comunale di ieri, pubblichiamo le considerazioni del consigliere dell'Udc
07 ottobre 2008

MOLFETTA -Il consigliere di opposizione Carmela Minuto ha risposto così, sul suo blog, al responso del Consiglio Comunale alla sua interrogazione sulla campagna "I colori del riciclo" dell'Asm. Ho ricevuto risposta alla mia interrogazione sulla campagna pubblicitaria “I colori del riciclo” riguardante il riciclo del Tetrapak e non mi ritengo soddisfatta dalle risposte ricevute, le quali confermano tutte le considerazioni da me fatte riguardo sia la questione in oggetto che l'intera gestione dell'azienda ASM. Innanzitutto la campagna pubblicitaria “I colori del riciclo” è stata iniziata con molta superficialità ed il fatto che sia stata “parzialmente” finanziata dalla Tetrapak non giustifica tale superficialità da parte di una azienda che dovrebbe avere come target principale l'aumento della raccolta differenziata. Giudico “superficiale” l'atteggiamento dell'azienda in quanto avendo inizialmente impostato la campagna su un messaggio quasi subliminale che nulla diceva circa le modalità del conferimento del materiale da riciclare e sulla sua più facile individuazione, doveva poi far seguire immediatamente ed in maniera capillare tutte le necessarie suddette informazioni. Questo non è avvenuto e lo dimostrano i seguenti fatti: 1. moltissimi cittadini riferiscono di non aver ricevuto alcun volantino esplicativo sul riciclo del Tetrapak; 2. nella zona dove abito, in cui da anni si effettua la raccolta differenziata porta a porta, non è stato effettuato alcun volantinaggio e le uniche istruzioni ricevute anni fa riportano il tetrapak tra i materiali non riciclabili da conferire in maniera indifferenziata; 3. sul periodico “Quindicigiorni” del mese scorso sono state pubblicate le istruzioni date dall'ASM per la raccolta differenziata ed il Tetrapak viene riportato tra i rifiuti non riciclabili; 4. l'ASM dichiara di avere ancora materiale pubblicitario della campagna “I colori del riciclo” non utilizzato e questo la dice tutta sull'impegno profuso e dimostra che è vero che moltissimi cittadini non hanno ricevuto alcuna informazione. La campagna pubblicitaria “I colori del riciclo” non è stata totalmente finanziata dalla Tetrapak, infatti oltre ai costi per le affissioni dei manifesti 6x3 ed alla distribuzione dei volantini “fantasma”, l'ASM con i soldi dei contribuenti molfettesi ha anche pagato i così detti “banner pubblicitari” sui siti di tutti i giornali on-line locali tranne uno (quindicigiorni) e sui giornali cartacei. La suddetta campagna pubblicitaria è una delle diverse iniziative di questo tipo che l'ASM si impegna a svolgere così come scritto genericamente sul bilancio e sul contratto di servizio auto-prodotto dalla stessa azienda e ratificato in consiglio comunale da una distratta maggioranza di consiglieri yes-men per un puro atto di fede e appartenenza al partito del Padrone. Non c'è dubbio sul fatto che i consiglieri comunali possano effettuare tutti i controlli che ritengano opportuni e chiedere l'accesso ai documenti relativi ad ogni campagna pubblicitaria ma, poiché non possiamo e non vogliamo ridurre il nostro ruolo a quello minuzioso di ispettori della Digos, ci limitiamo a suggerire all'Amministrazione Comunale di dare degli indirizzi politici sulle campagne pubblicitarie e di controllare che questi siano stati rispettati e che le spese non siano state dirottate verso obiettivi che nulla hanno a che fare con l'educazione civica e ambientale. Infatti leggo nella risposta dell'Assessore Magarelli che: 1. le spese per pubblicità vengono utilizzate per concedere contributi per manifestazioni che, pur avendo dei nobili intenti, nulla hanno a che fare con l'educazione civica e ambientale (vedi Telethon); 2. le campagne pubblicitarie, che non dovrebbero rientrare strettamente nella missione aziendale dell'ASM, e che comunque sono state delegate dal Comune all'ASM dietro compenso annuo, vengono quasi completamente affidate dall'ASM alla locale associazione Legambiente (perché tre passaggi?); 3. l'iniziativa “Regali in cambio di rifiuti”, già citata dai Revisori dell'azienda come un cattivo esempio di gestione dicendo “a tal proposito il collegio invita il C.d.A. a meglio valutare nel proseguo il rapporto tra costi e benefici”, riporta cifre di rendicontazione stranamente differenti €17.267,10 contro €20.797,00 indicato dagli stessi revisori. Quanto sopra dimostra per un verso che il compenso per le spese di pubblicità di 30.000 all'anno concessi all'ASM sono un budget da spendere liberamente e per un altro verso che le cifre che ballano e l'uso che se ne fa impongono un serrato controllo da parte dell'amministrazione comunale e per amministrazione comunale intendo principalmente chi governa l'Ente Comunale. Per concludere, il richiamo dell'Assessore Magarelli alla autonomia imprenditoriale dell'azienda la dice tutta su come i nostri attuali amministratori comunali vedano l'ASM. Per loro si tratta di una zona franca della politica dove poter far quello che si vuole lontano dagli occhi dei cittadini e dell'amministrazione comunale ed ecco il vero motivo per cui vi è stata una lotta spietata tra i politici locali per essere designati quali amministratori di questa famigerata azienda.
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