Molfetta, fine del tempo pieno nelle scuole di Molfetta? La replica della Cgil al Comune
MOLFETTA - «Non bastava l'indifferenza mostrata verso i lavoratori della Multiservizi, dove nessun membro della maggioranza, sia esso consigliere o assessore, si sia fatto vedere e abbia provato a dare spiegazioni sulla totale latitanza dell'amministrazione di fronte alle promesse non mantenute, dando l'ennesima dimostrazione della totale mancanza non solo di risposte ma anche di sensibilità verso i problemi dei lavoratori e dei cittadini di Molfetta.
Puntuale come una spada di Damocle, è arrivata l’informativa sugli organici della scuola primaria da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e, purtroppo, la realtà è peggiore delle nostre già pessimistiche previsioni; apprendiamo infatti che, su un taglio previsto dal MIUR di 760 posti sull’organico di diritto, l’USR Puglia ha deciso di metterci del suo, aggiungendo un taglio ulteriore di 41 posti; tutto ciò, per le province di Bari e Bat, significa, per il prossimo anno scolastico, un totale di 279 docenti di scuola primaria in meno».
Questa la replica di Giuseppe Filannino, coordinatore Camera del Lavoro di Molfetta, al comunicato stampa del Comune di Molfetta in merito alla fine del tempo pieno nelle scuole elementari di Molfetta e al taglio del personale scolastico per la mancanza di una delibera con cui il Comune di Molfetta si impegnerebbe a finanziare il servizio mensa cittadino. Una situazione davvero confusa, per cui manca nei fatti una risoluzione immediata, nonostante i tempi siano limitati.
«L’amministrazione ha agito sulla base dei dati numerici concernenti alunni e classi segnalati dai dirigenti scolastici ed è indubbiamente da tenere in conto un consistente calo demografico, aggravato dai nuovi movimenti migratori che sono ripresi tra il Sud e il Nord dell’Italia – si legge nel comunicato - l’intreccio di questi fattori è la causa di 1.926 alunni in meno su Bari e Bat, ma è di sicuro insufficiente a giustificare provvedimenti che ci hanno portati, nel giro di 3 anni, ad una somma complessiva di oltre mille docenti in meno sulla sola scuola primaria.
Se è vero, infatti, che gli alunni, nella scuola primaria, diminuiscono, è però altrettanto vero che le famiglie continuano a vedere insoddisfatte le loro richieste in fatto di tempo scuola, sia per quanto riguarda le 30 ore che, soprattutto, per il tempo pieno».
Le richieste delle famiglie di iscrizioni al tempo pieno sono costantemente aumentate negli ultimi anni in provincia di Bari e Bat: se nel 2009/2010 le classi richieste erano 255, nel 2010/2011 erano già 382, mentre per il 2011/2012 sono state richieste complessivamente 461 classi, di cui 144 classi prime.
«Nel comune di Molfetta, dove esistono oggi 10 classi funzionanti a tempo pieno, fonti attendibili parlano del rischio di azzeramento di questa opportunità, con la conseguenza che almeno 250 famiglie non vedranno esaudite le loro richieste in fatto di tempo scuola e gli alunni non potranno usufruire di un indiscutibile vantaggio, quello di usufruire di un anno e mezzo di formazione in più sui 5 anni. Inoltre, l’intera comunità molfettese verrà pesantemente danneggiata dal venir meno di un servizio che garantisce, oltre alle ricadute in fatto di organici docenti e ATA, anche un incentivo all’occupazione, soprattutto femminile. Il tempo pieno è un vantaggio per tutta la società e bisogna difenderlo!»
«Se le scelte operate dall’Amministrazione continueranno ad andare in un’ottica di non soddisfacimento delle richieste delle famiglie e di un colossale impoverimento degli organici, del tutto impossibile da effettuare, se non a scapito del diritto allo studio e della funzionalità delle scuole - conclude il comunicato - la FLC CGIL di Bari si riserva, congiuntamente con Claudio Menga, segretario generale della FLC CGIL Puglia, di impugnare il decreto sulla dotazione organica della scuola primaria».