MOLFETTA - «Questa città, ormai far west, sta diventando sempre meno vivibile». Si susseguono le lettere di protesta dei cittadini nei confronti dell’amministrazione Azzollini, assente e rea di aver adottato una politica lontana dai reali bisogni della città di Molfetta.
Tutte le sue attenzioni sono rivolte alla megalomania del nuovo porto, macchina succhiasoldi e futura cattedrale nel deserto, come emerge dall’intervista realizzata da Quindici al segretario cittadino del Pd, Giovanni Abbatista, pubblicata sul numero di maggio, già in edicola. La città, invece, sembra essere ormai allo sbando e fuori controllo, di fronte a un’amministrazione comunale «chiusa a riccio», isolata, schiacciata dalla sua natura populista e dalla sua vuota propaganda politica. «Esasperazione» nella denuncia di una lettrice di Quindici per una zona, quella di Ponente, «abbandonata a se stessa». Dallo stazionamento di venditori ambulanti di prodotti ittici e frutta secca ai presunti mancati controlli della Capitaneria di Porto di Molfetta e dei Vigili Urbani, dall’eccessivo traffico urbano alla groviera del manto stradale (la lettrice segnala via San Rocco, ma la zona di Ponente e ricolma di buche) e ai «marciapiedi deturpati e puzzolenti». Fino al degrado di piazza Ex-Mattatoio (come già segnalato da Quindici) e all’abbandono di tutta l’area portuale antistante la Banchina San Domenico.
La stessa lettrice denuncia l’incendio di due auto lo scorso sabato 14 maggio tra via S. Francesco d’Assisi e via San Gioacchino. Evento nascosto non dalla stampa, né da Quindici, che si è sempre battuto per la legalità in città, ponendo domande e dubbi che fino ad oggi non hanno avuto risposta. Insomma, una situazione insostenibile che grava sulle spalle dei cittadini di Molfetta. Ecco la lettera.
«Gentilissima redazione di Quindici,
la nostra lettera nasce ormai dall'esasperazione causata dalla puzza e dalle urla di un ragazzo che si ostina tutti i giorni a vedere “sara-sara” e non solo. Qualcuno si chiederà ma cosa è? Novellame? Frutti proibiti? Nascosti? Stiamo parlando dell'angolo di via Goffredo Mameli e via Madonna dei Martiri. Ormai il presidio è quasi il loro. Tra un venditore di frutta secca e uno che vende pesce e molluschi, non se ne può più!
I molfettesi capiranno di cosa stiamo parlando, meno quelli della locale capitaneria. Nonostante le mail inviate e le segnalazioni fatte, non abbiamo ricevuto nessun sopraluogo in quest’angolo della città. Ma da parte di nessuna forza di polizia! Abbiamo marciapiedi deturpati e puzzolenti dell’acqua di scolo dei prodotti ittici che questo ambulante forse anche abusivo puntualmente e quotidianamente lascia accanto ad esercizi commerciali abitazioni.
E poi le urla dalle 9 alle 13. Adesso siamo in periodo estivo e tenere le finestre aperte dovrebbe essere un piacere. Ma in questa via nulla è possibile. Tra venditori ambulanti, tir e caos del traffico, la vita è diventata insostenibile!
Vogliamo parlare di Via Madonna dei Martiri, dal civico n.60 sino ad arrivare alla discesa-fosso di San Rocco? La strada ha delle buche e avvallamenti estremamente pericolosi. Qualcuno verifichi quello che stiamo scrivendo. Non si può più circolare!
Chiediamo che qualcuno accolga questo nostro appello, considerato che questa zona è stata dimenticata dall’attuale amministrazione, a cui abbiamo dato molto alle ultime elezioni.
Il nostro non vuole essere un ricatto, bensì una denuncia ad un silenzio assurdo da parte delle istituzione preposte al controllo, alla vigilanza e al rispetto delle leggi preposte in materia di vendita e della salubrità della merce venduta in una zona come questa ad elevato tasso di smog! Ormai abbiamo una piazza (ex-Mattatoio) che “fa acqua da tutte le parti”. È sporca, pavimentazione sconnessa e pericolosa. Nessuno vuole accettare la realtà dei fatti!
Ponente è abbandonata a se stessa ... non vi è nemmeno un vigile. Non se ne vede l'ombra per ore ed ore!
E della zona portuale? Ormai “la città del turismo” ospita solo bancarelle di cinesi e marocchini, che di certo non sono per nulla un bel panorama dinanzi ad una piazza nuova. Il rilancio della zona che è durato giusto un paio di mesi!
E per concludere vi diciamo che sabato sera anche qui vi è stato un rogo di auto che nessun quotidiano locale ha ancora riportato! Sì, altre due auto incendiate proprio tra via S. Francesco d’Assisi e via San Gioacchino. Questa città ormai far west sta diventando sempre meno vivibile.
L'amministrazione che si è chiusa a riccio davanti a problemi per nulla trascurabili e che gli elettori molfettesi stanno acquisendo e, speriamo, si ricordino alle prossime elezione cosa non è stato fatto per questa zona della città e non solo.
Grazie per la collaborazione
Antonia P.»
Come intende rispondere l’amministrazione e il sindaco Antonio Azzollini a questa ennesima denuncia, espressione di un malcontento che dilaga a Molfetta nei confronti della sua linea amministrativa e politica?
Purtroppo, il Piano del Commercio su aree pubbliche ha trasformato l’area urbana in una piazza mercatale (il cosiddetto «mercato diffusa», invenzione azzoliniana senza senso e al di fuori di ogni normativa): la città dovrà abituarsi, suo malgrado, a questa situazione e al tracimare di venditori ambulanti e di postazioni in numerose zone della città (box privi di servizi igienici, obbligatori per il rilascio della concessione secondo la normativa).
Inoltre, i cittadini attendono l’inizio dei lavori di risistemazione del manto stradale (il 15% del totale, quello copribile con i 3milioni di euro ottenuti con un mutuo alla Cassa Depositi e prestiti). L’attesa finirà a inizio estate, come ha dichiarato a Quindici l’assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo, in un’intervista dello scorso marzo? O la città di Molfetta dovrà bersi l’ennesima amarezza e accontentarsi di un «silenzio assurdo»?
Quali soluzioni saranno adottate per la riqualificazione di piazza Ex-Mattatoio e per il risanamento di tutta la zona portuale, priva di uno standards turistico?
Cosa si nasconde realmente dietro i continui incendi di auto a Molfetta? Un semplice “gioco” o qualcosa di più?
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