MOLFETTA - Destinare 500mila euro dall’avanzo di amministrazione, dopo l’approvazione in Consiglio comunale del rendiconto di gestione 2010, non è stato possibile. Nemmeno una «misura a quantificarsi». Nessuna erogazione comunale d’indennizzo per i produttori agricoli locali che hanno subito ingenti danni economici per la psicosi del batterio killer.
Quintali di cetrioli sono andati al macero all’inizio della scorsa settimana per l’arresto degli acquisti dell’ortaggio, accusato di essere stato l’ospite della variante Escherichia Coli senza alcun riscontro scientifico.
L’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, nell’incontro della scorsa settimana aveva garantito l’impegno per incrementare i finanziamenti dell’Unione Europea, puntando anche sulla tempestiva erogazione ai produttori realmente colpiti, senza l’intermediazione di terzi. Ai già 150milioni di euro messi a disposizione, l’UE ha aggiunto altri 60milioni di euro lo scorso 8 giugno, ma i danni ammontano a oltre 600milioni di euro per tutta l’Europa (dato in costante aggiornamento) e a un milione di euro a Molfetta. Anche l’assessore comunale all’Agricoltura, Leo Petruzzella, aveva garantito l’impegno dell’amministrazione Azzollini per «qualsiasi intervento che possa aiutare i produttori colpiti».
Patimo (Pd), atto concreto mancato. Crisi dell’agricoltura locale anche nel consiglio del 13 giugno. Il capogruppo della maggioranza Angelo Marzano (Pdl) e il consigliere di opposizione Saverio Patimo (Pd) hanno presentato due ordini del giorno uguali nella forma, ma dissimili nella sostanza.
Richiesto da Patimo, rappresentate locale della Copagri (che domenica 5 giugno ha organizzato una
manifestazione pro cetriolo), un «
atto concreto» per i produttori locali colpiti. Dapprima 500mila euro d’indennizzo, poi, di fronte al rifiuto della maggioranza, il consigliere ha proposto una misura finanziaria da stabilirsi nel prossimo consiglio, cercando un consenso unanime: estremo tentativo fallito.
Pur solidale con i produttori che ancora oggi soffrono gli effetti di questa crisi economica a livello familiare, la maggioranza allargata ha rigettato l’ordine del giorno di Patimo per non creare un precedente. Il welfare comunale non interviene per i cittadini di Molfetta, che pur sono contribuenti del Comune.
Azzollini, «evitiamo la demagogia».«Diamo maggiore impulso agli enti preposti per le erogazioni, quali Unione Europea, Regione e Stato», ha spiegato il sindaco Antonio Azzollini, che ha ricordato la sua interrogazione parlamentare del 9 giugno in cui chiede «quali iniziative concrete intenda adottare il Governo e in quali tempi».
«Lo stesso Testo Unico degli Enti Locali - ha aggiunto il sindaco Azzollini - consente l’uso dell’avanzo di amministrazione solo per la spesa capitale e non corrente». Eppure, «nel 2009 una parte dell’avanzo è stata posizionata anche in spesa corrente», la replica del consigliere di opposizione Mino Salvemini (Pd).
Intanto, se UE, Regione e Stato erogheranno i finanziamenti, anche il Comune di Molfetta contribuirà all’indennizzo economico, ha aggiunto Azzollini. Investito l’avanzo di amministrazione per le opere pubbliche con delibera di giunta, dove sarà possibile trovare i finanziamenti necessari a livello comunale per concretizzare questa intenzione? Se la Regione Puglia «sembra non abbia nemmeno i fondi per la calamità naturale dovuta alla grandine dei giorni scorsi», secondo Azzollini, da dove arriveranno gli indennizzi? Ancora e sempre da Roma?
Mentre i produttori locali piangono il buco finanziario, il consiglio approva a maggioranza allargata (opposizione astenuta) l’ordine del giorno del consigliere Marzano che invita il consiglio a deliberare l’impegno per una serie d’interventi per i produttori colpiti, che, dunque, non saranno sussidi economici.
Favorevole anche l’indipendente Pino de Candia che, cercando una mediazione, ha invitato il consigliere Patimo a cassare la sua proposta economica: ma, unificati i due ordini del giorno, eliminato l’indennizzo, si sarebbe solo giocato con le parole senza dare risposte concrete alla città di Molfetta. Continua la crisi del settore.
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