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Batterio killer, degustazione pro cetriolo: ma l'agricoltura di Molfetta è in crisi
Azzollini e Minervini assicurano la genuinità del prodotto locale e promettono interventi a livello nazionale e regionale. Intanto, emerge la crisi strutturale e economica del settore agricolo
06 giugno 2011
MOLFETTA
- Cetriolo locale, sano e genuino. Nessun pericolo batterico all’ortaggio, ha spiegato il sindaco
Antonio Azzolini
alla manifestazione organizzata dalla Copagri per (re)invogliare il consumatore molfettese a acquistare il prodotto locale. La psicosi del batterio killer (variante dell’
Escherichia Coli
), che ha mietuto 19 vittime in Germania, da quasi una settimana ha bloccato il mercato locale del cetriolo, perché accusato di esserne l’ospite, senza però alcun riscontro scientifico.
Promesso dal sindaco Azzollini un intervento in Parlamento per stoppare questo allarme infondato e individuare una serie di misure per risarcire i produttori di questo notevole danno economico. Danno, che secondo
Tommaso Battista
, presidente della Copagri Puglia, è di quasi 10-15mila euro per una sola settimana di stallo delle vendite. Molti produttori raccolgono i cetrioli per non far deteriorare le piante, ma sono costretti a gettare il prodotto. Alcuni, pressanti dalle ingenti spese di manutenzione e cura, hanno palesato la possibilità di tagliare le piante nei prossimi giorni, facendo saltare un ciclo, se non si sbloccherà il mercato o saranno indicate delle soluzioni anche a livello economico.
La Regione Puglia ha già certificato dal punto l’assoluta qualità del prodotto, ha aggiunto l’assessore regionale
Guglielmo Minervini
, rassicurando così i consumatori. È stata anche convocata d’urgenza una seduta straordinaria della Commissione Agricoltura, coordinata dalla Regione Puglia.
Individuare un intervento finanziario per i produttori, l’impegno politico trasversale. Ma la degustazione gratuita in Piazza Mazzini ha evidenziato anche altre problematiche: la destrutturazione dell’economia agricola locale e la difficile commercializzazione dei prodotti.
I produttori hanno lamentato la stasi del mercato locale non solo al sindaco Azzollini e all’assessore Minervini, ma anche ai rappresenti di Pd e Sel. Le celle frigorifere del mercato ortofrutticolo ospitano molti ortaggi e numerosi quintali di frutta nostrana: un ristagno che ha già provocato ingenti danni a produttori e commercianti, benché qualcuno affermi il contrario. Il prodotto agricolo molfettese, destinato solo al mercato locale sempre soggetto a rapide saturazioni, non rientra né nella grande distruzione né nella rete delle esportazioni.
Necessario un rilancio dell’agricoltura locale, ha ribadito
Saverio Patimo
, rappresentante cittadino della Copragri e consigliere Pd, «
da ora in poi dovranno essere le associazioni di categoria ad andare incontro al produttore, e non il contrario
».
La manifestazione pro cetriolo non deve restare isolata
,
tutte le istituzioni devono svolgere un lavoro corale e sinergico per affrontare la situazione e attuare misure che possano salvaguardare il settore. Tempestività, la parola chiave per ridare competitività al prodotto locale, minato dalla crisi strutturale del settore. Perché non ottenere il marchio Dop?
© Riproduzione riservata
Autore:
Marcello la Forgia
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Final Mente
08 Giugno 2011 alle ore 07:03:00
Ci siamo finalmente. L'origine è nella mente e nel cervello dell'animale, il re degli animali: l'UOMO.
Rispondi
Quovadis?
07 Giugno 2011 alle ore 22:05:00
Poi chissà cosa? Notizia serale: la carne. Batterio killer? L'origine è animale. Ha ragione da vendere Natural Durante.
Rispondi
Natural Durante
06 Giugno 2011 alle ore 16:22:00
Prima il cetriolo, poi i semi di soia, poi chissà cosa, e via di seguito. Perchè non dire che tutto quanto definiamo vita è a rischio pericolo batterico e quant'altro! Viviamo in ambienti inquinati: cielo, terra e mare. Un inquinamento irreversibile, le specie viventi anche se lentamente, vanno scomparendo; con delle dovute precauzioni sanitarie e comportamentali, noi umani possiamo solo - senza predefinire tempi e modi - ritardare la nostra "scomparsa". E' già accaduto in passato per processi naturali, ora tutto accade per "manomissioni umane", velocizzando lo stesso processo. Niente paure e niente psicosi. Maggiore attenzione all'igiene generale, niente più "crudi" di nessun genere alimentare terrestre e marino, variare il più possibile l'alimentazione, evitare gli eccessi. Di più non si può, inutile "piangere sul latte versato", indietro non si può tornare. "L'uomo finirà con la sua stessa specie" - presagendo dall'alto della sua "scienza" - disse Albert Einstein. Ci siamo!
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