Ancora bombe nel porto di Molfetta, prorogato il dragaggio per realizzare l’opera pubblica più brutta di questa amministrazione: il lungomare spazzatura
MOLFETTA – Mentre si parla di completamento del porto di Molfetta, una delle opere a tempo infinito e soprattutto con ripercussioni di tipo giudiziario, la Capitaneria di Porto di Molfetta ha ufficialmente prorogato le attività di bonifica bellica subacquea nel bacino portuale cittadino fino al 31 dicembre 2025. La decisione, firmata dal Comandante C.F. (CP) Raffaele Muscariello, è stata adottata su richiesta della società Ediltecnica S.r.l., mandataria del raggruppamento temporaneo d'impresa con So.Ge.L.M.A. s.r.l. e Miar Sub S.r.l., impegnate nei lavori per conto del Comune.
Insomma, nel porto di Molfetta ci sono ancora ordigni bellici. L'operazione di bonifica è parte integrante del progetto di dragaggio funzionale alla realizzazione del nuovo porto commerciale, e prevede la rimozione di eventuali ordigni residuati bellici dai fondali. La precedente ordinanza, la n. 34/2024, prevedeva la conclusione dei lavori entro il 1° agosto 2025, ma si è reso necessario un ulteriore prolungamento per completare in sicurezza le operazioni.
Con la nuova disposizione, vengono estese anche le prescrizioni relative ai mezzi nautici operanti in area portuale, a tutela della sicurezza della navigazione e del personale coinvolto.
I lavori continueranno sotto la supervisione delle autorità competenti, nel rispetto delle normative vigenti, compresi il Regolamento del porto di Molfetta e le disposizioni del Comando Logistico della Marina Militare.
Ma cerchiamo di capire cosa c’è dietro questa operazione. Il dragaggio del porto si rende necessario soprattutto per completare il porto stesso, sia per realizzare l’ultima inutile, dannosa e deturpante opera che quest’amministrazione comunale “ciambotto” ha in mente. Sarà la più grande schifezza mai attuata, dopo i lavori del viale dei Crociati alla Madonna dei Martiri.
Malgrado la pioggia di critiche che ha ricevuto il progetto, i nostri solerti amministratori attaccati alle poltrone e anche ai social (dove forse impiegano più che tempo che per il lavoro), mentre la città va in malora, sono convinti di riversare tutto il materiale di dragaggio davanti al lungomare Colonna perché non sanno dove metterlo. Inoltre, portarlo altrove, sarebbe troppo costoso.
Così l’amministrazione, guidata temporaneamente dal vice sindaco Nicola Piergiovanni, forse in difficoltà in un ruolo più grande di lui (non basta essere brave volenterose persone come lui), ha sposato con decisione questo progetto che creerà una massa di cemento davanti al lungomare, destinata, col tempo, a diventare una discarica pubblica.
Non riuscendo ad imitare i lungomare delle città vicine Bisceglie e Molfetta, i nostri amministratori, hanno pensato a questa soluzione incredibile, realizzata anche da altrettanti incredibili progettisti, senza visione dei risultati finali e del futuro. In una parola: uno scempio.
In più si tratta di un progetto contro i cittadini che hanno espresso chiaramente la loro volontà contraria.
Ma i nostri amministratori hanno scelto di dotarsi di paraocchi e andare avanti, come avvenuto per altre opere che hanno reso Molfetta brutta, sporca e dalla pessima qualità della vita.
Ascoltare la città, sarebbe stato compito di chi va alla ricerca del consenso (magari cambiando casacca volta per volta, come hanno fatto in molti) e non può pretendere di governare in eterno, approfittando anche del forte astensionismo elettorale, che di per sé, è già una condanna.
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