MOLFETTA - Bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e illecito amministrativo. Sono questi i presunti reati contestati nella sentenza di primo grado dai giudici del
Tribunale di Trani per i vertici del Consorzio Meral, costruttori di un complesso residenziale lungo la via di Giovinazzo, appena alla periferia della città di Molfetta sul suolo dell’ex pastificio Maldarelli, a due passi da Lama Martina-Cupa (foto).
Pesanti le condanne (primo grado): 2 anni e 6 mesi di reclusione per Vincenzo Gagliardi, Pietro Spadavecchia, Giovanni e Vito Alba, accusati del presunto reato di bancarotta fraudolenta (Angela Alba per lo stesso reato è stata condannata a due anni).
Secondo la sentenza, tutti dovranno versare una provvisionale di 50mila euro a ciascuna delle parti civili (10 persone), oltre a sobbarcarsi di tutte le spese legali e di quelle processuali. Inoltre, per i prossimi 10 anni sono stati dichiarati «inabilitati all’esercizio di una impresa commerciale».
A Michele Berardi, Giovanni, Vito e Angela Alba sono stati inflitti un anno e sei mesi per il presunto reato di truffa aggravata. Il Consorzio Meral è stato poi condannato al pagamento di 50mila euro. Nello stesso procedimento erano imputati anche Giacomo la Rocca (deceduto), Donato Sancilio e Cosimo Pansini che hanno già patteggiato.
Secondo gli inquirenti, i condannati avrebbero distratto e utilizzato in modo “disinvolto” più di mezzo milione di euro, proveniente per la maggior parte dai versamenti (caparra) di coloro che avevano intenzione di acquistare un appartamento. In base a quanto appurato dall’autorità giudiziaria, questi acquirenti sottoscrivevano protocolli di intesa (non preliminari di acquisto) con la Economy Programm, titolare di quote societarie del Consorzio Meral che aveva consentito l’ingresso di una partecipata statale, la Conscoop.
Il Consorzio, introitati i versamenti degli acquirenti, ottiene dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti oltre 600mila euro, mentre la Economy Program è prima estromessa e poi dichiarata fallita. La Conscoop è di fatto estromessa. Intanto, il Consorzio costruisce e vende appartamenti: chi aveva sottoscritto quei protocolli d’intesa resta senza appartamento.
Il curatore del fallimento della Economy Program, ravvisati comportamenti di dubbio profilo, invia tutto alla Procura di Trani, da cui è poi partito il procedimento penale.
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