Molfetta città abbandonata a se stessa dalla sporcizia al degrado. Una lettrice scrive a “Quindici”
MOLFETTA – Una città abbandonata a se stessa tra sporcizia e degrado: questa è l’immagine di Molfetta a Ferragosto. Una lettrice scrive a “Quindici”:
«Buon Ferragosto.
Certo che il caldo umido non aiuta, tantomeno i nugoli di insetti che si infilano negli occhi e nelle orecchie mentre cammini. Ma lo scenario è quello che i residenti sono tenuti a contemplare, se sono attori incolpevoli dello scempio.
La città è sempre stata abbandonata a se stessa, alle ataviche abitudini improntate alla sporcizia al degrado e alla distruzione. Con le buche sulle strade (anche quando non ci sono incolpevoli alberi da tagliare), le discariche quotidiane intorno ai gettacarte, l'immondizia sotto i marciapiedi e sotto qualunque panchina. E non c'è amministrazione che tenga, non è un discorso politico (alberi a parte!) almeno il mio non lo è, se per politico si intende l'appartenenza a qualche partito. È purtroppo un discorso di sviluppo culturale che chiaramente non c'è mai stato.
La "pancia" della città è quella. Inutile nasconderla con altrettanto inutili restyling (se mai ci sono stati). Poi sommessamente si aggiunge l’evidente mancata pulizia di alcune strade e di alcune aree, segnatamente quelle di raccolta degli escrementi (vedi foto), anche se molti abitanti di questa città preferiscono lanciare le bustine piene di deiezioni lungo il marciapiedi o sotto le ruote delle macchine. Anche questa una rivoltante abitudine di questa città.
Oramai è chiaro che non c'è e non ci sarà mai evoluzione (men che meno alcun tipo di politica sanzionatoria). Per fortuna, è evidente che la maggior parte di chi ci abita è fornita di paraocchi e sfornita di senso estetico e di decoro, per cui si vive serenamente in condomini davanti ai cui portoni si estende un lerciume che non verrebbe più via neanche a grattarlo con una spazzola di ferro.
Oppure si acquistano appartamenti costosissimi che si affacciano su piazzette lerce, come quella che si scorge in foto, dove al posto di siepi o fiori, fioriscono bottiglie di birra o lattine. Uno scenario tipicamente nostro, di questa città.
Ma questo piace ai molfettesi, almeno alla maggioranza. Così è, se vi pare.
Buon Ferragosto».
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