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Molfetta, bilancio di fine anno della Guardia Costiera Ieri, presso la Capitaneria di Porto, il Capitano di fregata Pallotti, comandante in seconda, ha presentato il consuntivo di fine anno delle operazioni di vigilanza sulla filiera della pesca nel compartimento marittimo molfettese
31 dicembre 2010

MOLFETTA - Pur essendo un’Istituzione da tempo consolidata nel territorio, la Capitaneria di Porto di Molfetta, forse non è percepita appieno per quello che è e per i compiti, sempre più complessi in funzione dell’evoluzione tecnologica delle attività di lavoro in mare, che l’Istituzione medesima è chiamata a svolgere.
Ecco che la conferenza di fine anno svoltasi ieri presso la Capitaneria ha avuto l’obiettivo di porre in rilievo quanto fatto nel corso dell’anno.

Alcune cifre:
-Controlli effettuati per mare e per terra  N° 2.862
-Prodotti ittici sequestrati 1.352 kg, per un valore di euro 28.565,00
-Attrezzi per la pesca sequestrati N° 190 per un valore di euro 79.495,00
-Reati relativi all’attività di pesca accertati N° 87
-Violazioni amministrative N° 426, per un ammontare di euro 60.358,27
-Sequestri penali per la pesca N°42
-Sequestri amministrativi N°18
-Arresti (per resistenza a p.u., lesioni, danneggiamento) N° 1

In queste cifre viene sintetizzata l’attività del personale della Capitaneria di porto del Compartimento marittimo di Molfetta, che include oltre Molfetta, l’Ufficio circondariale di Barletta e gli Uffici locali di Trani, Bisceglie e Giovinazzo, svolta nel corso dell’anno 2010.
I risultati, illustrati dal Cap.di fregata Pierpaolo Pallotti - Comandante in seconda della Capitaneria di Molfetta, coadiuvato dal neo promosso Capitano di corvetta Provenzano, sono il segno più tangibile di tutto l’impegno che i militari, agli ordini del Capitano di fregata Enrico Cincotti,  comandante in prima, hanno profuso nel corso dell’anno che sta per finire, con l’obiettivo di tutelare le risorse del mare, scoprire e reprimere gli illeciti amministrativi e penali a cui la filiera della pesca è soggetta.
La presentazione è stata arricchita da molto materiale fotografico che aiutava l’uditorio a comprendere e dava la prova tangibile di alcuni degli illeciti che cadono sotto gli occhi di tutti noi consumatori, ma che il più delle volte ignoriamo forse per …pigrizia o sbadataggine, ma che denotano a quali rischi veniamo esposti anche nel semplice acquisto del pesce.

Lo spettro delle attività è molto ampio, perché l’Istituzione deve garantire:

- La sicurezza alimentare dei prodotti del mare, riferita alla conservazione, al commercio alla tutela del consumatore che deve essere difeso da frodi legate allo smercio di qualità non rispondenti a quanto promesso: si va dall’etichettatura del prodotto alla zona di cattura al tipo conservazione del prodotto. In questa fase è compresa anche l’”educazione” degli addetti ai lavori al rispetto delle prescrizioni.
- La repressione della pesca di frodo o della pesca di prodotti dei nostri mari, ancorché rigorosamente proibiti da severissime leggi penali, ma che ancora vengono pescati arrecando danni incalcolabili all’eco-sistema marino.
-Il rispetto delle normative che regolano l’attività di pesca (in termini di calibro delle reti utilizzate, metodi di pesca, zone di pesca, sicurezza degli addetti, conservazione del pescato fino all’immissione sul mercato).
- L’attività di controllo dei prodotti ittici conservati e serviti in ristoranti, comunità, il loro modo di conservazione e l’igiene con cui i prodotti destinati all’alimentazione vengono mantenuti.
- Il controllo del traffico marittimo nelle zone di competenza territoriale della Capitaneria e, in coordinamento continuo con le altre Capitanerie e gli altri Organi di polizia, in tutti i mari della Penisola.
- Il controllo ed il contenimento con il soccorso ai migranti clandestini che, trasportati da criminali senza scrupoli, continuano ad arrivare sulle nostre coste: gente che in generale fugge dal proprio Paese, in cerca di un futuro migliore.
- La benemerita attività di polizia e monitoraggio della balneazione nella stagione estiva, a protezione della sicurezza di bagnanti e di diportisti.

La conferenza si è conclusa con la precisazione da parte del Comandante Pallotti che i dati esposti, pur aggiornati a pochi giorni fa, sono già …diventati obsoleti perché negli ultimissimi giorni, sono stati effettuati altri accertamenti di illeciti e comminate altre sanzioni, segno che lavoro ce ne è da fare e tanto.
In conclusione, l’attività posta in atto ha fatto crollare verticalmente gli illeciti che comunque sono ancora sempre da scoprire e reprimere con l’obiettivo di minimizzare i rischi ai quali la disonestà di alcuni sottopone la Comunità.
C’è ancora molto lavoro da fare …e noi auguriamo Buon lavoro.
 
© Riproduzione riservata
 
(Nella galleria fotografica alcuni momenti della conferenza e le immagini relative ai temi trattati)
 
Autore: Tommaso Gaudio
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