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Molfetta, ancora poche ore per la designazione del candidato sindaco del centrodestra. Torna in ballo Tommaso Minervini
03 marzo 2008

MOLFETTA - Anche per il centrodestra sono rimaste poche ore per decidere il candidato sindaco, che come Quindici aveva previsto per primo, sarà ancora una volta Antonio Azzollini, il quale proporrà la doppia candidatura al Senato e al Comune. Questa ipotesi ha già spaccato il centrodestra, con la conseguenza della nascita di una grande coalizione di centro che ha fatto alleanza con il Partito Democratico, al quale è stato concesso anche di scegliere il candidato sindaco, indicato poi in Mino Salvemini. Alla coalizione hanno aderito oltre al Pd anche l'Udc (che ingloberà, salvo ripensamenti, anche l'ex movimento dei “Popolari per Molfetta”), il Movimento “Molfetta prima di tutto” di Enzo de Cosmo, che si chiamerà “De Cosmo per Molfetta”, la Costituente socialista, la “Rosa bianca” di Lillino Di Gioia, il “Confronto” di Franco Visaggio. L'Italia dei Valori di Sergio Azzollini ha mantenuto un atteggiamento ancora poco chiaro e non si è schierato esplicitamente. In questa coalizione non sono mancati i “mal di pancia”, soprattutto dei Socialisti e del gruppo Visaggio, che pensavano di ottenere il proprio candidato sindaco, Tommaso Minervini, anch'egli rimasto poco soddisfatto dell'accordo col grande centro. Il sen. Azzollini, dal canto suo, non è rimasto a guardare. Dopo aver studiato la situazione e, resosi conto, che lo spostamento di voti centristi sul fronte del Partito Democratico gli avrebbe creato problemi, col rischio di perdere la partita elettorale, ha deciso di avviare una consistente campagna acquisti. Dopo aver fatto man bassa di uomini politici da An, dall'Udc e da qualche frangia di lista civica e di personaggi in cerca di accasarsi in qualche modo, ha puntato subito sui Socialisti, sperando che si ripetesse l'ibrida coalizione che fece cadere la giunta di centrosinistra di Guglielmo Minervini e portò alla guida della città l'altro Minervini, Tommaso (foto), con un centrodestra del quale oltre a Forza Italia e An, fecero parte anche Franco Visaggio, Pino Amato, oltre ad altri personaggi che, in precedenza, avevano partecipato allo schieramento opposto. Nell'ultimo periodo del mandato di Tommaso Minervini, nella sua giunta entrò anche lo stesso Azzollini come assessore al bilancio. Finita questa esperienza, Tommaso si presentò alle elezioni amministrative con i Socialisti e altre liste minori, fra cui il finto ulivo di Nappi e fu sconfitto. Andarono, infatti, al ballottaggio l'Unione di Lillino Di Gioia e il Polo delle Libertà di Antonio Azzollini, che risultò vincitore. Dopo questa esperienza Tommaso Minervini rientrò “organicamente” nel centrosinistra, cercando di farsi perdonare l'alleanza col centrodestra e cominciò a lavorare per la Costituente socialista, sperando di tornare a fare il candidato sindaco dell'area di centrosinistra. Poi è rimasto deluso per la scelta di Salvemini. Ora il sen. Azzollini, dopo aver condannato, durante la sua sindacatura, l'operato della giunta di centrodestra che aveva come sindaco Tommaso, attribuendogli di tutto, di più: buchi di bilancio e sperpero di denaro pubblico (fingendo di dimenticare che si trattava pur sempre di una coalizione di centrodestra), ha tentato di riavvicinarsi ai Socialisti e allo stesso Tommaso, cercando di inglobare anche Visaggio (anch'egli eletto alla Regione nel centrodestra e poi transitato nel centrosinistra) per fronteggiare la nascente coalizione di centrosinistra, che si propone come anti-Azzollini, in nome dell'«emergenza democratica». Finora, sembra che Azzollini, dopo alcuni incontri con Tommaso, non sia riuscito nel suo intento che aveva come obiettivo quello di riconoscere allo stesso Minervini2 la candidatura, riproponendo la vecchia alleanza. Se Tommaso non cederà alle lusinghe del senatore, il leader di Forza Italia a Molfetta, sarà costretto a scendere in campo in prima persona, se punta alla vittoria. Se, invece, teme di poter essere sconfitto, preferirà mettere alla testa della coalizione di centrodestra un candidato fantoccio, in attesa di tempi migliori. Si tratterà di attendere alcune ore per conoscere la volontà di Azzollini ed avere finalmente un quadro definito delle candidature, mettendo fine al gioco di voci, di ipotesi anche fantasiose (e qualche volta ridicole) fatte in questo periodo e soprattutto mettere fine ai giochi di tanti personaggi che «s'offrono» all'uno o all'altro schieramento, puntando al miglior offerente. La politica molfettese, infatti, in questi anni si è ridotta a un mercato delle vacche, che ha prodotto un personale politico di basso livello. Purtroppo, ancora una volta sono sempre gli stessi gruppi, in base alla loro collocazione, a decidere chi vincerà la partita elettorale, al di là delle idee, dei programmi e, se vogliamo, anche di una filosofia (non potendo più parlare di ideologie) politica.
Autore: Felice de Sanctis
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