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Michele Emiliano: Paola Natalicchio donna autentica e capace, una novità per Molfetta ferma a 30 anni fa. Sarò il sindaco di Puglia e parlerò a tutti i cittadini ma non farò prigionieri: il programma va rispettato, senza negoziare con nessuno Quindici intervista l'ex sindaco di Bari candidato alla poltrona di governatore della Regione Puglia: “Molfetta non esprime classe politica nuova da decenni. Il vostro sindaco è un eccezione, un personaggio politico a cui guardo con interesse. Il porto va completato dicendo no però agli interessi milionari di qualcuno. Mattarella? E' un grande uomo, un nome che ho proposto al partito già giorni prima”
10 febbraio 2015

MOLFETTA - Michele Emiliano (nella foto con Onofrio Bellifemine durante l'intervista di "Quindici"), 56 anni, magistrato, ex sindaco di Bari, candidato governatore per il centrosinistra, è chiamato il “gladiatore”. Un soprannome affibbiatoli anni fa a causa della sua tempra caratteriale tutta pepe e una determinazione granitica e inscalfibile che lo ha portato in pochi anni ai vertici della politica pugliese e non solo. Giunto a Molfetta,  con il prof.  Paolo Ponzio, (docente di Storia della Filosofia presso l'Università degli Studi di Bari) ospite del Teatro del Carro, nell'ambito dell'incontro pubblico dal titolo  “Idee per una Nuova Idea di Regione”, ci spiega che stima molto il nostro sindaco Paola Natalicchio, che lui sarà il Presidente anzi il “sindaco” di tutti i pugliesi e che fino all'ultimo bisognerà convincere il maggior numero possibile di cittadini a credere nel progetto politico del centrosinistra senza snaturarne il programma. Non risparmia frecciate a Destra e Sinistra.

Molfetta è la città di Guglielmo Minervini, uno dei competitor delle scorse primarie. Crede che la città non le farà mancare il proprio appoggio?
... Silenzio... (ride)

Le tossine della campagna elettorale sono ancora in circolo?
Spero mi votino tutti, non solo a Molfetta. E' normale che ognuno ragioni sulla propria città, lo capisco, ma io devo occuparmi di una grande metropoli di 4 milioni e 400 mila abitanti e ragionare sul concetto di sindaco di Puglia e capire in che modo si possano governare tanti milioni di persone in un'ottica che non si fermi alle mura cittadine e che consenta a ciascuno di dare il meglio di sé.

Proprio in virtù di questa visione, in città è stato appoggiato o lo sarà nelle prossime ore, da esponenti importanti anche del centrodestra, come Lia de Ceglia e Saverio Tammacco.
Non conosco queste persone, non so chi siano

Lia de Ceglia è consigliera comunale ex Pdl e ha aderito al suo comitato, mentre Saverio Tammacco è un ex consigliere provinciale Pdl, ora Fi.
Non so chi siano.

Devvero?
Davvero.

In generale è un fatto, comunque, che pezzi importanti della destra pugliese guardino alla sua esperienza. Potenzialità o ostacolo?
Il giorno delle elezioni andranno bene tutti i voti, perché votano i pugliesi e non queste sigle e siglette, questa roba da ancien regime che cerca di capire quel sia il dna degli elettori. I pugliesi spero ci votino tutti, tutti quanti. Se questo miracolo non avverrà spero ci voti la maggioranza dei pugliesi. Non ho nessun tipo di scrupolo, perché tutti possono votare e ovviamente mi auguro lo facciano per il centrosinistra. L'importante è non negoziare il voto, non fare prigionieri. Non sono uno che scambia favori… chi mi vota lo sa chi sono io e cosa farò. Non sono come la vecchia politica. Alcuni sono in politica da trent'anni e negoziano da sempre. Anche in questa città...

Allude ad Antonio Azzollini?
Mi riferisco a tutta la vecchia politica. Purtroppo Molfetta non esprime classe dirigente nuova da trent'anni. Ci siamo fermati  a un passato antichissimo. Gira e rigira i nomi sono sempre quelli a destra come a sinistra.  Spero sia giunto il momento delle giovani generazioni. Il vostro attuale sindaco è espressione di questo tentativo e spero che insista e dia luogo a cose nuove. E' una personalità interessante. Mi è piaciuto il modo in cui ha spazzato via in poche battute gli errori che sono stati compiuti in questi 10 anni dalla giunta Vendola.

Proprio Paola Natalicchio, qualche giorno fa è stata vittima di un'aggressione: una quarantina di donne assistite dal Comune l'ha assediata per una mattina intera chiedendo nuove risposte, nuovi sussidi...
A me è successo un sacco di volte. Non sono aggressioni. Sono momenti di grandissima tensione. Dieci anni fa, facemmo la stessa cosa che sta facendo adesso il sindaco Natalicchio cioè anziché dare 50 euro a tutte le famiglie che si erano abituate a prendere queste sovvenzioni di povertà che però sembravano diritti acquisiti, abbiamo cambiato il sistema e il regolamento del welfare inserendole in un progetto di sostegno alle famiglie che hanno reale bisogno di sostegno. E' chiaro che tutte le famiglie che prendevano questi sussidi, legati magari alla malavita l'hanno presa male, ma poi se ne sono fatte una ragione. Io guardo con molto interesse al sindaco soprattutto perché è una persona autentica, in grado di dire quello che pensa sia quando sbaglia, sia quando fa le cose per bene.

La sua candidatura a governatore sarà espressione di una nuova fase politica?
Sono in politica da 10 anni e a me la politica non piace. Avrei continuato a fare il mio mestiere e quest'altra esperienza tutto sommato me la sarei risparmiata. Ma la mia città era governata malissimo da una destra che spadroneggiava e da una sinistra che si compiaceva delle briciole che la prima le faceva trovare. Mi sono candidato in maniera incosciente. E' un rischio che ho corso. Dieci anni da sindaco è un'esperienza dura e mi sarei volentieri fermato ma il processo di cambiamento adesso deve proseguire e nei prossimi anni dobbiamo mettere in condizione un quarantenne o una quarantenne e se è ancora più giovane tanto meglio, di candidarsi alla presidenza della Regione Puglia per vincere ma senza fare prigionieri: chi si candida non deve negoziare. Si fa il proprio programma e gli elettori ti devono giudicare su quello.

Come si relazionerà da governatore al caso porto?
Quando proponemmo al sindaco dell'epoca (Azzollini, ndr) di entrare nell'autorità di Levante, lui rifiutò. Oggi abbiamo capito perché: aveva bisogno di gestire determinate cose in modo personale. Adesso bisognerà venirne fuori: il porto di Molfetta nel sistema portuale adriatico è molto importante. I lavori bisogna terminarli facendo in modo che gli interessi privati che gli hanno determinati vadano in buca venendo delusi e con loro tutti quelli che si aspettavano di diventare milionari.

Una battuta sul nuovo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
E' una grande gioia per me. Prima di tutto perché è un professore di diritto, un giurista, un uomo straordinario, figlio di una Sicilia che ha fatto dell'antimafia, purtroppo in modo anche drammatico la sua cifra fondante e inoltre è un uomo semplice, capace di immedesimarsi nella vita dei cittadini comuni e quindi non solo capace di vivere nelle istituzioni. Perché un uomo politico deve saper  parlare a un bambino e al presidente della Repubblica. In modo chiaro, aperto, rispettoso, perché si rispettano i bambini e le istituzioni. Lui incarna tutto questo. E' un uomo vero, non un espressione sovrastrutturale di quella politica tante volte repellente.

Un nome che un Michele Emiliano grande elettore avrebbe votato.
Sicuramente. Anzi devo confessare che era uno dei suggerimenti che nella discussione che si era avviata all'interno del Partito Democratico avevo dato.

Aveva suggerito proprio il nome di Mattarella?
Sì, era un dei nomi che avevo sostenuto nella discussione interna al partito.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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