Meraviglie d’Italia, serata culturale della Fondazione Valente nel Duomo di Molfetta con Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi nel Duomo di Molfetta
MOLFETTA - Nel lido del mare Adriatico, (…) appare una penisola battuta da tre lati da le onde marine la quale gira intorno poco men d’un miglio nomata già dagli antichi et naviganti l’Isola di S. Andrea da una chiesa antiquissima rinovata di fresco da le fondamenta a quel Santo ivi dedicata(…). Hora qui, dicemo sopra la penisola, risiede la Città di Molfetta”. Con questa citazione dello storico Giuseppe Marinelli, della fine del Cinquecento, il prof. Vittorio Sgarbi conclude la serata “Le meraviglie d’Italia”, promossa dalla Fondazione Vincenzo Maria Valente, grazie al suo presidente Avv. Rocco Nanna.
E non poteva essere che il Duomo di Molfetta la cornice ideale in cui ospitare l’evento che prende in prestito il nome dal libro pubblicato dal critico d’arte Sgarbi (L’Italia delle Meraviglie, edito da Bompiani 2009), che ha traghettato il numeroso pubblico presente in un viaggio all’insegna delle bellezze coniugando arte e musica insieme al maestro Michele Nitti con una sublime Orchestra Magna Grecia.
Un viaggio sensoriale “audiovisivo” che ha condotto la platea per un inedito itinerario che ha posto in “contatto” artistico le coste della nostra penisola, adriatica, tirrenica e ionica, diventando tre ideali direttrici che rappresentano l’identità culturale che legano il belpaese in cui anche artisti meno noti hanno lasciato testimonianze di sconfinata bellezza.
Così sulla costa adriatica scopriamo Matera che diventa la Venezia del meridione, l’una costruita dentro le rocce e l’altra costruita sull’acqua, tanto lontane quanto vicine se sol si pensi all’artista Mantegna, veneto, che ha portato nel capoluogo della cultura europea la Statua di Sant´Eufemia scolpita e custodita nella Cattedrale di Irsina.
Un inedita maschera di pulcinella diviene emblema della costa tirrenica, simbolo della Commedia dell’Arte partenopea, è uno dei motivi centrali della produzione artistica del pittore Gino Severini, che viene reinterpretata anche dal grande Pablo Picasso, attraversando così le avanguardie del Novecento. Un recupero della tradizione italiana del quattrocento, segna infatti il novecento con una nuova idea di neoclassico che nel campo musicale investe anche Igor Stravinskij, la cui sua prima composizione in tale ambito viene intitolata Pulcinella, interpretata magistralmente dall’Orchestra della Magna Grecia che ha contribuito a condurre il pubblico in questo percorso artistico deliziato anche dall’esecuzione di musiche di Ottorino Respighi.
Un salto temporale ci fa arrivare anche ai nostri giorni con un esponente dell’arte contemporanea, pioniere della video arte, il videomaker Bill Viola, definito come un pittore che dipinge con le tecniche video, che ha tratto dal passato la linfa per le sue opere reinterpretando anche il neoclassicismo ed in costante dialogo con i capolavori del Rinascimento.
Questi solo alcuni degli artisti, anche meno noti al grande pubblico ma non per questo meno espressivi, che hanno ispirato un viaggio spazio temporale che ci ha riportato alla nostra città che idealmente ne ha segnato il punto di approdo nella magnifica cornice del Duomo che ha ispirato Marinelli.
Al termine della serata il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha donato a Sgarbi un libro di Vincenzo Maria Valente sul Duomo di Molfetta.
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Autore: Rebecca Amato