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Magdi Allam a Molfetta è un’offesa a don Tonino Bello
15 novembre 2017

Magdi Allam (Cristiano sembra non gli piaccia più) resta un personaggio controverso e discutibile. Le sue tesi aggressive nei confronti dei musulmani e degli immigrati non possono essere condivise e vanno respinte. Il suo estremismo di destra rischia di alimentare ragionamenti xenofobi e razzisti, poco cristiani. In realtà Magdi Allam si è convertito al cristianesimo nella notte della veglia pasquale del 22 marzo 2008 con Papa Ratzinger, Benedetto XVI aggiungendo “Cristiano” al suo nome (che adesso potrebbe tranquillamente rimuovere, dimostrando almeno ora una coerenza). L’egiziano Allam «da giornalista dalla fulminante carriera a politico e agitatore dalla parabola altalenante, fra un seggio europeo e una candidatura alle regionali della Basilicata » poi ha cambiato idea e ha deciso di considerare conclusa la sua esperienza all’interno del cattolicesimo. Tutta colpa di Papa Francesco, troppo debole e tollerante con l’Islam. Pronto ad attizzare il fuoco in nome di un presunto scontro di civiltà, dimentica di essere anch’egli un immigrato accolto e abbondantemente gratificato nel nostro Paese (contratti giornalistici, seggi parlamentari europei, ecc.), che se non lo avesse accolto, oggi sarebbe nella stessa condizione di diversi migranti respinti. Qualcuno ha detto che ormai Allam si contraddice continuamente. Il rischio è che le sue predicazioni finiscano per alimentare ancora di più l’odio razziale e il rifiuto dell’altro, perché diverso. Ma il nostro egiziano naturalizzato italiano, che piace tanto alla Lega, alla destra e naturalmente anche al nostro sen. Antonio Azzollini, forse dimentica che proprio il cristianesimo è la religione dell’accoglienza e della solidarietà. Che Molfetta, città di don Tonino Bello, e un’associazione cittadina ospitino questo controverso personaggio, la riteniamo un’offesa alla memoria del nostro grande vescovo, del quale tutti si riempiono la bocca, ma dimenticano la sua lezione di tolleranza, fratellanza e accoglienza. Noi siamo fra quelli che considerano inopportuna questa presenza: questa è la nostra opinione. Allam esprima liberamente le sue idee (tant’è che da convinti cittadini e giornalisti tolleranti, ospitiamo, anche per dovere di cronaca, il resoconto della presentazione del suo libro) che, però, non condividiamo e che consideriamo pericolose, e ci vergogniamo per coloro che hanno organizzato questa iniziativa a Molfetta, città della pace. Felice de Sanctis

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