MOLFETTA - Il 2 Giugno, Festa della Repubblica, giorno importante per la storia dell’Italia democratica, il CSOA Le Macerie Baracche Ribelli ed il Collettivo Teatrale Gli Alchemici aprono la terza edizione di«MaceTeatro – Chaos 70». Aprirla il 2 Giugno è indicativo per il tema trattato e sviscerato dalla rassegna, ossia un periodo quasi rimosso della storia italiana, sotto molti aspetti tornato di attualità: gli anni ’70.
Uno sguardo attraverso l’arte del teatro su tutto ciò che è stato legato a quel periodo: il movimentismo, la strategia della tensione, gli anni di piombo. Un’analisi per capire cosa sia successo e cosa stia accadendo oggi. Un’epoca che ha visto in Italia più di 400 morti e per perciò si è pensato di definirla “guerra civile”.
Il primo appuntamento della rassegna, che presenta appuntamenti per tutto giugno, si apre con 2 spettacoli e con l’inaugurazione della mostra «Una guerra civile dimenticata».
Ad aprire la serata (ore 21 alle Macerie Baracche Ribelli alla zona industriale di Molfetta in via dei Lavoratori) sarà il cantastorie e attore siciliano Angelo Maddalena. Attivo dal 2003, oltre che attore, è scrittore e formatore teatrale. Come cantastorie ha all’attivo diversi CD, fra cui «Parlu cu ttia», mentre sui testi di Ignazio Buttitanel 2011 pubblica il libro «Amico treno non ti pago». Si è esibito in due dei maggiori festival teatrali europei, Santarcangelo di Romagna e Avignone.
Nella rassegna presenta lo spettacolo «Lu jurno di tutti li santi». Lo spettacolo immagina un incontro in carcere tra la cantautrice siciliana Rosa Balistrieri e l’anarchico ecologista Marco Camenisch.
«Nel racconto che propongo, raccogliendo e selezionando storie cantate che ho trovato, scritto e interpretato con voce e chitarra, provo a snocciolare una serie di dati storici, con la formula della narrazione orale, intrecciati fra di loro, a volte attraverso la memoria e l’immaginazione, a volte attraverso i dati giudiziari - spiega Maddalena -. Ne viene fuori un racconto all’antica, un po’ parlato e un po’ cantato, forse rievocante “La Giullarata” di Cicciu Busacca. Di quest’opera prodotta da La Comune di Dario Fo, c’è sicuramente l’intreccio tra storie e canti del carcere. Ne “Lu jurnu di tutti li santi” ci sono due storie che particolarmente si intrecciano: storie di cant-azioni, tra il sud e il nord, tra fatti (passati e presenti) sepolti eppur a volte vicini e sempre vivi nella memoria di molti».
A seguire, il performer molfettese, nonché testimone degli anni ‘70,Ninni Vernola, con «La vita è linguisticamente inesprimibile», che, accompagnato da diversi amici, racconterà nel suo stile poetico le memorie degli anni ’70, memorie di vita cittadina, ma anche di vita nazionale. Memorie di un’epoca in cui sembrava che la rivoluzione e l’utopia erano a portata di mano, ma che ben presto in mille forme e da mille fronti furono soffocate.
Durante la giornata verrà anche inaugurata la mostra «Una guerra civile dimenticata»,curata da Giulio Bufo, che si presenta come un excursus storico informativo negli anni ’70, a partire dal 68 e dagli avvenimenti di Valle Giulia (con un occhio non solo alle stragi ed alle vittime, ma anche alla varie forme di dissenso e di linguaggi del dissenso), per arrivare all’inizio degli anni ’80, alla politica del gen. Dalla Chiesa e alla Marcia dei 40mila a Torino.
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