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Lotta ai tumori, in 8.000 in corsa a Bari per la solidarietà
Oltre ogni record alla terza edizione della “Race for the Cure – di corsa contro i tumori del seno”. Più di 500 le “Donne in Rosa”. Vincitore assoluto per la terza volta, Vito Sardella
25 maggio 2009
BARI -
C'erano lacrime e sorrisi in Piazza Prefettura a Bari, lacrime di commozione nell'accorato abbraccio alla città delle “Donne in Rosa” arrivate in 500 per gridare il loro messaggio di solidarietà; sorrisi di felicità e di meraviglia di fronte a tanta mobilitazione, anche a dispetto del sole cocente e della calura estiva. Oltre 8.000 gli iscritti di questa terza edizione pugliese della Race for the Cure, una città in corsa, quindi, anche quest'anno accanto alle “Donne in Rosa”, donne operate di tumore al seno, e alla Susan G. Komen Italia onlus, “a fianco alle donne di questa città e di tutto il mondo - come ha osservato il sindaco di Bari Michele Emiliano (nella foto), starter d'eccezione della gara da 5 km e della passeggiata da 2 km - perché senza l'amore delle donne questa città e tutto il mondo morirebbero”. Ad apprezzare il loro “coraggio di tirar fuori il dolore e insieme la forza per superarlo”, c'era anche il Presidente della Provincia di Bari Vincenzo Divella. “E' un messaggio di bellezza quello che la Komen attraverso le donne vuole lanciare - ha sottolineato Vincenzo Lattanzio, (direttore del S.A.R.I.S. - Servizio Autonomo di Radiologia ad Indirizzo Senologico del Policlinico di Bari e Presidente del Comitato Regionale Puglia della Komen Italia) - un messaggio che deve arrivare al cuore di tutti noi, per essere sempre insieme e sempre di più, a combattere per una solidarietà agita e non solo fatta di parole”. E' proprio questa forte energia positiva che pulsava nella piazza domenica mattina e che le donne portano dentro, che ha fatto del progetto Komen “un'arma terapeutica straordinaria - come ha fatto notare Riccardo Masetti, presidente della Komen Italia - capace di rompere la paura per affrontare la malattia con energia positiva”.
Per la parte agonistica il più bravo è stato anche quest'anno Vito Sardella, che ha tagliato il traguardo prima di Vito Grazioso e Domenico Tedone. Tra le donne, Silvana Iania è stata la più veloce, seguita da Rosanna Del Vecchio e Antonia Mele. Grazia Capurso è stata invece la più veloce tra le “Donne in rosa”, acclamatissima e festeggiatissima al traguardo. Particolare menzione per il quarto classificato, Giovanni Gelsomino, il tempo del quale è stato trasformato dallo sponsor “Compeed” in una donazione ulteriore nei confronti della Komen Italia: diciassette minuti e zero tre, che sono quindi diventati un assegno da 1703 euro per l'associazione. Fra i premi assegnati anche quello alla squadra più numerosa, “Tanto di cappello”: 400 persone messe insieme da una delle “Donne in Rosa” e tutte provenienti da Bitritto, in provincia di Bari. A premiare tutti gli sportivi presenti e i capitani delle squadre speciali Jean Francois Gillet, capitano e portiere del Bari. Sponsor nazionali della manifestazione, Johnson & Johnson e Samsung, che si sono aggiunti ai numerosi sponsor locali e a quelli speciali, come Neutrogena, American Airlines, Lete e New Balance. I fondi raccolti attraverso le iscrizioni alla Race for the Cure di Bari saranno utilizzati per il finanziamento di progetti concreti nella lotta ai tumori del seno in Puglia, realizzati sia dalla Komen Italia che da altre associazioni. Fra questi, corsi di aggiornamento per operatori sanitari coinvolti nella cura delle patologie del seno; programmi di educazione alla prevenzione per donne sane e studenti; servizi clinici per il recupero del benessere psico-fisico delle donne operate ed acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura dei tumori del seno. Oltre 100 sono stati i progetti finanziati fino ad oggi in tutta Italia con i fondi raccolti dalla Race in dieci anni. A tutti, dunque, l'invito lanciato dal prof. Lattanzio, di contribuire alla battaglia della Komen con un'idea, una proposta, un progetto che possa aiutare le donne colpite da questa malattia a superarla e a recuperare il benessere psico-fisico. Il messaggio speciale, invece, che una delle “Donne in Rosa”, ha voluto rivolgere alle donne, in primo luogo a quelle colpite dal tumore al seno, è di smettere di essere “pazienti” per diventare “esigenti”, in nome di un diritto inalienabile, il diritto alla salute.
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