Liberty cambia il tecnico per il rush fi nale
E siamo a tre. Dopo Di Giovanni, in carica appena le tre settimane di preparazione, le 30 gare tra campionato e Coppa di Del Rosso, sarà il tranese Nicola Di Leo a condurre la squadra nella fi nale della stagione. Un osservatore esterno, considerato il ruolino di marcia di 54 punti, 2° posto e quindi ancora potenzialmente in lotta per la vittoria fi nale, 15 vittorie, 9 pareggi, 2 sconfi tte, la miglior difesa (15) e una fi nale di Coppa Italia da giocare, stenterà a capire il perché di una cambio tecnico. Chi invece ha seguito da vicino la stagione del Liberty è rimasto meno sorpreso, perché la mancanza di in gioco e di una supremazia tecnica, all’altezza di un organico infarcito di giocatori, considerati il top della categoria, è stata una costante. Troppe le gare portate in porto in extremis e con relative soff erenze per i dirigenti e i tifosi. Fin quando però il Liberty è rimasto incollato alla capolista Nardò e per qualche domenica condiviso pure il primato, le critiche a Del Rosso sono rimaste nell’ambito delle insoddisfazioni inespresse. Terminato il girone d’andata a -2 dal Nardò, la voglia del presidente di diventare il primo della classe, lo ha spinto a rimpinguare la rosa con gli ingaggi di Ingrosso, Sisalli, l’argentino De Porras La Fortezza e il giovane Caselli compaesano di Canonico (Palo del Colle). Con un potenziale del genere le aspettative della dirigenza erano di un testa a testa fi nale con il Nardò. La vittoria di Trani (1-3) dava la sensazione che si era sulla strada giusta. Invece nelle successive due gare (Manduria e Sogliano entrambe 0-0) si rivedeva il solito Liberty: lento, prevedibile, senza gioco e senza un’identità collettiva. Le vittorie contro Tricase (1-0) e Locorotondo (1-2) davano fi ato alla classifi ca, ma il gioco non decollava. Unica nota di merito la capacità di esercitare un costante predominio territoriale, di non subire gli avversari, una tenacia però sdentata, perché nelle azioni off ensive abbiamo visto solo le due punte centrali oltre la linea della palla. L’indecoroso pareggio interno per il rotto della cuffi a contro il Copertino (2-2) e il relativo allungo in classifi ca del Nardò, è stata la classica goccia e così il patron Canonico ha tentato l’ultima carta del cambio dell’allenatore, per dare una scossa allo spogliatoio, per non perdere l’ultimo treno per il salto diretto in Serie D. Una decisione forse più volte accarezzata da tempo, ma a 8 giornate dal termine è apparsa una mossa disperata. Sin dall’inizio abbiamo avuto l’impressione di una squadra non dell’allenatore ma del presidente. L’idea che basti ingaggiare i grossi nomi per fare una squadra vincente e convincente è una visione semplicistica. Negli sport di squadra quello che conta è lo spirito di gruppo, il senso dell’appartenenza, di condivisione di un metodo di lavoro e di un progetto tecnico. Poi le singole virtù tecniche fanno di un grande gruppo una grande squadra. Il compito dell’allenatore è proprio quello di creare il gruppo, di motivarlo, e soprattutto di sentirlo suo. L’impressione è che Del Rosso si è trovato a gestire un gruppo di giocatori scelti da altri, al punto da sembrare un corpo estraneo. Insomma, la grande armata che doveva correre verso la Serie D, si è rivelata tale solo sulla carta. E’ facile la battuta: con le fi gurine si riempie l’album ma non si costruisce una squadra. Di Leo ha bagnato il debutto con la vittoria esterna contro il Taurisano, grazie ad una rete di Uva, ritornato al gol dopo 4 mesi, e per la prima volta preferito a Suarez. Una gara salita agli onori della cronaca per una rissa nel dopo partita tra i dirigenti locali e alcuni giocatori biancorossi, costata cara al Liberty due turni di squalifi ca del campo. Sul neutro di Ruvo contro il Corato si è visto il solito Liberty che dava l’impressione di avere in mano la gara, ma poi si è trovato ad inseguire e nel fi nale con Uva evitava la beffa. Una ennesima occasione mancata, perché nel frattempo a sorpresa il Nardò subiva una sonora sconfi tta a Cerignola (4-2). Ad sette giornate dal termine, i 3 punti di distacco dalla capolista Nardò non sono tanti, considerato il calendario, che proporrà una serie di scontri diretti, tra cui Nardò- Molfetta alla 30ª giornata che sarà come una fi nale.. Sarà decisiva la trasferta dei salentini contro il Terlizzi del tecnico molfettese Nicola Ragno, squadra rivelazione del torneo, in lizza per i migliori posti della zona playoff insieme al ritrovato Trani. Il Liberty però nella versione Di Leo dovrà cambiare decisamente marcia, essere più incisiva e non commettere passi falsi. Le prossime gare, nel derby di Bisceglie e Altamura in casa, ci diranno se il Liberty sarà nelle migliori condizioni fi siche, tecniche e morali per giocarsi le ultime cartucce a Nardò. Il confronto vivrà un’anteprima importante: la fi nale regionale di Coppa Italia che si disputerà sul sintetico di Francavilla il prossimo 18 Febbraio. E per fi nire una nota quasi scaramantica: il Liberty sembra votato agli scatti di reni, nel fi nale delle gare, nelle ultime gare del girone d’andata e si spera che la storia si ripeta anche nel rush fi nale.
Autore: Francesco Del Rosso